domenica 11 novembre 2012

PRATELLO FC 6 Poggetto 2. Il Pagellone del trionfo giallonero

Sarà molto difficile ricordarmi tutti i gesti, le giocate, le piccole e grandi imprese con cui avete dipinto e decorato l'affresco della vittoria. No, questo pagellone avrà poco della "cronaca": non può rendere conto, fino in fondo, del 6a2 con cui abbiamo archiviato la pratica Poggetto. La notte insonne, trascorsa a parlare in arabo con sceicchi ed emiri - tutti variamente interessati alla succulenta possibilità di strapparci il Kaiser Franz, è stata massacrante (soprattutto perché non parlo una parola di arabo) e complica ulteriormente il quadro. Alla fine ho sentito solo un tizio che gridava: "Lavezzi! Lavezzi più dodici milioni!". Va bè, comunque ho detto di no. Lavezzi mi sta sulle palle.
Il Pratello parte a mille, con i tempi e i fraseggi giusti, toglie l'ossigeno al Poggetto e si riversa nella trequarti avversaria con almeno 8 undicesimi. Sembra la presa della Bastiglia, ma molto più ordinata, educata - quasi - da stilemi di gioco neoclassici, di cui tutti i gialloneri sembrano diventati consapevoli custodi, scaltri interpreti, severi esecutori. L'azione del primo goal è memorabile: Innocente prolunga di testa per la corrente Curatola che vede Tilli in profondità. il numero 10 giallonero alza la testa e dalla linea di fondo campo serve centralmente Vieceli, rimasto all'altezza del dischetto del rigore. La girata del Kaiser è perentoria, ferale, definitiva. Il destro, calciato di prima intenzione, si deposita là dove l'estremo difensore avversario non può arrivare. è l'1a0. Il Pratello non si accontenta e continua imperterrito a martellare. Accanto alle verticalizzazioni, più o meno efficaci a seconda dei momenti, emerge una buona circolazione di palla. I terzini salgono in cattedra, non solo quando attaccano la profondità sulla fascia ma anche quando fungono da mediani laterali e consentono la ripartenza del gioco dopo aver ricevuto lo scarico. Il secondo goal è figlio di un cross dalla destra: la palla vagante che rimbalza in area un paio di volte: è ancora Franz ad avventarcisi sopra: collo esterno sapiente e acuto, la palla viaggia inesorabile verso il palo lontano e, di nuovo, il portiere può solo guardare. 2a0. Le occasioni per fare il terzo e il quarto ci sarebbero ma il Pratello, raggiunto il doppio vantaggio, si siede un po', abbassa il baricentro e concede qualche giocata al Poggetto. Gli avversari, pur senza rendersi quasi mai pericolosi, tentano cambi di gioco interessanti e alcuni lanci lunghi e sono comunque abili a procurarsi diversi calci piazzati dal limite. uno di questi è sventato a terra da Albanese che si distende sul suo palo e devia a lato una punizione passata, forse, sotto i piedi della nostra barriera. Il goal avversario, però, arriva lo stesso. La palla ha superato di pochi metri la nostra metacampo, una palla innocua, come tante. Nessuno, però, sta pressando il portatore e Albanese si trova colpevolmente fuori dai pali. L'avversario non ci pensa due volte e pesca il jolly che non t'aspetti: il tiro si insacca sotto la traversa da una distanza di oltre 40 metri. La partita si riapre, ma solo virtualmente. L'intervallo, archiviato con un incrocio dei pali ancora tremante colto dalla bordata del Kaiser e con tre tiri dalla distanza di Tilli, D’Amato e Schiavo, chiarisce a tutti che la gara è in mano nostra e che solo noi possiamo decidere come andrà a finire. Poche le indicazioni da parte del Mister: cerchiamo di fare più massa critica a centrocampo, dice Lucatti. Sulla trequarti, con Tilli, stiamo andando molto bene negli spunti e nelle singole giocate ma teniamo poco il vertice alto del rombo, togliendo riferimenti facili al mediano e agli interni. Il dato più evidente che emerge quando torniamo in campo è il crollo fisico esibito in maniera via via più significativa dagli avversari. Il primo reparto ad alzare bandiera bianca è la loro difesa. Vieceli si avventa su una palla lunga e centrale, scatta da metacampo lanciato a rete, viene raggiunto al limite dell'area ma è bravo a difendere palla e a servire sulla destra Carrozza, che arriva a 230 chilometri orari e insacca sotto porta. il 3a1 potrebbe rappresentare il sipario, ma non è così. Il Pratello tiene in vita l'avversario e gli concede l'ultima chance. Dormita generale su una punizione dalla fascia. Albanese valuta in maniera incerta, decide di non uscire, la palla rimbalza al limite dell'area piccola e prosegue verso il secondo palo, dove Curatola - pur avendo fatto bene la diagonale - si trova preso fra due uomini. Uno di questi riesce a rovesciare in porta, un bel gesto tecnico che riporta in gara il Poggett: 3a2. Il momento di gelo sulla panchina del Pratello dura poco. è la sinfonia Vieceli a rasserenare il grigio cielo novembrino del Lucchini. Franz spazza la difesa del Poggetto come la bora spazza Trieste. I difensori se lo vedono arrivare da tutte le parti e il rumore dei suoi tacchetti comincia ad assomigliare a quello del martello del giudice, che prelude alla sentenza. Curatola è troppo veloce anche per la sua ombra, si sgancia sulla fascia, alza la testa, ignora il mister che gli suggerisce di cercare Carrozza sul primo palo e serve invece Vieceli sul secondo. La palombella del terzino giallonero è di pregevole fattura e la sfera rimbalza proprio nel corridoio fra i due centrali avversari. Il Kaiser aspetta il tempo di un rimbalzo, fa scudo con il proprio corpo e con un tocco da campione batte il portiere con un preciso pallonetto. 4 a 2. La partita potrebbe finire qui, ma il Pratello non è ancora appagato. Feriti, forse, dalle troppe occasioni non concretizzate nelle partite precedenti, i gialloneri tentano di dilagare sulle ripartenze. Tilli sale, un po’ disordinatamente, in cattedra, e comincia a fare il centometrista, scattando su ogni dannata palla lunga. Ma è di nuovo Franz a segnare, raccogliendo una verticalizzazione centrale che gli spalanca porta e portiere. Rasoterra nell’angolo e 5 a 2. In mezzo da qualche parte, un obbrobrio di Viani, che inciampa miseramente su un pallone che lo implorava di finire in porta. Il 6 a 2 è comico: il Kaiser tenta lo sfondamento centrale, il difensore che prova ad arginarlo inciampa sul portiere e Franz entra in porta passeggiando sulle ceneri. L’arbitro taglia il recupero e manda tutti a fare la doccia. Spettacolo.
ALBANESE 6-. Ci sono due errori, una grande parate e una discreta ordinaria amministrazione. Nelle partite in cui si è poco impegnati, bisogna essere ancora più attenti a non farsi trovare impreparati nelle uniche occasioni in cui si viene chiamati in causa. Condizione fisica non ottimale, che andrebbe monitorata meglio prima dell’ingresso in campo.
CURATOLA 8,5. Devastante. Addirittura assistman. Il terzino più forte visto fin ora sui campi del campionato di Eccellenza. Giù il cappello, davvero.
LANZELLOTTO 7,5. Non c’è un solo attaccante, fra quelli del Poggetto, che potrebbe creargli dei problemi e Tommy è bravissimo a farglielo capire subito.
D’ARIENZO 7. Non si aspetta di partire titolare (male, bisogna sempre aspettarselo) ma in campo non sfigura, dando prova di buon tempismo e anche di doti tecniche non indifferenti. Solleticato da Stefanizzi, che dalla panchina lo incita a suon di “femminuccia”, PQ esce dopo un primo tempo complessivamente positivo. Gli manca però la cattiveria agonistica per dare seguito a un potenziale largamente inespresso.
MARTINSEN 8. Giganteggia sulla fascia sinistra, abile a rientrare sul destro e a servire palloni molto interessanti per le punte. Grande corsa e grande personalità, che potrebbero in alcuni frangenti essere meglio controllate da un acume tattico che si attiva solo a intermittenza. Troppo spesso alto e inutile con il Pratello ormai in vantaggio, Mikkel detta comunque la sua legge su tutta la corsia sinistra. Bellissimo un suo cross per la testa del Kaiser, che per poco non segna.
STEFANIZZI 7,5. Quando entra il Poggetto è praticamente finito. La sua presenza in campo diventa così l’estrema unzione sulle loro residue velleità.
D’AMATO 8. Infaticabile fulcro della manovra giallonera. Distribuisce palloni da tutte le parti e richiama all’ordine un centrocampo volitivo ma non sempre ordinato. Si mangia, a dire la verità, un goal già fatto. Tenta anche la conclusione dalla distanza. Va bene così.
INNOCENTE 7,5. Una delle sue migliori partite in giallonero. Eccellente interpretazione del suo ruolo d’interno, bravissimo anche nel gioco aereo, abile nell’alzare il baricentro con i propri inserimenti, puntuale negli uno-due. Gli manca solo il goal, ma se mi giochi sempre così, firmo dove vuoi.
SCHIAVO 7. Tanta sostanza ma troppa approssimazione nei controlli e poca lungimiranza tattica. Si vedono sprazzi del suo repertorio annacquati in una prestazione ancora al di sotto delle sue possibilità. Nessun avversario è alla sua altezza ma lui non ne approfitta come dovrebbe.
TILLI 8- Tanto movimento, assist, inventiva. Ogni tanto dovrebbe diminuire i giri e scaricare facile ma alla fine va bene così. Più terza punta che trequartista, Primo cerca il goal in tutti modi. Ne avrebbe tutto il diritto e il merito, ma quella palla di merda non vuole entrare.
COLONNA 7. Lento e macchinoso ma quasi sempre preciso nei passaggi. Abile a prendere falli che spezzano il ritmo agli avversari.
VIANI 7- Grande carattere, grinta e corsa. Buoni i tempi degli inserimenti, meno buona la vena realizzativa.
VIECELI 10. 5 GOAL. Un incrocio dei pali che ancora trema, un assist, un colpo di testa fuori di un soffio, fa quello che vuole, quando vuole, come vuole. ASSOLUTAMENTE INSUPERABILE. Numero uno.
CARROZZA 7,5 Risponde presente all’appuntamento con il goal e si produce nel solito lavoro di sfiancamento della difesa avversaria, dialogando molto bene con il suo collega di reparto. Il Capitano guida la truppa al trionfo.
BONAVENTURA 6. Non entra nel vivo del gioco. Si muove molto ma sembrano mancargli i riferimenti che nelle ultime partite avevano dato densità e consistenza al suo gioco.
TIRELLI 6,5. Rileva lo straripante Curatola e per dieci minuti non sfigura, correndo molto, attaccando lo spazio, dialogano con i compagni e rischiando – addirittura – di segnare. Sbaglia sotto porta e va bene così. Daje che devi allenarti.

5 commenti:

  1. Bello e divertente il Sabato Giallonero, ma la pochezza dell'avversario era evidente. Voglio far fuori quelli che ci stanno davanti e voglio farli fuori in questo modo abbattendogli lo spirito. Basta gol del cazzo presi, penso che la sfiga si sia sfogata per bene. Per me questa squadra puo' rovinare la vita a chiunque da qui fino alla super eccellenza e lo dico dall'inizio. DEvono avere paura di noi.

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  2. alla prossima partita la "femminuccia" lancerà oggetti pericolosi compresi fichi d'india contro il numero 6!!!

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  3. forza pratello cominciamo a prendere un pò di consapevolezza e riprendiamoci i punti persi per strada!


    p.s. edo, secondo me si scrive "per l'accorrente Curatola".

    Toni

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  4. hai ragione, ma in realtà volevo significare la fluvialità del suo gioco. avrei fatto meglio a virgolettare.

    edo

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