domenica 25 novembre 2012

PRATELLO 3 - Pontevecchio 2. PAGELLONE E PRECONVOCAZIONE DI COPPA


(commentate il post segnalando la vostra disponibilità per la partita di coppa di martedì 27, ore 21, al Cerè. Grazie)

Non è il Pratello più bello ma è comunque sufficiente ad archiviare la pratica Pontevecchio. Il match casalingo si chiude sul 3a2 per i gialloneri, punteggio bugiardo ma solo fino a un certo punto, perché le occasioni non concretizzate non le ha sbagliate il vento e i goal regalati agli avversari non li ha concessi la Beata Vergine. Il campo è piuttosto pesante, non scivoloso ma fondamentalmente adesivo: la scarpa ci affonda e non ne esce prima di essersi portata dietro un chilo di terra. Il gioco del Pratello, per lunghi tratti di gara, vive di atmosfere analoghe. La palla, infatti, fatica ad uscire in fretta dai piedi dei giocatori gialloneri, stagnando a lungo fra la nostra e la loro trequarti. Ne viene fuori un dominio di campo solido ma troppo spesso sterile, che dovrebbe insegnarci qualcosa di molto importante: non siamo una squadra capace di vivere di attese e ripartenze, il meglio l’abbiamo dato e lo diamo quando siamo noi a martellare, a dettare i tempi del gioco, a imporre la manovra, ad attaccare a pieno organico. E, soprattutto, quando giochiamo a due o tre tocchi, veloci nell’individuare il compagno vicino o la prima profondità giocabile. È proprio così, infatti, che nasce il goal di Carrozza: il Pratello si trova sotto di un goal, sfortunata autorete di De Biagi che devia di testa – alle spalle di Franco – un cross avversario dalla trequarti; serve una pronta reazione e il Pratello la tira fuori. Fino a quel momento la squadra si è dimostrata troppo sorniona, alternando sprazzi di bel calcio a fasi meno limpide, in cui qualche dormitina di troppo si accompagna a tocchi di palla viziati da pressapochismo e sufficienza, troppe volte intercettati dagli avversari. I terzini gialloneri, però, spingono molto, e lo fanno bene. Questo allarga le maglie del Pontevecchio e aumenta le soluzioni offensive del Pratello. Sul binario 4 il pendolino Curatola viaggia solo con vagoni di prima classe: caparbia e intelligente la sua discesa sul fondo, perfetto l’assist all’indietro per Carrozza. Il bomber si porta la palla sul mancino e trafigge il portiere sul primo palo. 1 a 1. La partita è di nuovo in carreggiata e il Pratello, ragionando a dovere, potrebbe dilagare. Invece no. Tolte le continue sgroppate di Curatole e De Biagi, che macinano quantità elefantiache di chilometri, il Pratello fatica a trovare le verticali vincenti. Le punte sembrano un po’ svagate e non si appoggiano con la giusta frequenza a D’Amato, che nel primo tempo ricopre il ruolo di trequartista. Gli interni – Innocente e Tirelli – vivono un momento interlocutorio: il primo perde troppi palloni, il secondo va leggermente meglio ma non ha birra a sufficienza per inserirsi e andare in porta, movimento essenziale per quel tipo di ruolo. Il Pontevecchio, inoltre, trova anche il modo di affacciarsi dalle nostre parti e, complice una dormita della difesa, va al tiro dal limite, con la palla che esce pochi centimetri alla destra di Franco. Per portare in vantaggio il Pratello, così, ci vuole un cappello e qualcuno che ne estragga un coniglio. Quel qualcuno è Clemente, e il coniglio bianco che estrae dalla tuba a un sinistro micidiale dai 20 metri che toglie la ragnatela dal sette alla sinistra del portiere e gonfia la rete. Panchina e spalti in delirio, applausi a scena aperta. Il primo tempo si chiude con il Pratello in vantaggio 2 a 1, un vantaggio senz’altro meritato, ma dovuto in buona parte all’inconsistente resistenza offerta dagli avversari. Nell’intervallo, infatti, il Mister cerca di tenere alto il livello di attenzione, invitando la squadra a una maggiore concentrazione e a una maggiore cattiveria nell’uno contro uno. Via innocente, al suo posto Berrettoni, che si piazza sulla trequarti. D’Amato scende a fare il mediano e Schiavo sale come interno di sinistra. Dopo pochi minuti di gioco, è Tirelli che, acciaccato, lascia il campo per Viani. Il Pratello viaggia a una velocità discreta ma continua a dare l’impressione di non voler strafare e, forse, di volersi accontentare. L’eccesso di fiducia nei propri mezzi si rivela anche nella disattenzione con la quale regaliamo troppe punizioni agli avversari, unico espediente possibile per metterci nei casini da soli. È sempre Clemente a inventarsi qualcosa: addomestica fuori area un pallone respinto dalla difesa, punta la difesa che sale per mettere in fuorigioco le nostre punte, salta chiunque gli si pari davanti e incrocia di sinistro sul palo lontano. 3 a 1. La partita è virtualmente chiusa. Seguono altri cambi (Borreggine per Lanzellotto, Bonaventura per Vieceli e Bartolacelli per Franco) ma la squadra non perde equilibrio e, anzi, sembra potersi rendere ancora pericolosa con qualche conclusione interessante dalla distanza. La sbavatura, tuttavia, è dietro l’angolo. Palla morta in area, colpo di testa di un uomo lasciato colpevolmente solo e altro pallonetto ai danni – questa volta – del portiere appena entrato, Bartolacelli, che salta ma può solo osservare il pallone scavalcarlo e depositarsi in rete. Il 3 a 2 racconta, in fondo, di una partita che non c’è stata, perché il divario fra le due squadre è in realtà piuttosto netto, ma racconta anche di una nostra persistente immaturità, di una nostra recidiva propensione al calo di attenzione: o ce ne liberiamo o arriverà la partita in cui tutto questo ci costerà molto, molto caro. Ve lo assicuro. Archiviamo questa vittoria, tuttavia, con un sincero sorriso: anche non giocando al meglio delle nostre possibilità, abbiamo comunque fatto valere la legge del più forte, prendendoci ciò che ci spetta e badando al sodo. Tre punti fondamentali. Avanti così.

FRANCO 7. Incolpevole sul goal. Si disimpegna bene ma esce sfiancato dai dolori e dall’influenza

BARTOLACELLI 6. Non sfigura ma sul goal, forse, potrebbe fare qualcosa di più: un passo indietro prima di saltare, non lo so. Quella palla è troppo lenta perché non possa far altro che depositarsi in rete. Si tratta, ad ogni buon conto, dell’esordio, quindi non è grave.

CURATOLA 8+. C’è anche un assist nella sua straripante partita. Infinito nel primo tempo, più guardingo nella ripresa, Pietro si conferma ai suoi ottimi livelli di stagione.

STEFANIZZI 7,5. Non passa nessuno, o quasi.

LANZELLOTTO 7,5. Il 13, l’uomo più pericoloso del Pontevecchio, gioca troppo lontano dalla porta e gli altri attaccanti non riescono ad impensierirlo. Ordinaria amministrazione.

BORREGGINE 7. Sicuro, puntuale, preciso. Gli fischiano contro un fallo inesistente. Bene così.

DE BIAGI 7+. Sul voto, che sarebbe molto più alto, incide ovviamente l’autorete. La sua gara rimane comunque ottima, migliore di altre volte per la qualità degli inserimenti e delle giocate. Interessanti un paio di cross che potrebbero venir sfruttati meglio dai suoi compagni. In crescita.

SCHIAVO 6,5. Macchinoso nel primo tempo, trascorso a fare sportellate con la palla fra i piedi e a lamentarsi – non senza ragione – dello scarso movimento dei compagni. Nel secondo tempo cresce un po’ ma sembra ancora sotto tono.

INNOCENTE 6-. La brutta copia del giocatore visto nell’ultimo turno casalingo. Perde l’80% dei palloni giocati, non protegge la sfera, è lento nel disimpegno e compassato nei movimenti. Ruggine e stanchezza.

BERRETTONI 5,5. Fra le linee sembra un pesce fuor d’acqua. Ci mette una gran grinta, visibile soprattutto nel contrasto che offre volentieri ai portatori di palla avversari. La fase attiva, però, è scadente. Giocate approssimative, indegne dei suoi piedi, si accompagnano a una posizione non chiara, troppo alta rispetto ai centrocampisti.

TIRELLI 6,5. Secondo me i piedi sono buoni. Le idee invece no, o – almeno – sono molto confuse. Alcuni fraseggi gli riescono molto bene, altri – magari anche più facili – si perdono invece in un bicchier d’acqua. La condizione atletica, ancora perfettibile, non lo aiuta. C’è del buono, ma bisogna portarlo a galla con più continuità e convinzione. Coraggioso nel tiro dalla distanza.

VIANI 7-. Entra con il Pratello in vantaggio e bada al sodo, dando molto equilibrio al centrocampo, facendo argine ai blandi tentativi avversari e mostrando una discreta maturità tattica. Brillante nell’uscire dal pressing, sconta ancora qualche imprecisione di troppo nei disimpegni.

D’AMATO 8,5. IL MIGLIORE. Due goal splendidi che coronano una prestazione che, reti a parte, mi sembra complessivamente al di sotto dei suoi standard di gioco abituali. Nel primo tempo viene innescato poco e tende ad abbassarsi troppo lasciando talora sguarnita la trequarti; nel secondo, sulla mediana, prende in mano il centrocampo e si vede di più anche in fase di impostazione. Molto intelligenti alcuni cambi di gioco sui terzini che spostano l’azione sul lato debole e danno respiro alla manovra.

CARROZZA 7+. Segna un goal molto bello, frutto di un movimento tattico intelligente, di un buon controllo di palla e di una conclusione ragionata, che rivela un’ottima freddezza. Meno bene, invece, quando prende palla e non cerca immediatamente lo scarico facile. Corre come al solito fino alla fine, sopportando anche un fastidio muscolare. Splendido il cross nel primo tempo per Franz.

VIECELI 6,5. Anche lui è lontano parente del Kaiser che bucò cinque volte la rete avversaria. Franz tenta comunque di rendersi utile e in buona parte ci riesce. Sfiora il goal sul cross di Carrozza e si fa vedere su tutto il fronte d’attacco per ricevere palla. Ogni tanto, però, potrebbe giocarla meglio, più velocemente, sul trequartista. Diversi errori banali nei passaggi, che di solito non commette.

BONAVENTURA 6+. È una zanzara fastidiosa, pronta a pungere in ogni momento. Corre molto e tenta in tutti i modi di farsi trovare pronto per il goal ma non ha fortuna.

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