venerdì 30 ottobre 2015

Convocazione - Pol. San Marino - PRATELLO FC

Per la settima del girone d'andata, il Pratello Football Club va a far visita alla capolista.
La Polisportiva San Marino, a punteggio pieno dopo sei partite, ci aspetta per il calcio d'inizio, fissato alle ore 15 di sabato 31 ottobre al campo di Lovoleto.
Il ritrovo nello stesso luogo alle ore 14.
Si presentino i seguenti tesserati (più tutti gli altri per gradito supporto):

PORTIERI
Schiavo Marco

DIFENSORI
Giglioni Marco
Balestrieri Gerry
Graziano Fabio
Lanzellotto Tommaso
Curatola Pietro
De Biagi Roberto
Comoretto Davide

CENTROCAMPISTI
Giurato Massimo
Tilli Primo
Cucculelelli Andrea
De Biagi Christian
Foriobo Valerio
Pontrelli Angelo 
Innocente Michele

ATTACCANTI
Vieceli Francesco
Cetti Enrico
Carrozza Antonio
D'Anselmo Stefano

Dirigenti:
Maffeo Andrea
Baldi Alessio
Lucatti Edoardo

A domani!


mercoledì 28 ottobre 2015

ATTENZIONE. ALLENAMENTO ANNULLATO

Causa concorso di meteo, serie A e altre valutazioni, l'allenamento odierno è annullato.
Evitate di presentarvi o sarete colti da tremendi attacchi di solitudine.

Con affetto,

i Mister e la Dirigenza.

martedì 27 ottobre 2015

Allenamento straordinario

Considerata la distanza tra l'ultimo allenamento e la prossima partita di campionato, la dirigenza ha deciso di effettuare un allenamento straordinario per domani, mercoledì 28, ore 21:00 campo Vasco de Gama.

A domani.
Mister Maffeo

venerdì 23 ottobre 2015

PRATELLO FC 2 - Miki Calcio 0 - il pagellone

Vi ricordiamo l'allenamento di lunedì 26 ottobre. Alle 20 pronti in campo al Vasco de Gama.
Valuteremo l'opportunità di un allenamento suppletivo sulla base di necessità e disponibilità.

Erroneamente, si pensa e crede che la fragilità sia una proprietà inscritta nella natura stessa delle cose. Non c’è nulla, in realtà, che sia fragile in quanto tale. Ogni cosa rivela la sua fragilità e – segnatamente – l’entità della stessa nel modo in cui reagisce alle perturbazioni cui è esposta. Il bicchiere – cioè - si rompe perché cade, non perché il fatto di rompersi sia proprio della sua natura. La fragilità non appartiene dunque alle cose, ma all’equilibrio del sistema in cui sono immerse. È il sistema, attraverso la rottura delle cose, a rompersi, a venir meno al proprio equilibrio.
Per una squadra di calcio è lo stesso. Due vittorie consecutive potrebbero indurci a pensare che la fragilità appartenga alla natura di qualcun altro, che i nostri valori siano tali da garantirci una sequenza ininterrotta di successi, da qui alla fine del campionato.
Non è così. La fragilità è intorno a noi, sempre, come un peto stagnante che tarda a diradarsi, e ama in modo particolare sostare nei pressi del nostro sfintere, lesta a farsi beffa dei nostri culi non appena la guardia cali e l’attenzione venga meno.
Dirò di più: la fragilità ci riguarda non già A DISPETTO delle due vittorie, bensì IN RAGIONE di esse, perché più si vince e più si ha da perdere, più si sale e più grosso sarebbe il tonfo che faremmo in caso di caduta. Chi è già crollato, infatti, non deve certo preoccuparsi di capire la fragilità dell’equilibrio in cui è immerso, perché questa gli si è già manifestata in modo molto chiaro.
In questo senso, la partita di ieri è piuttosto incoraggiante perché ha evidenziato la nostra capacità di preservare quell’equilibrio anche senza eccellere, anche senza brillare, anche senza dare prova di particolari abilità. Se uno straccio di intelligenza abita ancora in noi, però, dobbiamo anche renderci conto di come poco convenga continuare a tirare questa corda, perché la fiducia nella sua tenuta potrebbe rivelarsi, molto presto, eccessiva, sovrastimata.
Dunque, in parole povere, pane al pane.
è inutile raccontarcela: il primo tempo di ieri è stato bruttino, sotto diversi punti di vista, e il secondo tempo ci ha regalato la vittoria per un felice concorso di meriti nostri, innegabili, e demeriti altrui, altrettanto macroscopici ed evidenti.
Sia chiaro: non sto parlando ai vostri livelli coscienti: a parole siamo tutti bravi a dire “sì sì dobbiamo restare umili e concentrati”. Sto parlando a quella parte di voi che controllate con maggior fatica, quella vibrazione euforica che vi alleggerisce la testa e le gambe nelle ore successive alla vittoria, foderando la vostra espressione con la maschera di un cazzo di supereroe della Marvel. È una sensazione importante, per la quale vale la pena sudare, giocare e farsi il culo. Ed è anche estremamente utile, perché infonde un senso radicato di sicurezza, indispensabile per andare in campo con coraggio e personalità. Ma è anche una droga sottile, perché comincia ad accreditare l’idea che i prossimi 3 punti siano lì ad aspettarci, infiocchettati dentro un bel pacchetto che basta scartare con la frizzosa gaiezza di un nugolo di bimbetti froci che si fregano le mani perché qualcuno ha scordato di sculacciarli. Per quel poco che il calcio mi ha insegnato, è molto più probabile che i prossimi tre punti siano seppelliti sotto una grossa montagna di merda purulenta, e che dovremo andarceli a prendere armati di vanga, senza nemmeno l’ausilio di una molletta che ci tappi il naso e ci risparmi l’odore (certo, chi s’è fatto un tempo in panca con Sam ha già un’idea della cosa).
A centrocampo abbiamo impiegato dieci minuti buoni per capire dove cazzo fossimo e cosa cazzo dovessimo fare. Lenti nella transizione passiva da destra a sinistra, spesso imprecisi nei passaggi – con un Fefè su livelli irriconoscibili rispetto alle sue precedenti apparizioni, facili da saltare nell’uno contro uno, nebbiosi nelle idee. Un po’ meglio davanti, dove però non abbiamo fornito – nel primo tempo – la copertura sufficiente ad aiutare l’azione di contenimento dei nostri centrocampisti. Bene dietro, e questo vale per tutta la partita, eccettuata qualche salita poco convinta che – a prescindere dalla correttezza dei fuorigioco segnalati – potrebbe indurre qualche arbitro a non fischiare. Poi ci siamo ripresi, è vero, ma sulla nostra fascia sinistra, per una buona metà del primo tempo, abbiamo sbagliato qualcosa. O l’interno non aiutava a sufficienza, scalando e portandosi dietro gli altri centrocampisti o la punta esterna non faceva da tappo per evitare che l’azione si incanalasse tanto facilmente sulla nostra corsia. Non so. La fase difensiva, confesso i miei limiti, mi è sempre un po’ più oscura rispetto a quella attiva. Sta di fatto che in un paio di occasioni Tommy e Roby de Biagi ci hanno tolto letteralmente le castagne del fuoco, con salvataggi in extremis certamente encomiabili ma a cui contro un avversario del genere non dovremmo nemmeno ridurci. E ovviamente, ma questo non riguarda solo la difesa, sarebbe il caso di non concedere tutti questi calci piazzati dal limite. Bella la conclusione di Cetti su lancio di Passariello, forse troppo “giusta” e non abbastanza “sporca” per punire il portiere avversario, che si è comunque prodotto in un ottimo intervento. Ci sono state anche altre conclusioni e qualche azione interessante, spesso appoggiata da un Olivieri in crescendo che nel corso della prima frazione di gara ha sopperito alla corrente alternata di Fefè e Santacroce. A costo di essere smentito dagli altri due allenatori, ritengo tuttavia troppo timida l’azione offensiva dei nostri terzini, che devono proporsi con maggior frequenza aggiungendosi ai centrocampisti per dare più soluzioni alla manovra e, talora, sganciandosi negli spazi di fascia liberati dalla convergenza delle punte esterne, in modo tale da allargare le maglie della difesa avversaria liberando i corridoi centrali in cui vanno a incidere gli attaccanti. Si tratta, chiaramente, di un gioco estremamente offensivo e dispendioso ma penso che ogni tanto valga la pena tentarlo, soprattutto contro avversari come questi che, specie nel secondo tempo, non avevano esattamente il passo del miglior Giggs. Nella ripresa siamo progressivamente migliorati, anche grazie ad alcuni cambi che hanno portato fosforo, precisione e idee nell’economia di un gioco che si era rivelato meno brillante rispetto a quello espresso lunedì. Molto positivo, in questo senso, l’esordio di Willy, attento alle consegne ma autorevole nell’interpretazione delle stesse. Bene anche Cristian De Biagi, che si è disimpegnato con ordine e intelligenza. Va detto però che l’avversario stava imbarcando acqua da tutte le parti, anche e soprattutto per ragioni sue. Questo, per esempio, ha tolto evidenza al modo pessimo in cui abbiamo gestito i calci di punizione a favore, tanto nel primo che nel secondo tempo: soluzioni complicate, prive della necessaria coordinazione fra i compagni e, in fondo, un po’ arroganti. Il risultato finale poteva dunque essere assai più rotondo, e non mi riferisco soltanto al rigore calciato fuori da Cetti (come già con Passariello, allego altro esempio, del tutto casuale, di rigore del Pratello andato a segno, calciato da un giocatore a caso, e ricordandovi che i rigori non si tirano, si segnano) ma anche al diagonale di Carrozza, alla bellissima conclusione da fuori di Vieceli e, più in generale, a una mole di occasioni che dobbiamo imparare a capitalizzare molto meglio, imparando a dare più valore ai movimenti senza palla dei compagni e ad essere più cinici sotto rete.
Parlando di cinismo, però, il goal di Willy mi piace particolarmente. Perché è uno di quei goal zozzi, di mischia, di rabbia, di rapacità, di cattiveria, di voglia di metterlo in culo all’avversario, un sunto – cioè – di tutte quelle qualità senza le quali non si parla più di calcio ma solo di PES o di FIFA. Ancor più carambolesca la rete di Carrozza, che porta il Pratello sul 2 a 0 sfruttando un rimpallo fortunoso che impatta sul suo corpo a seguito di un suo stesso tiro respinto, depositandosi magicamente all’incrocio.
È stata una giornata importante, da considerare in tutti i suoi aspetti. Abbiamo provato nuovi innesti (nuovi in assoluto, Willy, o nuovi per la stagione in corso, Franz), che hanno dato segnali importanti. E qualcos’altro di nuovo, se tutto va bene, lo proveremo sabato prossimo. Il cantiere è aperto e le premesse per fare bene ci sono tutte. Nessuno però si nasconda dietro il valore e lo spirito di sacrificio di qualche compagno, che talora lavora per due o per tre. A metà classifica, per vincere la medaglia dei mediocri, ci si arriva anche così. Ma in cima, se per caso ci interessasse tentare davvero l’impresa, si arriva solo se sul terreno di gioco scendono 11 protagonisti, 11 guerrieri che mettono faccia, gambe, cuore e attenzione in tutte le azioni, comprese quelle più banali e insignificanti, che fanno la differenza tra un calciatore e una sua banale imitazione. Perché a volte, per spezzare la fiducia dell’avversario, può bastare un episodio: un rimpallo vinto in un certo modo, uno scatto di caparbietà che vi consente un recupero inaspettato, una corsa in più del dovuto che vi porta là dove nessuno si aspettava che sareste arrivati. Qualcosa, cioè, che dipinga sul volto dell’avversario una linea netta e muta di terrore.
In definitiva, non me ne frega un cazzo di quello che siete in grado di fare.
Mi frega solo che non vi basti.
Mai.

SCHIAVO 6. Per lo più inoperoso, se la cava in tutte le occasioni, anche se i modi in cui lo fa non rispondono esattamente al copione.

TIRELLI 6+. Decisamente bene nel primo tempo, dove è abile a uscire trovando subito Passariello. Molto meno bene nella ripresa, dove perde smalto e lucidità.

CURATOLA 6. Diligente dietro, ma vale per lui il discorso relativo ai terzini: più personalità nell’accompagnare l’azione, altrimenti le soluzioni di gioco tendono a ridursi e a diventare troppo prevedibili.

LANZELLOTTO 7-. Compito più semplice rispetto a quello eseguito lunedì, ma Tommy sarebbe in grado di trovare stimoli in qualunque situazione. Dirige la difesa con personalità.

STEFANIZZI 6,5. Quasi impeccabile sulle palle alte, perfettibile – invece – su quelle basse e veloci, ma per fortuna ne arrivano poche. Dovrebbe guardarsi di più con Tommy per capire dove stare.

BORREGGINE 6. Nessuna sbavatura, ma praticamente non viene mai chiamato in causa.

DE BIAGI R. 5,5. Troppo poco. Mi aspetto molto di più, per corsa, qualità e partecipazione alla manovra. Importante il salvataggio nel primo tempo, ma non basta. Manco per il cazzo.

BALESTRIERI 6+. Inedito terzino sinistro, si disimpegna con intelligenza e senso della posizione. Non fa passare nulla.

FEFE’ 5,5. Stanco per la battaglia di lunedì, Fefè gioca troppo al di sotto delle sue possibilità per raggiungere la sufficienza. Fa anche cose buone, è vero, ma questa è una cosa che s’è detta anche di Charles Manson e Adolf Hitler, quindi non fa molto testo.

CHRISTIAN DE BIAGI 6,5. Nonostante sia fermo da qualche giorno, gioca con personalità e dà i tempi giusti al reparto, mettendo in campo qualche buona idea.

SANTACROCE 5,5. Volitivo ma poco lucido e non sempre efficace, in entrambe le fasi. Rivedibile.

WILLY 7,5. Ottimo esordio. Un goal, tanta corsa, ottimi recuperi, fraseggi sobri e intelligenti. Mai banale nei movimenti, è famelico nell’azione di pressing e abbina buone doti di protezione della palla a linee di passaggio pulite e sensate.

OLIVIERI 7-. Qualche errore, ma tanta sostanza e qualità.

CARROZZA 7. Potrebbe segnare di più, ma sul tabellino dei marcatori il suo nome c’è comunque, e la fortuna conta fino a un certo punto. Non garantisce sempre il pressing adeguato sul suo terzino di competenza ma lunedì aveva speso molto.

PASSARIELLO 6,5. Molto bene nel primo tempo, con passaggi decisivi e conclusioni che evidenziano qualità e personalità. La stanchezza per la seconda partita in tre giorni, però, non tarda a farsi sentire e nella ripresa il suo rendimento cala in maniera verticale.

TILLI 6-. Il passo sembra migliore e molti movimenti nello spazio sarebbero anche giusti. Di palloni però ne vede pochi, perché spesso non viene cercato dai compagni. Nel finale potrebbe andare in porta ma Carrozza, ormai esausto, prova a imbeccare Vieceli, su cui ha già chiuso il difensore. Quando entra in possesso di palla non sempre cerca la soluzione più facile, ma come trequartista – entro certi limiti – è anche normale che sia così. Non riesce però a incidere nella gara.

CETTI 5. Si procura un rigore solare, ma lo fallisce in malo modo e questo pesa drasticamente nella valutazione finale, anche se la partita era cominciata bene, con un bel tiro al volo e con le solite trame di gioco utili ai compagni di reparto. Stanco e poco lucido nel secondo tempo.

VIECELI 7,5. Rientro imperioso di Kaiser Franz: sponde poderose, un tiro splendido fuori di poco e la sensazione che possa dilagare ogni volta che prende palla. Bene così.


mercoledì 21 ottobre 2015

PRATELLO F.C. A.S.D. vs MIKI CALCIO [Convocazioni]

Altro giro altra corsa!
Chi salirà sulla giostra?
Come preannunciato nella partita di Giovedì faremo un pò di turn over per permettere a tutti di avere la possibilità di giocare e di ottenere un posto da titolare fisso che dovrà essere accompagnato da una presenza costante agli allenamenti.
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Alcune comunicazioni da parte della società:
- Visita medica:
IL DS lamenta che sono ancora pochi i giocatori che hanno fornito la data preferita per la visita.
Per poter giocare dovete tutti essere in possesso di visita medica agonistica . Per facilitarvi il compito , ho preso accordi con uno studio medico in via lemonia 50 che effettuerà visite apposite per noi nei giorni 20 ottobre, 22 ottobre , 3 novembre e 10 novembre sempre dalle 18-20 costo 50€, incluso analisi urine. Mandatemi un messaggio  informandomi sulle vostre disponibilità . Dal 10 novembre chi non sarà in possesso della visita non sarà convocabile quindi se lo studio medico prescelto non vi va bene dovrete comunicarmi che provvederete diversamente. Saluti
- Dei tesserati ho bisogno di sapere anche chi sarà presente per la prossima partita prevista Sabato 31 e chi è sicuro di non esserci; entro Giovedi 22 possibilmente.

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Si gioca Giovedì 22 ore 21.00 campo Bernardi 1
I convocati dovranno presentarsi entro e non oltre le 20.00 direttamente al campo

Scusandoci per il ritardo nelle convocazioni,
di seguito la lista dei convocati:

Schiavo Marco

Balestrieri Gerry
Borreggine Marco
Curatola Pietro
De Biagi Roberto
Lanzellotto Tommaso
Stefanizzi Daniele
Tirelli Federico

Innocente Michele
De Biagi Christian
Federico Fabio
Olivieri Tommaso
Santacroce Fabio
Tilli Primo

Carrozza Antonio
Cetti Enrico
Passariello Antonio
Vieceli Franz

*in allerta per eventuali defezioni
Comoretto Davide
Giglioni Marco
Giurato Massimo
Bonaventura Samuele
D'anselmo

Vamos Pratello!
                                     Mister Maffeo


martedì 20 ottobre 2015

San Martino in Argine 1 - PRATELLO FC 2. Corsari nella bassa. Il pagellone.

L’infinito, nel calcio, esiste.
Esiste eccome.
Non riguarda il tempo della partita, che a un certo punto finisce, ma l’eterna durata della palla respinta dal portiere (dal nostro e dal loro), che galleggia in una dimensione sottratta al corso della Storia, breve al punto tale da rendere impossibile ogni intervento da parte di chi guarda ma abbastanza lunga da torcergli tutte le budella, sconvolgendolo nell’esperienza di un’attesa impotente, attesa dell’immane, analoga al sordo boato in cui si squama la percezione dell’alpinista che vede avvicinarsi il fronte della valanga.
Questo spessore, che si fa largo nell’attimo e lo popola dei nostri fantasmi, può avere sapori diametralmente opposti: un conto è il goal che potresti essere in procinto di subire, un conto è il goal che potresti essere in procinto di fare. Il nostro palato, in questo senso, è piuttosto esigente perché ieri, per non farci mancare niente, abbiamo assaggiato entrambi i bocconi.
Il tempo di quei bocconi, piaccia o meno, è effettivamente infinito perché nel loro spazio sembra celebrarsi (o vanificarsi) lo sforzo di un’intera partita. Ma anche un fesso si renderebbe conto che quei bocconi sono resi decisivi dal nostro scarso cinismo, dal nostro atteggiamento bello e sprecone, colpevole di mantenere aperta – fino all’ultimo – una partita da chiudere nel primo tempo.
Forse non abbiamo ancora capito la differenza tra il calcio e una gara di tuffi, dove vinci se un giudice ti ritiene più elegante, coordinato e grazioso dei tuoi avversari. Nel calcio no. Non importa a nessuno se hai creato di più, se sei stato più pericoloso, se hai prodotto le migliori trame di gioco, se hai fatto i movimenti giusti e se non hai mai smesso di correre. Hai ragione solo se vinci, e questo vale anche negli amatori, al netto di tutte le fregnacce sul bel gioco e sull’impegno che amiamo raccontarci per sentirci persone migliori. Perché per avere ragione, ieri sera, c’è voluta la zampata di Sam. Altrimenti la storia era un’altra, e anche il sangue gloriosamente versato da Graziano, indomito guerriero della difesa, ci sarebbe sembrato un inutile sperpero di globuli e piastrine.
Consapevoli di questo, e armandoci dunque di tutta l’umiltà che la situazione impone, è comunque giusto e sacrosanto rilevare che nel primo tempo abbiamo espresso il miglior calcio proposto fin ora dal Pratello in questa stagione. Quasi perfetti dietro, dove Balestrieri subentra con rabbia e personalità all’infortunato Graziano e dove si registrano ottime prestazioni da parte di tutti, compreso un Comoretto in netto miglioramento; molto stretti e compatti a centrocampo, dove spesso abbiamo giocato a uno o due tocchi, interpretando con intelligenza i margini d’azione consentiti dalle dimensioni del campo; abbastanza bene davanti, dove un pressing incisivo, movimenti via via più efficaci e fraseggi spesso precisi, impreziositi da un sapiente lavoro di regia alta messo in campo da Cetti, non vengono corrisposti, sotto porta, da altrettanta lucidità. Numerose le percussioni sulla sinistra, con Carrozza che mette molti palloni al centro, non sempre sfruttati. Alto di poco il colpo di testa di Cetti. Innocente ne sbaglia un altro a pochi metri dalla porta. E lo stesso Passariello, in più di un’occasione, sembra tutt’altro che incisivo, anche se è proprio lui, attaccando lo spazio liberato da Cetti, a sfruttare un errore avversario per prendere il tempo al portiere e batterlo in uscita incrociando con un pregevole pallonetto. Mettiamoci pure dentro che forse mi dimentico anche altre occasioni. L’1 a 0 è dunque meritato, non ci piove, ma proprio per questo sembra essere costato eccessiva fatica. Enorme, infatti, la mole di gioco prodotta a fronte di un vantaggio così esiguo. Le preoccupazioni sono dunque legittime, perché tante energie se ne sono andate e perché l’avversario – pur incapace di esprimere un’azione corale – non manca di alcune prorompenti individualità, tutt’altro che facili da bloccare. Nella ripresa, infatti, il gioco giallonero perde smalto, le punte aiutano meno la fase passiva, il baricentro si abbassa e gli avversari riescono a manovrare più vicini alla nostra porta. Un’incertezza di Schiavo su calcio piazzato spalanca la porta al pareggio avversario, forse non “giusto” ma esattamente in linea con il modo in cui funzionano le cose nel calcio. Possiamo certamente raccontarci di come sia difficile, con 7 cambi, mantenere inalterata l’identità di gioco della squadra, ma è anche vero che le energie fresche avrebbero dovuto garantirci una maggior tenuta del campo, che invece è venuta progressivamente meno. Questo ci ha consentito, è vero, maggiori spazi sulle ripartenze, spazi che però abbiamo sfruttato male, arrivando quasi sempre davanti alla porta avversaria per poi non combinare nulla. Nel finale si passa dal 433 al 4312 e per fortuna a beneficiarne è soprattutto Bonaventura, che può accentrarsi e avvicinarsi alla zona calda, nella quale si fa trovare pronto per battere a rete la respinta corta del portiere su conclusione da fuori di Tirelli.
Il giudizio è complessivamente positivo e nel caso di alcuni singoli le prestazioni sono state molto buone. Mi è piaciuto il gioco senza palla, la volontà di incidere nell’azione con personalità e coraggio, la capacità di dare battaglia fino all’ultimo, la ricerca del passaggio facile e veloce e, per lunghi tratti, un’incoraggiante coralità dell’azione, ben accompagnata dai terzini (per la verità soprattutto a sinistra). Se però, in questo campionato, vogliamo davvero fare qualcosa di importante, non possiamo specchiarci in tutto questo o accontentarci di qualche bella azione. Dobbiamo tirare di più, essere meno leziosi, mordere con maggior convinzione e in tutte le fasi di gioco (compresi i rinvii dal fondo e le rimesse laterali, attivi o passivi che siano), e ogni volta dobbiamo affondare i denti fino in fondo, dobbiamo sentire il morso che si richiude e porta via tutta la ciccia disponibile, senza regalare nulla. Perché altri avversari, a fronte di tanti sprechi, non avrebbero avuto alcuna pietà di noi.

SCHIAVO 5. Poco impegnato, si disimpegna male sul calcio piazzato che porta al pareggio avversario. La palla gli resta davanti, boccone troppo invitante per l’avversario.

CURATOLA 6. Sufficienza d’incoraggiamento. Al rientro dopo lo stop, Pietro risponde presente e offre una prestazione di carattere, ancora priva – tuttavia – di contenuti tecnico-tattici di livello.

TIRELLI 6,5. Parte maluccio, troppo basso e timoroso. Migliora col passare dei minuti, accompagnando l’azione e producendosi in qualche azione personale degna di nota. Sua la conclusione che il portiere non trattiene e da cui, quindi, scaturisce il goal di Bonaventura.

LANZELLOTTO 7,5. La sua miglior gara dall’inizio dell’anno. Concreto, puntuale, preciso. Rischia qualcosina quando, per scivolata o scivolone, si ritrova per terra in mezzo all’area, ma gli avversari non dispongono di alcun Bonaventura che gli cada sopra e si procuri il rigore. È però l’unico neo della sua autorevole gara.

GRAZIANO 10. Il voto è platonico, ovvio, ma uno che si apre il cranio per la squadra non può ricevere di meno. Cuore, sangue e ambulanza.

BALESTRIERI 7,5. Ingresso maiuscolo e rabbioso, subito cattivo negli anticipi e nei recuperi. Non è uno che non sbaglia mai, ma è anche uno che tutte le volte va a rimediare di persona. E questa è la cosa più importante.

COMORETTO 7 In crescendo. Più preciso nei passaggi, agguerrito nei recuperi, veloce ad allargarsi e a dettare la linea di passaggio facile ai colleghi di reparto e ai centrocampisti. Interessanti alcuni palloni messi verso il centro. Avanti così.

GIGLIONI 6,5. Grintoso ed efficace, tampona quello che deve tamponare e aiuta a serrare i ranghi.

FEFE’ 7+ Gioca sempre bene ma nel primo tempo, in qualche occasione, effettua passaggi avventati, che talora vengono intercettati con eccessiva facilità dagli avversari. Capita a tutti, è ovvio, ma nel suo caso fa notizia. Si tratta comunque di una prestazione di assoluto valore, che diventa impagabile nel secondo tempo, quando c’è da soffrire e da lottare ed è proprio lì, nel cuore del campo, dove si spala della gran merda, che Fefè regala momenti di vero e sudato calcio. Esempio.

INNOCENTE 7. In linea con le prestazioni precedenti, potrebbe essere molto più concreto sotto porta. Bene comunque per gli inserimenti e il supporto all’azione dei compagni.

TILLI 6-. Un po’ fuori posizione come interno di sinistra. Non è il suo ruolo naturale, è vero, ma in quella fase era importante stare più compatti. Sale poi sulla trequarti dove si muove molto e non viene sempre valorizzato, nei suoi movimenti, dai compagni. Ma anche lì dovrebbe aiutare di più la fase passiva, soprattutto dato il frangente.

OLIVIERI 7. Rapido nelle giocate e gladiatorio nei contrasti, gioca con pochi tocchi e cerca sempre di essere utile ai compagni, evidenziando straordinarie doti di umiltà e applicazione. Contiamo di rivederlo su questi livelli.

CUCCULELLI 7- La sua disciplina tattica è decisamente migliorata. Ha gamba per andare ma sa anche sacrificarsi quando serve. Bene così.

SANTACROCE 7+. Subito nel vivo, concentratissimo, intelligente, estremamente efficace nei contrasti e utilissimo nell’azione di rimessa.

CETTI 8- Per me, il migliore. Gli manca il goal, è vero, ma il suo primo tempo, unito alle prime battute della seconda frazione di gioco, è un piccolo capolavoro di regia al servizio della squadra. Vertice alto dell’attacco, rientra spesso per anticipare i difensori, dialoga bene con i centrocampisti, vede i compagni di reparto, li serve nello spazio e dà tanto filo da torcere agli avversari. Non si risparmia nel pressing portato su tutto il fronte d’attacco, dove va addirittura a raddoppiare nelle zone di competenza di Carrozza e Passariello. C’è un “meno” perché là, di testa, bisogna segnare. Punto. E quindi sì, può ancora migliorare. Deve migliorare.

CARROZZA 7 Altruista fin quasi all’eccesso, Carro cerca sempre il compagno e si propone negli spazi senza palla. Il suo pressing, però, non è costante come al solito e tende gradualmente a venire meno. Potrebbe andare in goal perché spesso si fa trovare al posto giusto, ma ogni tanto viene ignorato.

PASSARIELLO 7,5. Segna un goal fondamentale e nel finale combatte come un leone, dando una grossa mano alla squadra. Male, tuttavia, quando deve decidere tempo e dosi dei suoi passaggi, che poche volte si rivelano utili per i compagni. Testa più alta e maggiore lucidità.


BONAVENTURA 7,5. Prende falli, combatte, segna. Tutto in pochi minuti. Utile sulla fascia, devastante al centro. Fa la rete che vale la vittoria. Ed è subito Samba-Sam.

venerdì 16 ottobre 2015

SAN MARTINO IN ARGINE vs PRATELLO F.C. A.S.D.[Convocazioni]

Ci siamo!
La partita di Lunedì sarà per il Pratello FC un test per confermare i progressi visti contro il Lovoleto.
Si deve entrare in campo concentrati e determinati nel raggiungere l'obiettivo.
Dobbiamo uscirne vincenti, ma soprattutto soddisfatti dell'atteggiamento e del gioco espresso.
Un obiettivo ambizioso, ma sicuramente alla nostra portata!

Lunedì sera la maglia Giallo-Nera avrà sete! e voi la disseterete non di sola acqua piovana, non di solo sudore, non di sola birra!
Una cascata di orgoglio, coraggio e perseveranza dovrà travolgerla e ondate di passione la massaggeranno!


Un ringraziamento particolare alla tenacia dei giocatori che mercoledì scorso si sono allenati alla Nuova "piscina" del Vasco De Gama ed anche a coloro che avrebbero voluto esserci ma non hanno potuto o hanno letto male l'orario...  (a cui si consiglia una visita oculistica insieme a quella medica)

Si gioca Lunedì 19 ore 21.00 al campo Cà Dè FABBRI

Il raduno è previsto entro e non oltre le 19.15 al McDonalds di Via Stalingrado.
Per i convocati che non fanno in tempo ci si vede direttamente al campo entro le 20.00

Mappa campo sportivo Cà Dè Fabbri

Convocati

Schiavo Marco

Balestrieri Gerry
Comoretto Davide
Curatola Pietro
Giglioni Marco
Graziano Fabio
Lanzellotto Tommaso
Tirelli Federico

Cucculelli Andrea
Federico Fabio
Innocente Michele
Olivieri Tommasso
Santacroce Fabio
Tilli Primo

Bonaventura Samuele
Carrozza Antonio
Cetti Enrico
Passariello Antonio

Misters
Baldi
Lucatti
Maffeo

*in allerta in caso di defezioni
Stefanizzi
De Biagi R.
Borreggine
Franz

giovedì 15 ottobre 2015

Visita Medica

Buongiorno a tutti, per poter giocare dovete tutti essere in possesso di visita medica agonistica . Per facilitarvi il compito , ho preso accordi con uno studio medico in via lemonia 50 che effettuerà visite apposite per noi nei giorni 20 ottobre, 22 ottobre , 3 novembre e 10 novembre sempre dalle 18-20 costo 50€, incluso analisi urine. Mandatemi un messaggio  informandomi sulle vostre disponibilità . Dal 10 novembre chi non sarà in possesso della visita non sarà convocabile quindi se lo studio medico prescelto non vi va bene dovrete comunicarmi che provvederete diversamente. Saluti

martedì 13 ottobre 2015

Allenamento straordinario

Considerato il calendario questa settimana non ci sono partite in programma pertanto la dirigenza ha organizzato un allenamento straordinario per domani,mercoledì 14 ottobre, ore 21 campo Vasco de Gama.
A domani

La dirigenza

venerdì 9 ottobre 2015

Pratello 0 - Lovoleto 0. Cronaca di una battaglia.

Attenzione Attenzione! Domani 11/10/2015 ore 15 il PratelloFC sarà  al palio dell'asino. Tutti i tesserati, amici, parenti, estimatori sono invitati a partecipare! 
Ci troviamo alle 15 al Beer Shop bukowski di via del Pratello.


Quella cosa che lo 0a0 è la partita perfetta.
Mah. Non l’ho mai capita.
E in realtà sono molte le cose che del calcio non ho mai capito, perché quando vinci l’esaltazione ti rende meno lucido di una conversazione fra Bobo Vieri e Lapo Elkann. E perché quando perdi la tua depressione e il tuo pessimismo sono tali che in confronto un primo piano di Mattarella pare una botta di vita.
Hai visto mai che il pareggio, per di più a reti inviolate, abbia questo di buono.
Ti permette una qualche messa a fuoco, meno approssimativa e cialtrona del solito.
E così, guardando le cose a distanza di 24 ore, puoi rimettere tutto quanto secondo una linea d’importanza crescente, in cima alla quale ci sono tutti quelli che ieri non sono stati convocati e che avrebbero voluto esserci. A loro va il ringraziamento personale del sottoscritto, cui credo si aggiunga senza riserve quello di tutti gli altri, Mister Maffeo e Mister Baldi in testa.
Non è un ringraziamento gratuito, o di circostanza.
Anzitutto serve a farci notare che siamo parecchi, che nulla ci è dovuto e che o ci mettiamo d’impegno per fare tutte le nostre belle pisciatine dentro il vaso oppure, la prima volta che verremmo beccati a scrollarcelo per terra, potremo tranquillamente intestarci una buona parte della grande tribuna che fiancheggia il campo e che ancora non porta il nome di nessuno (ricordo che la tribuna Olivieri già esiste ma si trova in via Andrea Costa, al Lucchini).
In secondo luogo serve a farci capire che quello che abbiamo fatto non è ninte di speciale, ma il minimo – veramente il minimo – dopo lo scempio che si è visto all’inizio della precedente partita, terminata 4a4. È una gara a cui io non ho assistito, ma 4a4 è un risultato che mi sta sui coglioni a priori, perché Zeman non è il mio cognome e perché - se ne hai per passare da un passivo di 3a1 a un attivo di 4a3 – ne hai anche per evitare che questo si renda necessario. E se non lo capisci in fretta, non sei un calciatore. Sei solo un cazzone.
Per fortuna questo, almeno questo, l’abbiamo capito tutti, e subito. Nelle prime battute, siamo apparsi immediatamente concentrati, decorosamente organici nel pressing, corretti nelle distanze, ancora molto episodici nei movimenti ma capaci – in ogni caso - di tenere la palla nella metacampo avversaria per alcuni minuti. Non è durata molto, è vero. Nel complesso, cioè, non possiamo dire di aver fatto la partita, che ci è stata duramente contesa da un avversario più cattivo – agonisticamente parlando – di noi. Spesso ci siamo fatti anticipare, non soltanto in attacco, e non sempre abbiamo resituito – nei modi e con i tempi dovute – talune cortesie ricevute dagli avversari. Che, voglio dirlo senza equivoci, hanno fatto la loro onesta partita, mettendoci seriamente in difficoltà sulle fasce e puntandoci con alcuni uomini dotati di passo, spunto e, almeno in un paio di casi di prestanza fisica e buoni mezzi tecnici. Il rombo ha fuzionato a metà, sfiancando Tilli nel pressing e lasciandogli poco smalto e poco fosforo per gestire la fase di possesso. Nel primo tempo tuttavia siamo andati vicinissimi al goal con Passariello, splendidamente imbeccato da Cetti e altrettanto prodigiosamente schermato dall’estremo difensore avversario. È lo stesso Passariello a tentare un’azione individuale che per corsie centrali lo porta caparbiamente al tiro, quando però il suo vigore – ormai fiaccato dalla corsa – non è più tale da consentirgli di concludere con efficacia. Nel secondo tempo si passa prima al tridente e poi, nel finale, a un discusso 442, che è stato tentato per rimediare a una transizione passiva da sx a dx che sembrava francamente troppo lenta. La palla goal più clamorosa si stampa sulla traversa: la capoccia che a tempo ormai scaduto ce manda è quella di Santacroce, abile a girare verso lo specchio un angolo ficcante di Fefè. Ennesimo rimpianto perché il Pratello, poco prima, poteva passare in vantaggio con una percussione personale di Carrozza che, pur riuscendo a sgusciare attraverso un nugolo impazzito di gambe nemiche, non trovava la finestra spazio-temporale per tentare la battuta a rete e si infrangeva fra portiere e difensori. In effetti le occasioni più importanti le abbiamo avute noi, ma tra primo secondo tempo qualcosa abbiamo rischiato, e non potrebbe essere diversamente in una partita che, alla fine, è stata equilibrata e giusta nel risultato finale. Nel primo tempo è Roby De Biagi a trovarsi provvidenzialmente sulla linea di porta quando un rasoterra letale stava per trafiggere la nostra rete. Nel secondo tempo, invece, tocca a Marco Schiavo salire in cattedra, chiudendo egregiamente – in uscita – la serranda sulla porta giallonera. Terzini in difficoltà, ma volenterosi e talvolta abili nelle diagonali. Centrali difensivi a corrente alternata ma, Borreggine a parte (che mi è sembrato la brutta copia di se stesso), tutti sufficienti. Centrocampo impegnato da un lavoro immane, svolto ora bene ora meno bene ma proprio per questo non sempre nelle condizioni di poter ossigenare il proprio gioco in misura tale da servire palloni precisi ai nostri attaccanti. Punte che, nel complesso, non hanno sfigurato anche se devono ancora imparare a giocare assieme, senza palla e con maggior cinismo in zona goal.
Non abbiamo fatto una buona partita. Abbiamo però fatto una partita di concentrazione, sacrifico e carattere, tre cose che nelle precedenti uscite – vittoria compresa – non avevamo mai combinato assieme. Forse abbiamo capito subito che per uscire indenni dalla battaglia bisogna essere guerrieri, e non turisti. E per questo credo che la partita di ieri possa essere considerata un buon punto di partenza, non tanto utile a capire come dovremo giocare (perché dobbiamo fare molto meglio di così) quanto piuttosto utile a capire il livello minimo sotto il quale non possiamo permetterci di scendere. Non siamo fenomeni, non risolveremo partite con colpi da maestro. Dobbiamo avere l’umiltà – dal primo all’ultimo minuto – di ammettere che per restare in partita dobbiamo sbagliare il meno possibile, fare le cose semplici e guardarci continuamente attorno, in fase attiva per  capire come farci vedere e dove andare per ricevere sensatamente la palla, in fase passiva per rompere i coglioni agli avversari e aiutare il compagno più vicino che ne abbia bisogno. Chiamatela “squadra”, se preferite. Ieri è la prima volta che in questa stagione mi è capitato di vederla.

SCHIAVO 6,5. Uscita azzardata e assai pellegrina nella prima frazione di gara, ma la conclusione avversaria si perde sul fondo e non fa danni. Salva il risultato nella ripresa. In crescita.

TIRELLI 6+. Eroico quando prova a rallentare l’avanzata del 9 avversario, che procede lungo la sua direttrice come un siluro rivestito di titanio. Fede si oppone e finisce al tappeto, rallentando un po’ l’azione avversaria e rimediando un acciacco che all’inizio del secondo tempo lo costringerà ad uscire. Dalla sua parte ci sono parecchie folate e non gli riesce di chiudere tutti gli spifferi, ma si batte come un leone e quando riparte non è inguardabile.

CURATOLA 6. Non ne ha per le sue amate scorribande, ma ha l’umiltà di usare tutta la benzina per sgommare nella merda. Dove serve.

BORREGGINE 5,5. No. Troppo lento e anche approssimativo dal punto di vista tecnico, cosa che non è da lui. Soffre i tagli degli attaccanti avversari e in qualche occasione si fida con eccessiva leggerezza (e altrettanto culo) della linea del fuorigioco.

GRAZIANO 6,5. Partita più dura del solito, che si inaugura con la solita stecca, utile a presentarsi con garbo ai nuovi avversari. Tiene bene fino al cambio, che giunge a pochi minuti dalla fine.


STEFANIZZI 6+. È un centrale difensivo, anche se l’abbiamo provato altrove. E si vede. Prestazione onesta, di grinta e sostanza. Entra in un momento tutt’altro che facile e gioca con la giusta personalità, anche se non mancano le imprecisioni nei disimpegni.

BALESTRIERI 6,5. Pochi minuti a sua disposizione ma subito concentrato, attivo e reattivo. Sbaglia poco o nulla e difende con i denti.

DE BIAGI R. 6,5. Salva un goal, e questo non è poco. È costretto a un grosso lavoro difensivo che oltre a lasciargli poca birra per ripartire finisce per sfiancarlo sulla distanza. Chiude letteralmente sui gomiti, bestemmiando contro i cambi avversari che gli oppongono continuamente forze fresche dalle sue parti.

FEFE’ 7+. Il migliore. Sempre concentrato, vigile, abile non soltanto nelle proprie giocate individuali ma anche come preservativo delle giocate effettuate dai propri compagni che, quando scazzano, se lo trovano spesso alle spalle, pronto a rimediare. Nel primo tempo è l’unico del centrocampo a non farsi anticipare quasi mai. Anche lui paga qualcosa nel finale ma resta sempre in partita e aiuta anche i nuovi entrati a stare nei ranghi.

OLIVIERI 5,5. Lento nel dare via la palla, si fa anticipare troppe volte e non entra mai nel vivo dell’azione. Rivedibile.

CUCS 6. All’inizio tende a rincorrere gli avversari un po’ a casa, portandosi troppo a sinistra e lasciando Fefè al centro da solo, ma dopo pochi minuti recupera la bussola, si regola con i compagni di reparto e porta a casa la sufficienza.

INNOCENTE 7. Altra gara di sostanza, abnegazione e personalità. Non è sempre impeccabile nell’altezza corretta a cui portare il proprio pressing, ma rimedia quasi sempre con una prestazione suppletiva di corsa e rincorsa, senza risparmiarsi l’appoggio all’azione offensiva e talora servendo palloni molto interessanti per tagli che invece mancano. Per ora, a mia memoria, è la sua miglior stagione, e lo dico da pagelliere storicamente critico e severo nei suoi confronti.

SANTACROCE 6,5. C’è qualche leziosismo di troppo, che in mezzo al campo preferirei non vedere. Ma c’è anche tanta sostanza nell’uno contro uno, molto gioco di squadra e una certa pericolosità sottoporta, che rivela un discreto mestiere nella gestione degli episodi e che si manifesta nuovamente pur incontrando il veto della Madonna sotto forma di traversa.

TILLI 6-. Ce la mette veramente tutta ma nell’azione di pressing c’è qualcosa che non va a livello di squadra perché in molte occasioni lo si vede correre da solo e sfiancarsi quasi inutilmente. Due traversoni interessanti non si sviluppano però in azioni pericolose.

CETTI 6,5. Splendida l’azione sulla fascia nel primo tempo, con la quale si libera, va sul fondo e mette una boccia d’oro per Passariello, che non capitalizza. In ombra per alcuni tratti di gara, ma capisce in fretta che con quei difensori o si gioca di anticipo o non se ne vede una e quindi viene molto incontro per ricevere palla e in qualche caso riesce a far salire il baricentro e l’azione. Manca il goal e per una punta la cosa, ovviamente, pesa, ancorchè nell’ambito di una prestazione positiva.

PASSARIELLO 5,5. Poco prima di calciare da 40 metri, ha un curioso movimento del capo. Leggero, impercettibile. Si volta un po’ verso la panchina, forse a cercare una benedizione per il tiro. Se cercava quella non l’ha sicuramente trovata ma lui tenta lo stesso l’impossibile e ne esce un tiro impreciso, lento e fuori bersaglio. Avrebbe i numeri per essere molto più pericoloso ma si attiva solo a momenti e quando deve buttarla dentro, il diretto avversario si rivela più efficace di lui. Sparisce (o quasi) dal gioco nel secondo tempo, sopraffatto dalla stanchezza.

CARROZZA 6+. Peccato per quell’azione personale che poteva concludersi in goal, ma l’ingresso di Carro è comunque significativo per carattere e personalità. Non si risparmia mai e tiene gli avversari in continua apprensione. Prova anche a imbeccare Bonaventura ma il compagno è troppo impegnato a scorreggiare.

BONAVENTURA 6-. In panchina non fa altro che petare come un ossesso, dando la colpa a pietanze giapponesi non meglio identificate. In campo il gas che gli esce da dietro non lo aiuta ad andare più veloce e il ragazzo non è mai pericoloso. Anche se prende un paio di falli che aiutano la truppa a rifiatare.




mercoledì 7 ottobre 2015

PRATELLO F.C. A.S.D. vs LOVOLETO [convocazioni]

Quarta di andata per i pratelliani.
Si attende una risposta dopo la brutta prestazione di Sabato. Giornata da ricordare solo per la doppietta e, udite udite!! per il premio come migliore in campo UISP assegnato a Carro!
Inconceivable!

Ne approfitto per ringraziare tutti i giocatori che si sono presentati agli allenamenti (ieri eravamo ben 26!), vorremmo convocarvi tutti, ma le regole impongono massimo 18 giocatori.

Si gioca Giovedì 08 ore 21:00 Campo Bernardi 1.

I convocati dovranno presentarsi direttamente al campo entro e non oltre le ore 20:00

Schiavo Marco

Balestrieri Gerry
Borreggine Marco
Curatola Pietro
De Biagi Roberto
Graziano Fabio
Stefanizzi Daniele
Tirelli Federico

Cucs Andrea
Fabio Federico
Innocente Michele
Olivieri Tommaso
Santacroce Fabio
Tilli Primo

Bonaventura Samuele
Cetti Enrico
Carrozza Antonio
Passariello Antonio

Misters

Baldi Alesssio
Lucatti Edo
Maffeo Andrea

In allerta per eventuali defezioni i tesserati non convocati.

Il resto della combriccola è invitato in tribuna per tifare e cantare a squarciagola.
VAMOS PRATELLO!

Mister Maffeo


lunedì 5 ottobre 2015

VILLAGGIO 4 - PRATELLO 4 - Un pomeriggio di ordinaria Follia



Leggendo solo il risultato sembrerebbe una partita divertente ed emozionante, chi invece ha partecipato alla gara o l’ha osservata a bordo campo sa perfettamente che si tratta della peggiore partita del Pratello FC di quest’anno.
Si entra in campo e si evidenzia subito il fatto che i nostri ragazzi non siano in partita…forse eravamo ancora a fare riscaldamento!
Due gol nei primi 5 minuti non è roba da tutti i giorni, specialmente se presi in maniera quasi imbarazzante.
La disposizione in campo è responsabile fino ad un certo punto, siamo stati in completa balia degli avversari per almeno 10-15 minuti. Per fortuna, con tanta buona pazienza, i ragazzi reagiscono ed i cambi nella ripresa danno la giusta sveglia. Il Pratello, con caparbietà, recupera e supera una squadra atleticamente molto più fresca di noi, cadendo però sul più bello quando si trattava semplicemente di amministrare.

Salviamo la reazione e cancelliamo tutto il resto, la prossima partita si partirà dallo 0-0 e potremo dimostrare che tutto ciò di brutto che si è visto è stato solo un brutto incubo!

SCHIAVO 5-. Partecipa al flipper in occasione del primo gol – con colpe tutte da definire - ed assiste incolpevole al secondo ed al quarto gol. Insicuro nel gestire il pallone con le mani, preferisce spesso i piedi.
Macchia indelebilmente la sua gara, fatta anche di qualche uscita nei tempi, con l’ immobilismo sul terzo gol, regalando di fatto la prima gioia personale al loro terzino in 15 anni di carriera. Rivedibile.

GIGLIONI 5. Il prode Giggio partecipa al più brutto tempo di gioco fino ad ora mostrato dal Pratello da inizio anno; non ha particolari colpe sui gol – la “spazzata” finita male sulla linea di porta non è clamorosa – da rivedere in giornate più fortunate. Eccelle sulla fascia nella ripresa, nelle vesti di guardalinee.  Paperoga

STEFANIZZI 5. Sempre fuori ruolo, fatica a prendere le misure sulla fascia, tra l’ altro con il piede “sbagliato”. Demoralizzato da un ruolo che non gli appartiene, ammaina le vele e lascia la fascia esposta alle scorribande dei moscerini. Esce per un acciacco più mentale che fisico. Monovalente.

LANZELLOTTO 5+. Il sempre affidabile Otto in evidente ritardo di condizione. Primo tempo da brividi, passato a ripetizione manco fosse un cartello segnaletico a bordo autostrada. Rientra in carreggiata nella ripresa, con anche alcune chiusure degne di nota. Alla tragedia fantozziana iniziale aggiunge i rimproveri paterni all'attaccante avversario nel finale. “RoulOtto”

BALESTRIERI 5-. Annuncia il ritiro dal calcio giocato a fine gara, tra la gioia dei presenti; Primo tempo da 4, si riscatta nel secondo. Gli manca tanta sicurezza e tranquillità, trovato il rimedio. Sedatelo!

FEFE' 6+. Meno lucido dell’ultima partita, ma il metronomo c’è tutto; si nota per un colpo di testa su angolo (!) e per il piede sempre educato, da punizione fornisce l’assist per il quarto Goal. Nel finale trova pure il tempo per battibeccare con un avversario, che potrebbe essere serenamente suo figlio illegittimo. Lucido

CUCS 5. Ha i cavalli nel motore, ma ingrana spesso la marcia sbagliata; tanta corsa a vuoto, non rompe mai il fiato. Va in confusione nel valzer di posizioni assegnateli, addirittura messo terzino sinistro nel finale. Fuori giri

INNOCENTE 6. Il capitano di giornata si dimostra ancora una volta in forma, paradossalmente meglio in fase di interdizione che di impostazione. Nel primo tempo è uno dei pochi con la luce accesa, cala un poco nella ripresa ma in termini accettabili. Highlander

CARROZZA 6. Il bomber si sblocca, ma che fatica stare in campo! Dovrebbe stare a destra nel primo tempo, ma sta più nel mezzo, spesso si ferma a borbottare qualcosa di troppo nei confronti di altri giocatori o dell’ arbitro – mentre l’azione gli passa sotto il naso. Ad ogni modo sufficienza doverosa, insacca il rigore e si fa trovare pronto per il secondo gol. Lo spaventapasseri può segnare ancora.

DE BIAGI R. 5,5. Non si riesce a trovargli una collocazione in campo; nel primo tempo non punge come deve e non dà la giusta copertura al centrocampo. Comincia in attacco, viene arretrato in difesa e poi ripiantato in attacco per disperazione. La grinta non manca, ed evidentemente nemmeno l’istinto del gol – da vero rapace – ma spesso è snervante a vedersi e talvolta si preoccupa troppo di quello che fanno i compagni. Sogna ancora la difesa a tre. Cocciuto.

BONAVENTURA 6+. La sorpresa di giornata nella formazione, nonostante la forma sotto i talloni si fa vedere – e bene! – nel ruolo di perno dell’attacco. Tante sponde, anche sbagliate, ma tanto lavoro svolto sempre con un fine. Si guadagna con classe il rigore, se migliora pure sotto porta siamo di fronte ad un crack del prossimo calciomercato. Gamberetto vivace.

TIRELLI 6. Federico c’è, dice di non averne ma ne ha più di metà dei compagni. Si piazza bene sulla fascia, spesso in appoggio quando serve, da rivedere in qualche disimpegno quando le nebbie avvolgono il suo cervello. Rientro degno di nota. Saranno famosi

CCURATOLA 6. Entra per fare del numero e a momenti partecipa al furto del secolo – sportivamente parlando. Ordinaria amministrazione la sua, si spera di riaverlo a tempo pieno in breve tempo. Soldatino revisionato.

SANTACROCE 6+. Entra come mezzala destra – lui mancino e ala – e non disdegna. Passo un po’ arrugginito, ma tanta esperienza nel momento giusto. Lo schema con cui propizia il gol con Fefè è da PES. Utilissimo.

TILLI 6+. Bravo Primo! Incassa la panchina con il solito broncio – giustificabile – lascia battere il rigore a Carrozza senza grossi problemi e si mette al servizio della squadra al 100%. Sua l’imbeccata da cui nasce il rigore, non è un caso se la squadra cambia marcia con lui. Croce e delizia

Settimana 5 - 11 ottobre Allenamenti Partite

Questa settimana l'allenamento si terrà regolarmente alle ore 20 di oggi lunedi 05 ottobre 2015.
Siete pregati di essere puntuali e di arrivare negli spogliatoi in modo da essere pronti in campo entro le ore 20.

Le pagelle saranno regolamente online entro oggi, ci scusiamo per il ritardo dovuto a scioperi del personale USP e CGLP.

LA DIRIGENZA

giovedì 1 ottobre 2015

VILLAGGIO vs PRATELLO F.C. A.S.D. [Convocazioni]

Se sei soddisfatto di quello che hai visto lunedì allora probabilmente hai sbagliato sport, se ti sento appagato dalla tua prestazione allora probabilmente hai sbagliato anche squadra. 
Il PratelloFC è un solo cuore che batte all'unisono verso la vittoria, una squadra unita e compatta. 
Non esiste io, esiste solo noi...
Non puoi essere soddisfatto di una vittoria, non può essere così. 
Sabato devi ancora combattere, sabato devi di nuovo vincere, sabato devi ancora indossare quella casacca giallonera e cacare fulmini e saette fino alla fine!

Vamos Pratello!

Si gioca Sabato 03 Ottobre ore 14:00 Campo Pilastro 1

I convocati dovranno presentarsi entro e non oltre le 13:00 direttamente al campo.

Mappa campo sportivo

Convocati:

Schiavo Marco
Baldi Alessio

Giglioni Marco
Balestrieri Gerry
Lanzellotto Tommaso
Stefanizzi Daniele
Tirelli Federico
Curatola Pietro

De Biagi Roberto
Cucs Andrea
Innocente Michele
Fabio Federico
Santacroce Fabio
Tilli Primo

Carrozza Antonio
Bonaventura Samuele