Sarà molto difficile ricordarmi tutti i gesti, le giocate, le piccole e
grandi imprese con cui avete dipinto e decorato l'affresco della vittoria. No,
questo pagellone avrà poco della "cronaca": non può rendere conto,
fino in fondo, del 6a2 con cui abbiamo archiviato la pratica Poggetto. La notte
insonne, trascorsa a parlare in arabo con sceicchi ed emiri - tutti variamente
interessati alla succulenta possibilità di strapparci il Kaiser Franz, è stata
massacrante (soprattutto perché non parlo una parola di arabo) e complica
ulteriormente il quadro. Alla fine ho sentito solo un tizio che gridava:
"Lavezzi! Lavezzi più dodici milioni!". Va bè, comunque ho detto di
no. Lavezzi mi sta sulle palle.
Il Pratello parte a mille, con i tempi e i fraseggi giusti, toglie
l'ossigeno al Poggetto e si riversa nella trequarti avversaria con almeno 8
undicesimi. Sembra la presa della Bastiglia, ma molto più ordinata, educata -
quasi - da stilemi di gioco neoclassici, di cui tutti i gialloneri sembrano
diventati consapevoli custodi, scaltri interpreti, severi esecutori. L'azione
del primo goal è memorabile: Innocente prolunga di testa per la corrente
Curatola che vede Tilli in profondità. il numero 10 giallonero alza la testa e
dalla linea di fondo campo serve centralmente Vieceli, rimasto all'altezza del
dischetto del rigore. La girata del Kaiser è perentoria, ferale, definitiva. Il
destro, calciato di prima intenzione, si deposita là dove l'estremo difensore
avversario non può arrivare. è l'1a0. Il Pratello non si accontenta e continua
imperterrito a martellare. Accanto alle verticalizzazioni, più o meno efficaci
a seconda dei momenti, emerge una buona circolazione di palla. I terzini
salgono in cattedra, non solo quando attaccano la profondità sulla fascia ma
anche quando fungono da mediani laterali e consentono la ripartenza del gioco
dopo aver ricevuto lo scarico. Il secondo goal è figlio di un cross dalla
destra: la palla vagante che rimbalza in area un paio di volte: è ancora Franz
ad avventarcisi sopra: collo esterno sapiente e acuto, la palla viaggia
inesorabile verso il palo lontano e, di nuovo, il portiere può solo guardare.
2a0. Le occasioni per fare il terzo e il quarto ci sarebbero ma il Pratello,
raggiunto il doppio vantaggio, si siede un po', abbassa il baricentro e concede
qualche giocata al Poggetto. Gli avversari, pur senza rendersi quasi mai
pericolosi, tentano cambi di gioco interessanti e alcuni lanci lunghi e sono
comunque abili a procurarsi diversi calci piazzati dal limite. uno di questi è
sventato a terra da Albanese che si distende sul suo palo e devia a lato una
punizione passata, forse, sotto i piedi della nostra barriera. Il goal
avversario, però, arriva lo stesso. La palla ha superato di pochi metri la
nostra metacampo, una palla innocua, come tante. Nessuno, però, sta pressando
il portatore e Albanese si trova colpevolmente fuori dai pali. L'avversario non
ci pensa due volte e pesca il jolly che non t'aspetti: il tiro si insacca sotto
la traversa da una distanza di oltre 40 metri. La partita si riapre, ma solo
virtualmente. L'intervallo, archiviato con un incrocio dei pali ancora tremante
colto dalla bordata del Kaiser e con tre tiri dalla distanza di Tilli, D’Amato
e Schiavo, chiarisce a tutti che la gara è in mano nostra e che solo noi
possiamo decidere come andrà a finire. Poche le indicazioni da parte del
Mister: cerchiamo di fare più massa critica a centrocampo, dice Lucatti. Sulla
trequarti, con Tilli, stiamo andando molto bene negli spunti e nelle singole
giocate ma teniamo poco il vertice alto del rombo, togliendo riferimenti facili
al mediano e agli interni. Il dato più evidente che emerge quando torniamo in
campo è il crollo fisico esibito in maniera via via più significativa dagli
avversari. Il primo reparto ad alzare bandiera bianca è la loro difesa. Vieceli
si avventa su una palla lunga e centrale, scatta da metacampo lanciato a rete,
viene raggiunto al limite dell'area ma è bravo a difendere palla e a servire
sulla destra Carrozza, che arriva a 230 chilometri orari
e insacca sotto porta. il 3a1 potrebbe rappresentare il sipario, ma non è così.
Il Pratello tiene in vita l'avversario e gli concede l'ultima chance. Dormita
generale su una punizione dalla fascia. Albanese valuta in maniera incerta,
decide di non uscire, la palla rimbalza al limite dell'area piccola e prosegue
verso il secondo palo, dove Curatola - pur avendo fatto bene la diagonale - si
trova preso fra due uomini. Uno di questi riesce a rovesciare in porta, un bel
gesto tecnico che riporta in gara il Poggett: 3a2. Il momento di gelo sulla
panchina del Pratello dura poco. è la sinfonia Vieceli a rasserenare il grigio
cielo novembrino del Lucchini. Franz spazza la difesa del Poggetto come la bora
spazza Trieste. I difensori se lo vedono arrivare da tutte le parti e il rumore
dei suoi tacchetti comincia ad assomigliare a quello del martello del giudice,
che prelude alla sentenza. Curatola è troppo veloce anche per la sua ombra, si
sgancia sulla fascia, alza la testa, ignora il mister che gli suggerisce di
cercare Carrozza sul primo palo e serve invece Vieceli sul secondo. La
palombella del terzino giallonero è di pregevole fattura e la sfera rimbalza
proprio nel corridoio fra i due centrali avversari. Il Kaiser aspetta il tempo
di un rimbalzo, fa scudo con il proprio corpo e con un tocco da campione batte
il portiere con un preciso pallonetto. 4 a 2. La partita potrebbe finire qui, ma il
Pratello non è ancora appagato. Feriti, forse, dalle troppe occasioni non
concretizzate nelle partite precedenti, i gialloneri tentano di dilagare sulle
ripartenze. Tilli sale, un po’ disordinatamente, in cattedra, e comincia a fare
il centometrista, scattando su ogni dannata palla lunga. Ma è di nuovo Franz a
segnare, raccogliendo una verticalizzazione centrale che gli spalanca porta e
portiere. Rasoterra nell’angolo e 5
a 2. In
mezzo da qualche parte, un obbrobrio di Viani, che inciampa miseramente su un
pallone che lo implorava di finire in porta. Il 6 a 2 è comico: il Kaiser tenta
lo sfondamento centrale, il difensore che prova ad arginarlo inciampa sul
portiere e Franz entra in porta passeggiando sulle ceneri. L’arbitro taglia il
recupero e manda tutti a fare la doccia. Spettacolo.
ALBANESE 6-. Ci sono due errori, una grande parate e una discreta ordinaria
amministrazione. Nelle partite in cui si è poco impegnati, bisogna essere
ancora più attenti a non farsi trovare impreparati nelle uniche occasioni in
cui si viene chiamati in causa. Condizione fisica non ottimale, che andrebbe
monitorata meglio prima dell’ingresso in campo.
CURATOLA 8,5. Devastante. Addirittura assistman. Il terzino più forte visto
fin ora sui campi del campionato di Eccellenza. Giù il cappello, davvero.
LANZELLOTTO 7,5. Non c’è un solo attaccante, fra quelli del Poggetto, che
potrebbe creargli dei problemi e Tommy è bravissimo a farglielo capire subito.
D’ARIENZO 7. Non si aspetta di partire titolare (male, bisogna sempre aspettarselo)
ma in campo non sfigura, dando prova di buon tempismo e anche di doti tecniche
non indifferenti. Solleticato da Stefanizzi, che dalla panchina lo incita a
suon di “femminuccia”, PQ esce dopo un primo tempo complessivamente positivo.
Gli manca però la cattiveria agonistica per dare seguito a un potenziale
largamente inespresso.
MARTINSEN 8. Giganteggia sulla fascia sinistra, abile a rientrare sul destro
e a servire palloni molto interessanti per le punte. Grande corsa e grande
personalità, che potrebbero in alcuni frangenti essere meglio controllate da un
acume tattico che si attiva solo a intermittenza. Troppo spesso alto e inutile
con il Pratello ormai in vantaggio, Mikkel detta comunque la sua legge su tutta
la corsia sinistra. Bellissimo un suo cross per la testa del Kaiser, che per
poco non segna.
STEFANIZZI 7,5. Quando entra il Poggetto è praticamente finito. La sua
presenza in campo diventa così l’estrema unzione sulle loro residue velleità.
D’AMATO 8. Infaticabile fulcro della manovra giallonera. Distribuisce
palloni da tutte le parti e richiama all’ordine un centrocampo volitivo ma non
sempre ordinato. Si mangia, a dire la verità, un goal già fatto. Tenta anche la
conclusione dalla distanza. Va bene così.
INNOCENTE 7,5. Una delle sue migliori partite in giallonero. Eccellente
interpretazione del suo ruolo d’interno, bravissimo anche nel gioco aereo,
abile nell’alzare il baricentro con i propri inserimenti, puntuale negli
uno-due. Gli manca solo il goal, ma se mi giochi sempre così, firmo dove vuoi.
SCHIAVO 7. Tanta sostanza ma troppa approssimazione nei controlli e poca
lungimiranza tattica. Si vedono sprazzi del suo repertorio annacquati in una
prestazione ancora al di sotto delle sue possibilità. Nessun avversario è alla
sua altezza ma lui non ne approfitta come dovrebbe.
TILLI 8- Tanto movimento, assist, inventiva. Ogni tanto dovrebbe diminuire i
giri e scaricare facile ma alla fine va bene così. Più terza punta che
trequartista, Primo cerca il goal in tutti modi. Ne avrebbe tutto il diritto e
il merito, ma quella palla di merda non vuole entrare.
COLONNA 7. Lento e macchinoso ma quasi sempre preciso nei passaggi. Abile a
prendere falli che spezzano il ritmo agli avversari.
VIANI 7- Grande carattere, grinta e corsa. Buoni i tempi degli inserimenti,
meno buona la vena realizzativa.
VIECELI 10. 5 GOAL. Un incrocio dei pali che ancora trema, un assist, un
colpo di testa fuori di un soffio, fa quello che vuole, quando vuole, come
vuole. ASSOLUTAMENTE INSUPERABILE. Numero uno.
CARROZZA 7,5 Risponde presente all’appuntamento con il goal e si produce nel
solito lavoro di sfiancamento della difesa avversaria, dialogando molto bene
con il suo collega di reparto. Il Capitano guida la truppa al trionfo.
BONAVENTURA 6. Non entra nel vivo del gioco. Si muove molto ma sembrano
mancargli i riferimenti che nelle ultime partite avevano dato densità e
consistenza al suo gioco.
TIRELLI 6,5. Rileva lo straripante Curatola e per dieci minuti non sfigura,
correndo molto, attaccando lo spazio, dialogano con i compagni e rischiando –
addirittura – di segnare. Sbaglia sotto porta e va bene così. Daje che devi
allenarti.
domenica 11 novembre 2012
PRATELLO FC 6 Poggetto 2. Il Pagellone del trionfo giallonero
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Bello e divertente il Sabato Giallonero, ma la pochezza dell'avversario era evidente. Voglio far fuori quelli che ci stanno davanti e voglio farli fuori in questo modo abbattendogli lo spirito. Basta gol del cazzo presi, penso che la sfiga si sia sfogata per bene. Per me questa squadra puo' rovinare la vita a chiunque da qui fino alla super eccellenza e lo dico dall'inizio. DEvono avere paura di noi.
RispondiEliminaalla prossima partita la "femminuccia" lancerà oggetti pericolosi compresi fichi d'india contro il numero 6!!!
RispondiEliminaforza pratello cominciamo a prendere un pò di consapevolezza e riprendiamoci i punti persi per strada!
RispondiEliminap.s. edo, secondo me si scrive "per l'accorrente Curatola".
Toni
ah ok l'aveva gia scritto qualcuno di lato.
RispondiEliminahai ragione, ma in realtà volevo significare la fluvialità del suo gioco. avrei fatto meglio a virgolettare.
RispondiEliminaedo