Devo essere onesto. Se penso al turno precedente, vinto 3 a 1, non credo che la squadra - contro il Poggetto - si sia espressa su livelli inferiori. Mi è anzi parso che l'intensità del gioco stia guadagnando un ritmo apprezzabile. Dobbiamo migliorare nella gestione delle distanze fra i reparti, in particolare fra centrocampo e attacco, e dobbiamo anche essere bravi a non abbassare - per pochi ma evitabili tratti di partita - il baricentro del nostro gioco. Sono consapevole di chiedervi molto quando pretendo che siate squadra non avendo mai avuto - negli ultimi tre mesi - la possibilità di allenarvi con regolarità, di giocare continuativamente con le stesse persone, di oliare sincronie e meccanismi. So quanto è difficile. Devo però continuare a pretenderlo, a chiedervelo, a esigerlo. Devo farlo perché talora tutto questo riesce a materializzarsi e in alcune azioni mostra il potenziale di cui saremmo capaci.
La partita odierna si chiude sull'1 a 1, un risultato sicuramente stretto, probabilmente ingiusto, ma non bugiardo. I goal, in fondo, li abbiamo sbagliati noi. La giornata parte male. Punizione avversaria dalla trequarti, palla lunga, l'uomo sfila alle spalle di Innocente e si fa trovare pronto per la comoda insaccata. il Pratello, dopo nemmeno due minuti, si trova sotto di un goal. Davanti ha un'intera partita, è vero, ma anche una formazione parecchio rimaneggiata, sulla quale - nonostante tutto - mister Lucatti non ha rinunciato a effettuare qualche esperiemento. Innocente scende terzino, Curatola centrale difensivo, centrocampo a tre e tridente offensivo. Si tratta di un modulo poco approfondito, provato in qualche occasione nel corso del girone d'andata ma senza risultati particolari. I gialloneri però si mettono d'impegno e cominciano a cucire una trama di passaggi via via più convincenti, con i tre mediani che col passare dei minuti si appropriano del senso del loro ruolo, i terzini che salgono in appoggio (soprattutto Mikkel ma gradualmente anche Michele) e le punte esterne che si accordano al Kaiser per trovare il tempo degli inserimenti. Le azioni prodotte sono più numerose di quelle finalizzate perché il Pratello fa girare molto la palla e commette pochi errori fino alla trequarti avversaria, ma ci mette un po' a capire come valorizzare il proprio tridente. Nel primo tempo le palle goal - nitide - sono almeno 3, ma avrebbero potuto essere molto di più. Il Pratello torna dall'intervallo con lo spirito giusto, attacca lo spazio e nei primi 10 minuti riesce a tenere una buona distanza fra la linea di centrocampo e quella d'attacco. Sono i minuti, infatti, in cui arriva il pareggio giallonero: sponda di Duryasz al limite, Carrozza conclude sul portiere avversario e Vieceli, in pregevole coordinazione, insacca sulla ribattuta con una conclusione al volo che buca la rete passando sotto la traversa. Il pareggio, più che meritato, preluderebbe ad altri goal ma il Pratello non riesce a concretizzare. La mole di gioco non viene meno ma il baricentro, soprattutto nella fase centrale del secondo tempo, tende impercettibilmente ad abbassarsi, portando al tiro - ancorché dalla distanza - gli avversari. I ragazzi di mister Lucatti trovano comunque il modo di rendersi pericolosi e collezionano numerose altre palle goal, non soltanto con il tridente di partenza ma anche con i subentranti Albiani e Bonaventura, entrambi vicinissimi al goal vittoria. A 8 minuti dalla fine, per altro, è proprio Bonaventura a guadagnarsi un sapiente rigore. Sul dischetto va Tilli, autore di una prova complessivamente positiva. Il fantasista giallonero però arriva male sul pallone: passo stanco, peso all'indietro, la palla si alza paurosamente sopra la traversa e il risultato rimane bloccato sull'1a1. Nel finale potrebbe ancora starci un goal ma ormai è deciso che pareggio sia. Da registrare il rientro di Baldi, che gioca gli ultimi cinque minuti al centro della difesa. Una bella notizia in una giornata che non può che lasciare un pesante amaro in bocca.
ALBANESE 6,5. Bene nel primo tempo, con un'uscita bassa molto tempestiva. Meno bene nella ripresa, dove pur senza dispiacere fra i pali si fa trovare talora in leggero ritardo su alcune uscite e poco vigile su alcune palle ferme.
MARTINSEN 6,5. Il modulo a tre punte non gli consente grosse sgroppate e lui ci mette un po' a capirlo. Quando capisce la natura più manovriera della sua mansione, varia di conseguenza il tempo degli inserimenti e riesce a interfacciarsi meglio con la linea mediana e, in particolare, con Marastoni.
CURATOLA 7. Il Capitano viene adattato centrale e risponde con grande carattere all'emergenza tattica. Partita di encomiabili contenuti atletici, uniti però ad un'intelligenza e ad una scelta di tempo che non fanno rimpiangere i centrali naturali. Dispiace solo non averlo potuto sfruttare là dove fa più male, in fascia.
BORREGGINE 8. Senza dubbio il migliore. Chiude qualunque cosa. Non brillantissimo nei primi minuti, entra in partita dopo poco tempo e quando va a regime detta legge su tutto il fronte difensivo. Letale negli anticipi, esce spesso testa alta e palla al piede. Gli vengono fischiati contro alcuni falli inesistenti. Il campo, infame, gli rende impercisi alcuni disimpegni ma lui ha comunuqe il merito di cercare sempre il gioco e il compagno.
INNOCENTE 5,5. Il Primo goal lo chiama in causa direttamente, perché l'uomo gli passa alle spalle. non è il suo ruolo, d'accordo, ma si poteva fare meglio. Michele si mette comunque al servizio della squadra e, nel resto della partita, non sfigura affatto. la gestione della palla, in fascia, è resa complicata dal poco spazio, dal fondo irregolare e dal pressing avversario, fattori che costano al salentino qualche errore di troppo nei disimpegni. Senza la svista del goal sarebbe comunque sufficienza piena.
BALDI 6. è un piacere rivederlo in campo, anche solo per pochi minuti. Gioca gli ultimi giri di lancette del match ma tiene molto bene la posizione e interviene con tempismo. in via di recupero.
D'AMATO 7-. Forte ma non leader. Bravo nell'andare a cercarsi tutti i palloni e nel volerli giocare a terra sempre e comunque. Meno bravo nel catalizzare l'azione attorno a sé e nel coinvolgere i compagni. Gli manca ancora qualcosa dal punto di vista caratteriale, qualcosa che trasformi l'ottimo giocatore che è nel leader che potrebbe diventare. Sempre interessanti i suoi spunti tecnici nell'uno contro uno e nella ricerca della profondità.
MARASTONI 7. Meno prezioso ma più concreto di D'Amato, è quello dei tre di centrocampo che aiuta di più la squadra ad accorciare fra centrocampo e attacco, anche se a volte lo fa ancora troppo a testa bassa. Più bravo quando si prende i suoi tempi e rinunciando a percussioni personali alza la testa e gioca con i compagni, diventando micidiale negli inserimenti con vai e dai. Potrebbe, volendo, dare prova di maggiore personalità tentando la conclusione da fuori. Gara comunque positiva.
TILLI 6+. Il rigore pesa tanto. è un peccato, perchè la sua partita rivela una buona maturità tattica e agonistica. Primo si cala nel ruolo di interno e mette molta sostanza al servizio della sua tecnica. corre e pressa su tutti i palloni ed è piuttosto lucido con la palla fra i piedi, eccedendo solo in poche occasioni alle pale lunghe cui spesso, invece, ama abbandonarsi da trequartista. Anche lui potrebbe essere più incisivo dalla distanza, ma la sua efficacia nell'innescare le punte è comunque evidente. Il rigore è un momento di pessimo calcio (soluzione tecnica, postura, tensione del calcio, tutto sbagliato), che trasforma un 7+ in un 6+.
CARROZZA 6. Non è il miglior Carrozza. Nel primo tempo viaggia a corrente alternata, forse spaesato dalla nuova sistemazione tattica. Parte spesso centrale e si allarga solo per ricevere rimesse laterali e lottare spalle alla porta sui conseguenti palloni, anche se trova il modo di andare vicino al goal. Nel secondo tempo entra nell'azione del pareggio giallonero calciando in porta la palla sulla cui ribattuta Vieceli segnerà ma, così come nel primo, riesce raramente a trovare i varchi per attaccare la profondità con la sua velocità. Esce al dodicesimo per Albiani
VIECELI 7. Anche il Kaiser gioca sottotono. Impreciso in molti controlli, tende - soprattutto nel primo tempo - a ricercare soluzioni di prima che finiscono per risultare poco consone al suo ruolo di boa centrale. Abile nei movimenti, è meno pulito del solito nelle giocate. Nel primo tempo sfiora il goal e ci va vicino anche nella ripresa, ma commette un numero di errori tecnico-tattici superiori alla sua media. Il pareggio del Pratello, però, è farina di un sacco pregiato. Coordinazione fantastica per il fendente che scaglia sotto la traversa il pallone dell'1a1. Esce per Bonaventura a 10 minuti dalla fine.
DURYASZ 7. Discorso quasi opposto a quello che vale per Vieceli. Gli manca il goal, ma è comunque bravo nella partecipazione al gioco e nel modo con il quale riesce a farsi trovare in posizione giusta per rendersi pericoloso. Due volte nel primo tempo e poi anche nella ripresa, avrebbe la possibilità di siglare la sua prima rete giallonera, ma le polveri gli rimangono bagnate. Il migliore, là davanti, nell'accorciare verso i centrocampisti e aiutarli a salire.
BONAVENTURA 7+. 10 minuti, almeno tre percussioni importanti, un'occasione da goal sciupata e un rigore procurato. Bilancio complessivamente positivo, da punta di razza.
ALBIANI 6. Appare più concentrato del solito e riesce ad arrivare al tiro, sfiorando il goal partita. Meno brillante quando è chiamato a interagire con i compagni, deve capitalizzare meglio la sua capacità di corsa.
MISTER LUCATTI 6-. La squadra sembra ancora lontana dall'aver maturato una piena consapevolezza dei prorpi mezzi e dei propri limiti, dando mostra delle sue potenzialità senza concretizzarle come dovrebbe. E il pesce puzza a partire dalla testa.