giovedì 26 agosto 2010

Chiamata per il raduno, inizio preparazione atletica



Il 30 ore 20 si avra' il raduno per iniziare la preparazione atletica per la nuova stagione del Pratello F.C.
inizieremo col trovarci ai giardini margherita per cominciare a fare un po' di fiato in attesa dell'apertura del campo che avverra' giovedi 2 settembre.
Prego tutti coloro che sono intenzionati a far parte della stagione 2010-2011 del Pratello F.C. di presentarsi puntuali al ponte posto vicino al bar dei giardini margherita alle ore 20.
Chi eventualmente non fosse presente a Bologna e' pregato di comunicarlo, via blog, via mail, via facebook al mister.
Mister8

16 commenti:

  1. Bentornati a tutti.
    Non vedevo l'ora di assistere alla rianimazione del blog. sento puzza di campionato, di calcara, di punti che ci aspettano.
    Per motivi di lavoro, mi aggregherò al gruppo a partire da giovedì.
    Spero di rivedervi tutti quanti come vi ho lasciato, incazzati neri per come è finita l'anno scorso.
    E spero che il caldo vi abbia fatto aumentare la rabbia.
    Vamos pratello!

    Il Capitano

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  2. è cominciato il conto alla rovescia.
    Toni
    PRESENTE.

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  3. macche' giovedi, la prima settimana ci si allena tutti i giorni!!!Mister8

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  4. se mi fanno imbarcare la panza come bagaglio straordinario, dovrei essere dei vostri a partire dal 3...ettore

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  5. Fino ad oggi mi sono trattenuto dall'andare a rileggere la storia del campionato passato per paura di cadere in depressione nostalgica. Direi che i tempi sono maturi per riaccendere il fuoco.

    ''Quando mi dicono che non può piovere per sempre, rispondo sempre "che cazzo dici? sei mai stato in Scozia?". Ma oggi la Scozia era dentro di noi, sottoforma di furia, di voglia di riscatto, di vaffanculo mi sono rotto le palle di perdere.''

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  6. ''Sento qualcosa che mi prende la fronte, me la cinge d’assedio, come un fluido nero che mi toglie le ultime forze e comincia a colarmi giù lungo la schiena, arriva alle gambe e quasi le irride. Lo stronzo si batte il cinque con l’altro compagno di squadra.''

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  7. Alla fine arriverà, e non sarà un bel momento. vi sentirete vecchi, stronzi, rincoglioniti. Non capirete le nuove tecnologie, i modi di dire dei giovani, le nuove professioni, le nuove mode, non capirete l'ennesima rivoluzione della politica, della cultura, del costume. rimarrete attoniti di fronte al mondo con l'espressione di un vecchio che ha solo due spalle da sollevare. Non sarete particolarmente belli. Se vi sarà andata bene, sarete dei nonni, altrimenti nemmeno quello. Non berrete le birre che state bevendo oggi, il vostro medico vi dirà che non si può fare. Magari avrete pure un bastone, qualcuno che vi accompagna. Sarete ridotti da schifo, anche per colpa del calcio. Perché questo sport non fa bene alla salute, ma solo allo spirito. Insomma: alla fine arriverà, non vi preoccupate. E non sarà un bel momento.
    Ma quando tutti saranno passati, quando l'ultimo gruppo di stronzetti liceali avrà finito di inquinare coi suoi motorini il vostro vialetto, quando rimarrete soli ad assaggiare il venticello che percorre la via, che vi prende la testa e sfugge poco più avanti, là dove la strada volta e non si vede cosa c'è dopo, allora, proprio in quel momento, vi ricorderete questa giornata. Un calciatore vive per queste giornate, per sigillarle nella sua memoria e farne la propria carta d'identità. Noi non siamo nient'altro. Siamo quel caldo, quel caldo insopportabile. Siamo la fatica, il senso di ingratitudine che un campo maledetto ti trasmette alle giunture, ai legamenti, ai tendini. Noi non siamo nient'altro. Siamo la palla che entra nella nostra rete, siamo e ci risolviamo in quell'espressione di cera, che sull'orologio dura un secondo ma nel nostro sangue dura un'eternità e riesce a gelarci anche se fuori sembra di stare in Africa. Noi non siamo nient'altro. Possiamo comprarci una polo più alla moda, una sciarpetta da stronzi con cui sfidare la moda del momento, possiamo vestirci come vogliamo ma alla fine noi non siamo nient'altro. Siamo quella maglia nera, quelle braghe gialle, quella partita che in nessuna maniera e in nessun modo potremmo mai perdere. Siamo lo scatto d'orgoglio, l'occhio che vede il cartellino rosso e dice fanculo, anche in dieci noi vinciamo. Noi non siamo nient'altro. Siamo il nostro palato. Secco, arso, prosciugato. Quel palato che urta contro se stesso tutte le volte che affondiamo lo scatto, che cerchiamo di riprendere l'avversario, tutte le volte che ce la facciamo e tutte le volte che non ce la facciamo. Siamo quella cosa lì. Quella cosa sgraziata, senza nome, senza storia, quella cosa animale che nessun libro potrà mai raccontare. Noi non siamo nient'altro. Siamo il Pratello, e lo saremo per sempre. E non perchè siamo eroi, perchè qui non è un problema di eroi. è una questione diversa, che riguarda lo specchio, quel bastardo che tutte le mattine guardiamo dritto in volto. quella superficie riflettente che ci restituisce sempre la stessa immagine. il volto di uno che senza palla non sa cosa fare. quel volto lì. quello che sotto 3a1, in 10 contro 11, si tira su le maniche e dice "no, col cazzo". E vince. Noi siamo questa cosa qui. Non siamo nient'altro. Potete metterla come volete, ma è questo che ci ricorderemo.

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  8. Mai così in alto. Le tre rose nere sullo scudo giallo dovranno abituarsi a un'aria diversa, rarefatta, dove l'ossigeno non ti viene mai incontro come un bambino felice, e dove semmai sei tu che devi andarlo a cercare, a stanare, a scovare, con la tenacia di chi cerca passere disponibili al meeting di Comunione e Liberazione.....
    Abbiamo dominato per tutta la partita, senza mai concedere un millimetro, una palla, un contrasto, una palla alta. Niente. Spietati come la morte che arriva da dietro.

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  9. ci sono anch'io. ma sul serio si corre everyday ai giardini?

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  10. ma perche' vi fate domande e non vi ponete mai il problema di fidarvi???

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  11. Ho aspettato tutta l'estate questo post e finalmente è arrivato!!!
    Rientro a bologna questa sera e sarò pronto a faticare da subito!!

    Presente
    Luigi

    Mitico capitano!

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  12. per quest'anno sto valutando la possibilità di implementare anche un altro format giornalistico: l'intervista. a turno, i personaggi più discussi della brigata giallonera (dirigenti, allenatore, giocatori, accompagnatori, tifosi) saranno bersagliati di domande scottanti sulla loro vita calcistica e privata. in considerazione della mia magra deontologia professionale, invito tutti a fornire risposte "interessanti", altrimenti ne traviserò completamente e volontariamente il senso. "Il vero e il falso, quando si parla di comunicazione, sono problemi di scarsissimo rilievo. il linguaggio non serve a raccontare il mondo. serve ad incubarlo".

    Edo

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