Attenzione, l'allenamento di giovedì 8 novembre è anticpato a mercoledì 7 novembre. stesso orario.
Lo scirocco spazza il manto verde di Savigno mentre i
gialloneri sono chiusi negli spogliatoi ad ascoltare le indicazioni del Mister
prima della gara. Parole parole parole, diceva quella canzone. Quelle del
mister, forse, sono troppe, “troppe di numero” secondo alcuni, “troppo morbide”
secondo altri. I ragazzi, però, registrano le informazioni importanti e
raggiungono il campo con le idee piuttosto chiare. L’approccio alla gara, a
onor del vero, non è dei migliori. L’undici scelto da Lucatti ci
mette un po’ a rodare, e molti non vanno sempre convinti sul portatore di palla
avversario, evidenziando lentezza nella proiezione offensiva e commettendo
troppi errori banali in punti nevralgici del campo. La partita non si sbilancia
da nessuna parte perché comunque, al netto di tutto, il Pratello tiene botta,
soffre un po’, rischia qualcosa ma non sparisce mai dal gioco, impegnandovisi -
semmai - a fasi troppo alterne. Momenti particolarmente brillanti, nei quali si
cerca e si trova una profondità palla a terra capace di portarci immediatamente
a ridosso della porta avversaria, si succedono a fasi più lunghe e meno
limpide, nelle quali la nostra manovra è resa meno fluida da una visione di
gioco sincopata e compassata, con passaggi facili che vengono evitati in favore
di giocate più complesse, pretenziose, solitarie, spesso inutili. Tuttavia il
vantaggio arriva proprio per il Pratello, ed è un vantaggio doppio, rotondo,
che capitalizza in pieno le prime due conclusioni verso la porta avversaria. È Clemente
a imbeccare, in sequenza, Carrozza e poi Vieceli, con due assist rasoterra
assolutamente adamantini, capaci di illuminare in profondità corridoi di luce
preziosa. Il talento brindisino si produce in un taglio divergente che
costringe il portiere all’uscita dalla porta, fra i cui pali scoperti Antonio
deposita con tocco elegante il pallone dell1 a 0. Più centrale la percussione
di Vieceli, che raccoglie l’assist e grazie al tempismo del suo inserimento beffa
il blando tentativo avversario di fuorigioco, si trova a tu per tu con il
portiere e ne supera l’opposizione con un preciso rasoterra a incrociare. Una
difesa ordinata e complessivamente puntuale, aiutata solo in parte da un
centrocampo a tratti svagato, consente al Pratello di chiudere il primo tempo
senza subire nemmeno un goal. Il 2a0 è, forse, troppo ingeneroso nei confronti
del Savigno, che in campo ha mostrato buone qualità tecniche e, a tratti, una
discreta circolazione della palla. Il Pratello, tuttavia, mostra di aver
imparato la sequenza canonica del gioco in profondità: ricerca della punta
spalle alle porta, scarico facile, inserimento e servizio del terzo uomo che
arriva da dietro o dell’altra punta. Più di altre volte, inoltre, si sono visti
inserimenti e conclusioni da parte degli interni, che nel nostro modulo sono giocatori
essenziali, incaricati di creare superiorità numerica al momento della
finalizzazione. La squadra ha la colpa, piuttosto grave, di non dare al gioco
la giusta continuità, ma in termini di concretezza e cinismo i segnali sono
comunque incoraggianti.
Il secondo tempo è combattuto, anche se con il passare dei
minuti il Pratello si fa via via più solido e, senza rinunciare a qualche
sortita offensiva non priva di interesse, mostra i denti e la giusta cattiveria
nel pressing portato agli avversari. Ci sarebbe anche l’occasione di portarsi
sul 3a0 (di testa e di piede) ma il risultato diventerebbe, forse, menzognero rispetto
ai reali valori visti sul campo. Pur senza incidere più di tanto, infatti, il
Savigno crea almeno altre due occasioni, mettendo in evidenza le qualità dell’estremo
difensore del Pratello. I locali, soprattutto, si procurano un rigore, in se
stesso limpido e solare ma probabilmente viziato a monte da un fuorigioco non
visto. Franco, in ogni caso, ipnotizza l’avversario e il penalty si spegne
ampiamente a lato. Il Savigno chiude in 10 per l’espulsione di un giocatore,
reo d’aver perentoriamente ascritto a Dio la paternità ultima dell’errore dagli
11 metri.
Non è il Pratello più bello della stagione e occorrerà
lavorare convintamente su intensità e concentrazione ma è sicuramente la
versione giallonera più concreta e matura vista fino a qui, un Pratello capace
di farsi bastare le occasioni avute e disposto a lavorare di gomito ove il
fioretto riveli la sua elegante vanità tentatrice. I due goal esprimono,
comunque, alti contenuti tecnici e tattici, frutto di una declinazione corretta
e audace del modulo. Assolutamente positivi, infine, gli ingressi dalla
panchina, indice non soltanto di una rosa per lo più competitiva ma anche del
fatto che chi subentra ha precedentemente prestato attenzione al gioco dei
compagni e più in generale alla partita: questo permette al sostituto di innestarsi
nella manovra riducendo al minimo i tempi necessari ad ambientarsi.
FRANCO 7,5. Si riscatta dallo scempio dell’ultima
apparizione e abbassa una serranda invalicabile fra i pali gialloneri. Sicuro
nelle uscite, sia alte che basse, ipnotizza l’avversario che va sul dischetto e
chiude provvidenzialmente lo specchio della porta alla più pericolosa
conclusione del Savigno. Preciso nei disimpegni con i piedi.
CURATOLA 7+ Qualità e quantità, in misura leggermente
inferiore alla precedente e strabordante prestazione ma comunque sufficiente a
costituire una perenne spina nel fianco per il Savigno. Si propone più
convintamente rispetto all’altro terzino del Pratello e aiuta il centrocampo
offrendo sempre un riferimento di fascia.
STEFANIZZI 8-. Giganteggia come al solito. Si prende un meno
per una piccola sbavatura, quando mette giù una palla alta e parte a spron
battuto contro un muro di avversari, perdendo ovviamente palla. In quei casi,
se non hai spazio per partire palla al piede, o scarichi sulle fasce o lanci
lungo. Per il resto è la solita gara eccellente.
LANZELLOTTO 7,5. Commette il fallo che permette al Savigno
di tirare un rigore ma l’azione sembra viziata da fuorigioco. La partita di
Tommy, inoltre, è positiva a prescindere dall’episodio, non solo per l’attenta
lettura dei movimenti avversari (rispetto agli attaccanti centrali e rispetto
ai raddoppi sugli inserimenti dalle fasce) ma anche per il goal sfiorato
sottoporta e negatogli solo dal palo. Bene così.
DE BIAGI 7 Quando dopo pochi minuti il numero 7 avversario,
sul fondo, lo salta e gli da tre metri su tre, un brivido percorre la schiena
del Mister. In realtà quella è l’ultima volta che l’avversario diretto crea
problemi al terzino sinistro del Pratello. Abile negli anticipi e piuttosto
scafato nelle spallate, Roby argina la piena del cursore di fascia del Savigno,
che tende via via a spegnersi. Si potrebbe proporre con maggior convinzione ma
decide, non senza motivo, di prestare maggior attenzione alla copertura, anche
perché il gioco del Savigno tende a svilupparsi, soprattutto, dalla sua parte. Un
salvataggio a ridosso della nostra linea di porta impreziosisce la sua buona
prestazione.
D’ARIENZO 6,5. Non si può certo dire che la terra bruci al
suo passaggio. Ma la flemma apparente nella quale sembra sempre invischiato,
non gli impedisce di sostituire degnamente Stefanizzi nei dieci minuti finali. Si
intende subito con Lanzellotto e aiuta il Pratello a uscire dal campo senza
subire goal. Positiva la malizia con la quale allontana un pallone che poteva
essere giocato velocemente dagli avversari.
D’AMATO 8+ IL MIGLIORE. Parte male, molto male. Commette
almeno 5 errori banali nei disimpegni e in almeno un paio di occasioni non alza
la testa come dovrebbe. Persistono, ancora, alcuni dribbling di troppo, che gli
precludono ora il tiro ora il corridoio per l’alleggerimento più semplice. Ci
mette però una corsa e una lena difficilmente eguagliabili e, soprattutto,
regala alla platea due assist memorabili che gli valgono il titolo di migliore
dei nostri, due assist deliziosi nella loro luminosa semplicità. Quando lancia
a rete Carrozza e Vieceli, un sole caldo e rivelatore appare nella notte di
Savigno.
VIANI 6,5. C’è del buono in questo giocatore. La sua manovra
è ancora compassata, talora lenta e, in qualche isolato frangente, financo
pretenziosa: ci sono almeno due dribbling di troppo, uno dei quali davanti alla
mia fottuta panchina. Devi essere più veloce, ricevuta la palla, ad alzare la
testa e servire il compagno. Bene in copertura, soprattutto nel contrasto al
portatore, mentre lo scorrimento da destra a sinistra sulla circolazione di
palla avversaria può essere fatto più velocemente di così. Assolutamente velleitario
un suo tentativo dalla distanza, eseguito in coordinazione precaria. Il gesto
rivela però una buona dose di carattere, che potrà essere convenientemente
applicata a progetti più sobri e costruttivi.
COLONNA 7-. Non è un fulmine di guerra, però si segnala
sempre per una o due giocate capaci di metterne in evidenza buone doti in
termini di lettura del gioco. Risponde a queste caratteristiche, ad esempio, l’inserimento
che lo porta a staccare e colpire di testa nel finale. Ottima la scelta di
tempo, buona la direzione, flebile - invece - la forza impressa alla sfera,
sulla quale il portiere avversario riesce ad accasciarsi in presa. Meno
plausibile, invece, un tiro dal limite che si spegne alto: non era necessario,
in quel caso, concludere di prima. In leggera crescita rispetto alla prima
apparizione.
TILLI 6,5. Non è molto in palla, e lo si vede tanto in fase
attiva quanto in fase passiva. Garantisce un’ottima mobilità su tutta la
trequarti avversaria ma quando entra in possesso di palla non ha sempre le idee
chiare. Talora compie passaggi precisi e puntuali, valorizzando la salita dei
terzini e i movimenti dei compagni ma più spesso abbassa la testa, non vede linee
di passaggio più facili e razionali e tenta, invece, profondità frettolose e
sterili. Non sempre, infine, offre lo scarico facile alle punte che ricevono
palla spalle alla porta.
TROTTA 7,5 Ingresso di alto livello. Veloce nel portarsi a
ridosso dei nostri attaccanti, Francesco lavora da interdittore alto, abbinando
una coriacea azione contrastiva a ripartenze veloci e brillanti. Prende anche
molti falli, cosa importantissima con la squadra in vantaggio. Vi riesce non
soltanto in contropiede, quando costringe i giocatori del Savigno a fermare la sua
corsa ma anche quando riceve palla spalle alla porta e, con mestiere, protegge
la sfera in attesa dell’avversario. Bene così.
OLIVIERI 6,5. Anche lui partecipa della maturata
consapevolezza di quanti ricoprono il ruolo di interni, cercando più convintamente
lo sganciamento verso la porta avversaria. Quando potrebbe tirare, però, si
addormenta e vanifica una nitida palla goal. Si rivedono, a tratti, i recuperi
eroici visti in coppa contro il Savena, per prodigarsi nei quali Tommaso
abbandona talora la sua zona di competenza. Ci può stare in qualche frangente,
ma non deve diventare un gesto sistematico e, soprattutto, va fatto solo quando
si è sicuri, a seguito di una corretta valutazione del frangente, che l’uscita
dalla nostra zona di competenza porrà certamente fine all’azione avversaria. Altrimenti
il gioco non vale la
candela. In condizioni normali, infatti, tenere la posizione
ha la priorità su tutto e questo non sembra esserti sempre chiaro. Troppo
lento, soprattutto nel primo tempo, ad accorciare verso Curatola quando quest’ultimo
imposta palla al piede.
SCHIAVO 6,5. Gli mancano troppi minuti nelle gambe e si vede,
un po’ paradossalmente, soprattutto nel breve, quando difetta della giusta
reattività nell’inseguire l’avversario. Buona la qualità della sua fase attiva,
ma da lui mi aspetto molto, molto, molto di più. A cominciare dagli
allenamenti.
CARROZZA 7,5. Gran bella partita. Si rivede il goal, che
sembra finalmente essergli tornato familiare e aumenta, soprattutto, la
frequenza con la quale
Antonio si produce in azioni ragionate e tatticamente
sensate, cercando lo scarico e ripartendo senza palla. Letale nei tagli con cui
fa a brandelli la difesa avversaria, il Capitano risulta sostanzialmente
immarcabile da parte degli avversari. Intelligente e volitivo quando accorcia
verso il centrocampo per aiutare e prendere fallo, ha il difetto - in sole due
o tre occasioni - di aspettare alcuni palloni senza andarci incontro.
VIECELI 7,5 Corre meno del compagno di reparto, ma segna
anche lui un gran bel goal e si ripropone come preziosissimo regista avanzato
della manovra giallonera. Sontuosa difesa della palla, lettura veloce e precisa
del movimento a salire dei compagni e spirito combattivo nelle azioni di pressing
che lo vedono coinvolto.
TRIGGIANI 6,5 Si prende un fallo, pressa con efficacia il
terzino e lavora in una zona di ombra e fatica fino alla fine, aiutando il
Pratello a portare a casa i tre punti.
INNOCENTE 10. Fino a Savigno per guardare voi altri. Applausi.