Ripoli non è un posto lontano. Manchester è un posto lontano.
A Ripoli ci arrivi dopo 35-40 minuti, di cui 20-25 di autostrada. No, non è lontano. E' remoto, ma questo significa tutta un'altra cosa. Significa che non c'è una sola attività, tra quelle cui sei solito dedicarti, che intercetti quel posto, che vi acceda in una qualche forma, virtuale o reale che sia. Manchester, ad esempio, non è remoto. in qualche modo tutti noi siamo stati all'Old Trafford. Sappiamo qual è il suo soprannome (teatro dei sogni, mi pare, perché di vincere lì te lo sogni proprio), sappiamo che la roma una volta ci ha preso sette pappine in una partita in cui però de rossi ha fatto un goal che io morirò senza essere mai riuscito anche solo a pensare. i più calciofagi fra noi, quelli che non si guardano solo la partita ma anche i collegamenti dallo stadio cinque o sei ore prima del big match di turno, sanno anche di che colore sono i posti a sedere, di che colore è l'old trafford prima che quel popolo di panzoni razzisti ci pianti sopra il suo purulento culo inglese.
ripoli no.
non sai un cazzo di ripoli.
sai solo che sono primi in classifica. e sapendo quello ti metti in viaggio.
in realtà sai anche che hanno una buona difesa, ma che cazzo - voglio dire - andiamo a romperle il culo, a questa buonadifesadeimieicoglioni. però non sai molto altro. e così cominci a costruirti immagini possibili, scenari eventuali.
veniamo a sapere che il campo è piccolo, e ce lo immaginiamo minuscolo. veniamo a sapere che c'è una pendenza naturale dove si radunano i tifosi locali e ci immaginiamo un'incombente scarpata che strapiomba sul terreno di gioco. veniamo a sapere che quei tifosi sono gente piuttosto animosa e ce li immaginiamo come unni calati da non so quale cazzo di steppa (sempre che gli unni calassero dalle steppe). quando al campo ci arrivi davvero, le cose si ridimensionano. anzi, all'inizio ci passi proprio oltre con la macchina, manco ti fermi. ti viene da dire no, non può essere quello. poi però ragioni, fai due conti e torni indietro. perché dopotutto corrisponde alla descrizione, anche se non c'entra molto con le immagini bibliche che nel frattempo ti eri figurato.
il solito cretino col fischietto sputazza saliva dentro il suo insopportabile aggeggio da scout e la partita comincia. e lì ti rendi subito conto di una cosa.
è una cosa semplice. che in teoria sapevi anche prima ma che qualcosa ti impediva di pensare davvero, di focalizzare, di apprezzare in tutto il suo splendore.
ti rendi conto che, volendo, sta partita la si può pure vincere.
perché quello è il ripoli, cristo dio, non il manchester.
poi la perdi. e la perdi per un sacco di motivi. la perdi perché alfio può parare l'imparabile e salvarci il culo miliardi di volte ma è un uomo, porco il cielo e porco il clero, non è mandrake. la perdi perchè a quel campo non ci sei abituato, perché la palla non si controlla, perché quelli invece ci sguazzano felici e contenti, la perdi perché mentre vinci pensi cazzo secondo me la perdiamo, la perdi perché sul 2a1 per noi non fai il terzo, la perdi perché sul 2a2 pensi che sia finita, perché pare brutto giocare anche gli ultimi cinque minuti, la perdi perché ti schiacci, perché non riesci più a uscire dalla trequarti, perché ti manca il fiato, perché non ne fai una giusta (è il mio caso).
e poi la perdi per la madre di tutte le ragioni. perché forse non hai voglia di avere qualcosa di fico a cui pensare quando lunedì starai lavorando, pagando una multa, bestemmiando contro un vigile, cercando di capire dove ti hanno rimosso la macchina, litigando con la tua donna, lavando piatti che non vogliono lavarsi da soli, cagando roba molla che cristo dio è una settimana che non esce più niente di solido, bestemmiando ancora un po' così tanto per fare, scrivendo cose senza senso. la perdi per questo, perché ancora non hai capito quanto è bello vincere. la perdi perché ancora non sai COSA ti perdi. forse riesci a capirlo razionalmente, ma sotto la pelle qualcosa ti sfugge. il modo in cui si cammina il giorno dopo, il giorno dopo la vittoria.
quel cuscinetto d'aria che ti solleva a un metro da terra, che ti fa andare in giro senza peso, pronto a sorridere davanti a uno sconosciuto solo perché ti ricordi come hai vinto quel contrasto o come ti è venuto quel triangolo.
quel cuscinetto d'aria. quello lì, porco dio.
forse non ci piace abbastanza.
ALBANESE 7,5. un errore, un momento di follia, un'uscita avventata che costa un goal. ma ne evita talmente tanti che sarebbe ridicolo non rendersi conto di due cose: a) è un portierone; b) è stato il migliore dei nostri. diversi miracoli e un'uscita a muro da professionista ma quello che mi ha colpito di più è la tranquillità con cui nel primo tempo ha BLOCCATO una barbogia urticante ai 2.000 all'ora come se gliel'avessero passata nel riscaldamento pre-partita.
GIGLIONI 6+. Cerca di fare fronte alle dimensioni di un campo che potrebbe metterlo in difficoltà e ci riesce piuttosto bene. dalla sua parte non arrivano rischi.
LUCATTI 5. Altra prestazione deludente. spiace solo perché sta perdendo la connessione tra i piedi e il cervello, a volte in maniera imbarazzante. il primo goal è colpa sua, l'avversario viaggia al doppio della velocità e gli scappa. Lancia Carrozza per l'azione che porta al dueauno di argentieri, ma è un momento di luce nella notte. sbaglia passaggi e stop elementari. mah.
RINALDO 5,5. soffre il veloce attaccante avversario ed è costretto ad uscire anzitempo per insufficienza respiratoria. in affanno.
TROTTA 7. solido. ogni tanto liscia anche lui, ma capita raramente. infonde sicurezza al reparto e alla squadra e si sgancia nei modi e nei tempi giusti, prendendo anche qualche fallo importante, che fa rifiatare la truppa. sotto assedio, non si scompone mai. STATTI ZITTO CON L'ARBITRO DIO INFAME.
VENTURI 6+. All'esordio subentra a Giglioni e fa il suo porco dovere.
BALDONI 6,5. ancora febbricitante e senza allenamenti nelle gambe, subentra a rinaldo e gioca una partita su buoni livelli, coprendo spesso a sinistra dove il capitano non si raccapezza più.
AMENDOLARA 5,5. Lotta ma soffre un campo inadatto alle sue sgroppate. poco lucido soprattutto a causa dell'insidioso fondo del terreno di gioco. meglio altre volte, ma niente di grave.
TILLI 7+. Gran goal su punizione, poi sostanza e guerra in mezzo al campo. in certi momenti tarda un po' a liberarsi della palla, ma è fra i migliori. come al solito.
SELO 7-. Bene. è forte sto ragazzo.
SCHIAVO 7-. Partita responsabile e concreta. qualità non sempre presenti nel suo gioco. peccato che anche per lui il campo non sia l'ideale. meno bene al centro nel secondo tempo.
DONATI 6,5. entra grintoso e voglioso ma è ancora troppo filantropo quando vede gli avversari a terra. ok essere signori ma prima recupera la posizione. esordio stagionale comunque convincente.
INNOCENTE 6. senza infamia e senza lode. ma almeno senza infamia.
CARROZZA 7-. Il meno, per il goal sbagliato a pochi passi dalla porta, non rovina quella che secondo me è stata una grade gara. cuore, corsa, scivolate e contrasti e un quasi assist per argentieri, o forse era proprio un assist (da là dietro non si è visto bene). l'unica volta che non salta viene infamato da tutta la squadra, dalla panchina, dai tifosi avversari e perfino da due mucche al pascolo lì vicino. continua così.
ARGENTIERI 7. torna a segnare e cerca un po' di più il compagno di reparto. in crescendo
TRIGGIANI 5,5. Subentra a carrozza nel finale ma gli mancano allenamenti, vigore atletico e minuti nelle gambe. è stato fuori parecchio, non si può pretendere troppo.
BONAVITA 6,5. forse sul 2a1 si poteva rinunciare a una punta e ingrossare centrocampo o difesa. ma di sicuro non è lui ad aver preso tre pere.
MAURETTO 8. Torna la bandierina più chiacchierata di Bologna. e a bordo campo scova funghi e anche una cacca. umana, dice lui.
