martedì 6 novembre 2012

Savigno 0 - PRATELLO FC 2. Il Pagellone della trasferta appeninica.


Attenzione, l'allenamento di giovedì 8 novembre è anticpato a mercoledì 7 novembre. stesso orario. 


Lo scirocco spazza il manto verde di Savigno mentre i gialloneri sono chiusi negli spogliatoi ad ascoltare le indicazioni del Mister prima della gara. Parole parole parole, diceva quella canzone. Quelle del mister, forse, sono troppe, “troppe di numero” secondo alcuni, “troppo morbide” secondo altri. I ragazzi, però, registrano le informazioni importanti e raggiungono il campo con le idee piuttosto chiare. L’approccio alla gara, a onor del vero, non è dei migliori. L’undici scelto da Lucatti ci mette un po’ a rodare, e molti  non vanno sempre convinti sul portatore di palla avversario, evidenziando lentezza nella proiezione offensiva e commettendo troppi errori banali in punti nevralgici del campo. La partita non si sbilancia da nessuna parte perché comunque, al netto di tutto, il Pratello tiene botta, soffre un po’, rischia qualcosa ma non sparisce mai dal gioco, impegnandovisi - semmai - a fasi troppo alterne. Momenti particolarmente brillanti, nei quali si cerca e si trova una profondità palla a terra capace di portarci immediatamente a ridosso della porta avversaria, si succedono a fasi più lunghe e meno limpide, nelle quali la nostra manovra è resa meno fluida da una visione di gioco sincopata e compassata, con passaggi facili che vengono evitati in favore di giocate più complesse, pretenziose, solitarie, spesso inutili. Tuttavia il vantaggio arriva proprio per il Pratello, ed è un vantaggio doppio, rotondo, che capitalizza in pieno le prime due conclusioni verso la porta avversaria. È Clemente a imbeccare, in sequenza, Carrozza e poi Vieceli, con due assist rasoterra assolutamente adamantini, capaci di illuminare in profondità corridoi di luce preziosa. Il talento brindisino si produce in un taglio divergente che costringe il portiere all’uscita dalla porta, fra i cui pali scoperti Antonio deposita con tocco elegante il pallone dell1 a 0. Più centrale la percussione di Vieceli, che raccoglie l’assist e grazie al tempismo del suo inserimento beffa il blando tentativo avversario di fuorigioco, si trova a tu per tu con il portiere e ne supera l’opposizione con un preciso rasoterra a incrociare. Una difesa ordinata e complessivamente puntuale, aiutata solo in parte da un centrocampo a tratti svagato, consente al Pratello di chiudere il primo tempo senza subire nemmeno un goal. Il 2a0 è, forse, troppo ingeneroso nei confronti del Savigno, che in campo ha mostrato buone qualità tecniche e, a tratti, una discreta circolazione della palla. Il Pratello, tuttavia, mostra di aver imparato la sequenza canonica del gioco in profondità: ricerca della punta spalle alle porta, scarico facile, inserimento e servizio del terzo uomo che arriva da dietro o dell’altra punta. Più di altre volte, inoltre, si sono visti inserimenti e conclusioni da parte degli interni, che nel nostro modulo sono giocatori essenziali, incaricati di creare superiorità numerica al momento della finalizzazione. La squadra ha la colpa, piuttosto grave, di non dare al gioco la giusta continuità, ma in termini di concretezza e cinismo i segnali sono comunque incoraggianti.
Il secondo tempo è combattuto, anche se con il passare dei minuti il Pratello si fa via via più solido e, senza rinunciare a qualche sortita offensiva non priva di interesse, mostra i denti e la giusta cattiveria nel pressing portato agli avversari. Ci sarebbe anche l’occasione di portarsi sul 3a0 (di testa e di piede) ma il risultato diventerebbe, forse, menzognero rispetto ai reali valori visti sul campo. Pur senza incidere più di tanto, infatti, il Savigno crea almeno altre due occasioni, mettendo in evidenza le qualità dell’estremo difensore del Pratello. I locali, soprattutto, si procurano un rigore, in se stesso limpido e solare ma probabilmente viziato a monte da un fuorigioco non visto. Franco, in ogni caso, ipnotizza l’avversario e il penalty si spegne ampiamente a lato. Il Savigno chiude in 10 per l’espulsione di un giocatore, reo d’aver perentoriamente ascritto a Dio la paternità ultima dell’errore dagli 11 metri.
Non è il Pratello più bello della stagione e occorrerà lavorare convintamente su intensità e concentrazione ma è sicuramente la versione giallonera più concreta e matura vista fino a qui, un Pratello capace di farsi bastare le occasioni avute e disposto a lavorare di gomito ove il fioretto riveli la sua elegante vanità tentatrice. I due goal esprimono, comunque, alti contenuti tecnici e tattici, frutto di una declinazione corretta e audace del modulo. Assolutamente positivi, infine, gli ingressi dalla panchina, indice non soltanto di una rosa per lo più competitiva ma anche del fatto che chi subentra ha precedentemente prestato attenzione al gioco dei compagni e più in generale alla partita: questo permette al sostituto di innestarsi nella manovra riducendo al minimo i tempi necessari ad ambientarsi.

FRANCO 7,5. Si riscatta dallo scempio dell’ultima apparizione e abbassa una serranda invalicabile fra i pali gialloneri. Sicuro nelle uscite, sia alte che basse, ipnotizza l’avversario che va sul dischetto e chiude provvidenzialmente lo specchio della porta alla più pericolosa conclusione del Savigno. Preciso nei disimpegni con i piedi.

CURATOLA 7+ Qualità e quantità, in misura leggermente inferiore alla precedente e strabordante prestazione ma comunque sufficiente a costituire una perenne spina nel fianco per il Savigno. Si propone più convintamente rispetto all’altro terzino del Pratello e aiuta il centrocampo offrendo sempre un riferimento di fascia.

STEFANIZZI 8-. Giganteggia come al solito. Si prende un meno per una piccola sbavatura, quando mette giù una palla alta e parte a spron battuto contro un muro di avversari, perdendo ovviamente palla. In quei casi, se non hai spazio per partire palla al piede, o scarichi sulle fasce o lanci lungo. Per il resto è la solita gara eccellente.

LANZELLOTTO 7,5. Commette il fallo che permette al Savigno di tirare un rigore ma l’azione sembra viziata da fuorigioco. La partita di Tommy, inoltre, è positiva a prescindere dall’episodio, non solo per l’attenta lettura dei movimenti avversari (rispetto agli attaccanti centrali e rispetto ai raddoppi sugli inserimenti dalle fasce) ma anche per il goal sfiorato sottoporta e negatogli solo dal palo. Bene così.

DE BIAGI 7 Quando dopo pochi minuti il numero 7 avversario, sul fondo, lo salta e gli da tre metri su tre, un brivido percorre la schiena del Mister. In realtà quella è l’ultima volta che l’avversario diretto crea problemi al terzino sinistro del Pratello. Abile negli anticipi e piuttosto scafato nelle spallate, Roby argina la piena del cursore di fascia del Savigno, che tende via via a spegnersi. Si potrebbe proporre con maggior convinzione ma decide, non senza motivo, di prestare maggior attenzione alla copertura, anche perché il gioco del Savigno tende a svilupparsi, soprattutto, dalla sua parte. Un salvataggio a ridosso della nostra linea di porta impreziosisce la sua buona prestazione.

D’ARIENZO 6,5. Non si può certo dire che la terra bruci al suo passaggio. Ma la flemma apparente nella quale sembra sempre invischiato, non gli impedisce di sostituire degnamente Stefanizzi nei dieci minuti finali. Si intende subito con Lanzellotto e aiuta il Pratello a uscire dal campo senza subire goal. Positiva la malizia con la quale allontana un pallone che poteva essere giocato velocemente dagli avversari.

D’AMATO 8+ IL MIGLIORE. Parte male, molto male. Commette almeno 5 errori banali nei disimpegni e in almeno un paio di occasioni non alza la testa come dovrebbe. Persistono, ancora, alcuni dribbling di troppo, che gli precludono ora il tiro ora il corridoio per l’alleggerimento più semplice. Ci mette però una corsa e una lena difficilmente eguagliabili e, soprattutto, regala alla platea due assist memorabili che gli valgono il titolo di migliore dei nostri, due assist deliziosi nella loro luminosa semplicità. Quando lancia a rete Carrozza e Vieceli, un sole caldo e rivelatore appare nella notte di Savigno.

VIANI 6,5. C’è del buono in questo giocatore. La sua manovra è ancora compassata, talora lenta e, in qualche isolato frangente, financo pretenziosa: ci sono almeno due dribbling di troppo, uno dei quali davanti alla mia fottuta panchina. Devi essere più veloce, ricevuta la palla, ad alzare la testa e servire il compagno. Bene in copertura, soprattutto nel contrasto al portatore, mentre lo scorrimento da destra a sinistra sulla circolazione di palla avversaria può essere fatto più velocemente di così. Assolutamente velleitario un suo tentativo dalla distanza, eseguito in coordinazione precaria. Il gesto rivela però una buona dose di carattere, che potrà essere convenientemente applicata a progetti più sobri e costruttivi.

COLONNA 7-. Non è un fulmine di guerra, però si segnala sempre per una o due giocate capaci di metterne in evidenza buone doti in termini di lettura del gioco. Risponde a queste caratteristiche, ad esempio, l’inserimento che lo porta a staccare e colpire di testa nel finale. Ottima la scelta di tempo, buona la direzione, flebile - invece - la forza impressa alla sfera, sulla quale il portiere avversario riesce ad accasciarsi in presa. Meno plausibile, invece, un tiro dal limite che si spegne alto: non era necessario, in quel caso, concludere di prima. In leggera crescita rispetto alla prima apparizione.

TILLI 6,5. Non è molto in palla, e lo si vede tanto in fase attiva quanto in fase passiva. Garantisce un’ottima mobilità su tutta la trequarti avversaria ma quando entra in possesso di palla non ha sempre le idee chiare. Talora compie passaggi precisi e puntuali, valorizzando la salita dei terzini e i movimenti dei compagni ma più spesso abbassa la testa, non vede linee di passaggio più facili e razionali e tenta, invece, profondità frettolose e sterili. Non sempre, infine, offre lo scarico facile alle punte che ricevono palla spalle alla porta.

TROTTA 7,5 Ingresso di alto livello. Veloce nel portarsi a ridosso dei nostri attaccanti, Francesco lavora da interdittore alto, abbinando una coriacea azione contrastiva a ripartenze veloci e brillanti. Prende anche molti falli, cosa importantissima con la squadra in vantaggio. Vi riesce non soltanto in contropiede, quando costringe i giocatori del Savigno a fermare la sua corsa ma anche quando riceve palla spalle alla porta e, con mestiere, protegge la sfera in attesa dell’avversario. Bene così.

OLIVIERI 6,5. Anche lui partecipa della maturata consapevolezza di quanti ricoprono il ruolo di interni, cercando più convintamente lo sganciamento verso la porta avversaria. Quando potrebbe tirare, però, si addormenta e vanifica una nitida palla goal. Si rivedono, a tratti, i recuperi eroici visti in coppa contro il Savena, per prodigarsi nei quali Tommaso abbandona talora la sua zona di competenza. Ci può stare in qualche frangente, ma non deve diventare un gesto sistematico e, soprattutto, va fatto solo quando si è sicuri, a seguito di una corretta valutazione del frangente, che l’uscita dalla nostra zona di competenza porrà certamente fine all’azione avversaria. Altrimenti il gioco non vale la candela. In condizioni normali, infatti, tenere la posizione ha la priorità su tutto e questo non sembra esserti sempre chiaro. Troppo lento, soprattutto nel primo tempo, ad accorciare verso Curatola quando quest’ultimo imposta palla al piede.

SCHIAVO 6,5. Gli mancano troppi minuti nelle gambe e si vede, un po’ paradossalmente, soprattutto nel breve, quando difetta della giusta reattività nell’inseguire l’avversario. Buona la qualità della sua fase attiva, ma da lui mi aspetto molto, molto, molto di più. A cominciare dagli allenamenti.

CARROZZA 7,5. Gran bella partita. Si rivede il goal, che sembra finalmente essergli tornato familiare e aumenta, soprattutto, la frequenza con la quale Antonio si produce in azioni ragionate e tatticamente sensate, cercando lo scarico e ripartendo senza palla. Letale nei tagli con cui fa a brandelli la difesa avversaria, il Capitano risulta sostanzialmente immarcabile da parte degli avversari. Intelligente e volitivo quando accorcia verso il centrocampo per aiutare e prendere fallo, ha il difetto - in sole due o tre occasioni - di aspettare alcuni palloni senza andarci incontro.

VIECELI 7,5 Corre meno del compagno di reparto, ma segna anche lui un gran bel goal e si ripropone come preziosissimo regista avanzato della manovra giallonera. Sontuosa difesa della palla, lettura veloce e precisa del movimento a salire dei compagni e spirito combattivo nelle azioni di pressing che lo vedono coinvolto.

TRIGGIANI 6,5 Si prende un fallo, pressa con efficacia il terzino e lavora in una zona di ombra e fatica fino alla fine, aiutando il Pratello a portare a casa i tre punti.

INNOCENTE 10. Fino a Savigno per guardare voi altri. Applausi.

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