martedì 29 settembre 2015

PRATELLO 2 - San Giuliano 1 - Il pagellone della prima vittoria giallonera della stagione.






3 punti sono importanti. Sono importanti in assoluto e in relativo. Sono importanti perché sono la prima vittoria del campionato e anche la prima vittoria da un po’ di tempo a questa parte. E poi sono importanti perché vincere dà la stessa soddisfazione di quella bella fiammata che riesci a produrre nel magico contatto fra l’accendino e la scorreggia. Devi beccare il momento giusto, altrimenti niente fiammata. E noi il momento giusto l’abbiamo beccato, indovinando due goal forse non particolarmente belli ma nei quali si respira una confortante tenacia, tipica – in fondo – di tutti i goal un po’ sporchi, quelli che non coronano una splendida azione ma ti dicono che dopotutto sei ancora vivo e che prima di macellarti potremo ancora farti fare qualche corsa.
Se sarai bravo, certo. Più bravo di ieri, per esempio. Perché quella di ieri non è stata, in alcun modo, una bella partita, né una partita giocata bene. I pompini che vi sarete vicendevolmente scambiati sotto la doccia per festeggiare questo 2 a 1 non fanno di voi dei calciatori. Non ancora. La strada è lunga, lunghissima, ed è anche in salita. Ben venga, dunque, il culo che ieri – su quella salita - ci ha spinto, facendoci segnare nei due momenti in cui probabilmente stavamo esprimendo il peggior gioco, al cospetto di un avversario che forse andava aggredito, in tutte le parti del campo, con un altro atteggiamento. Con più rabbia. Quella che si dovrebbe avere dopo aver perso la prima e che ieri, in tutta onestà, non ho visto. Abbiamo il fegato, questo sì, di far circolare la palla anche sotto pressione, e in qualche momento la cosa ci è riuscita perfino piuttosto bene, con un buon lavoro di fraseggio e cucitura tra i reparti, saggiamente orchestrato da Fefè nel primo tempo. Ma quasi sempre si è trattato di una manovra lenta, compassata, priva di slanci e di mordente, che ha perso gradualmente fluidità fino ad azzerarsi completamente per lunghi tratti della ripresa, quando abbiamo perso le giuste distanze e abbiamo cominciato a guardarci l’un l’altro con il binocolo. E il goal della vittoria, infatti, è arrivato con un lancio stile Nasa, grazie al quale il tenente colonnello Christian De Biagi ha fatto partire da Houston un razzo ipersonico che attraversando galassie disabitate ha infine raggiunto la zona nevralgica della difesa avversaria, dove l’altro De Biagi è infine riuscito a segnare.
Vale la pena sottolineare due episodi, il rigore sbagliato e il goal preso, due testacoda che in se stessi non significano nulla ma che presi assieme forniscono un quadro piuttosto preciso del nostro atteggiamento medio: divertito (cioè concentrato ma non troppo), curioso (cioè interessato ma non troppo), sportivo (cioè agonistico ma non troppo). E non va bene. Perché a calcio la testa bisogna mettercela tutta, fino in fondo. E pompare come dannati su ogni cazzo di pallone, cattivi (nel senso buono del termine) e implacabili, senza lasciare imprese intentate o incompiute. Di episodi del genere, ovviamente, è stata piena la partita, ho citato quelli più notiziabili solo perché li ritengo paradigmatici ed esemplari.
Intendiamoci: quello che ci manca non è – in assoluto – la grinta, ma la continuità-nella-grinta, l’idea che il contrasto vinto una volta vada vinto anche una seconda e una terza volta e che l’avversario debba averne le palle piene di averci fra i coglioni. È questo, dal punto di vista caratteriale, che ci manca. La continuità delle zanzare. Quelle che d’estate non vi danno tregua, e sembra quasi che ci godano a ronzarvi sempre vicino all’orecchio. Ma a noi le zanzare non piacciono. Noi ci guardiamo l’un l’altro come fossimo cigni. La notizia è che di cigno ce n’era soltanto uno, veniva da Utrecht, e il suo nome non merita di essere scritto su queste pagelle. A noi dovrebbe bastare sapere d’aver fatto bene le zanzare.
A cominciare dalla prossima partita.

BATTILANI 5. Interventi preziosi e sicurezza al reparto, è vero. Ma l’errore è clamoroso sotto molti punti di vista e pregiudica il voto finale.

STEFANIZZI 5+. Corre a più non posso ma il diretto avversario, soprattutto nel primo tempo, lo passa spesso alle spalle e lo batte in velocità. Poco lucido, perché sfiancato, nelle ripartenze, gestisce quasi sempre male il pallone.

GRAZIANO 6+. Meno lucido dell’esordio ma comunque efficace.

BALESTRIERI 6- Non è impeccabile dal punto di vista della posizione ma se la cava.

COMORETTO 6+ Prestazione caratterizzata da tanto agonismo, che riscatta l’esordio fiacco di qualche giorno prima. Non molla mai.

GIGLIONI 6. Il giallo giusto, nel finale, quando serviva.

FEFE’ 6,5. Gioca con personalità e aiuta sempre i difensori quando parte la nostra azione. Favorisce la circolazione orizzontale del pallone. Ogni tanto si fa scavalcare da qualche lancio avversario facilmente prevedibile e potrebbe cercare la verticalizzazione con più coraggio.

BORREGGINE 6+. Salva un goal fatto, un intervento non complicato ma che da solo vale due punti.

INNOCENTE 7-. Prestazione ombra fatta di tanto lavoro sporco, spesso ad aiutare il terzino nell’azione di contrasto alle veloci corsie esterne avversarie.

OLIVIERI 6,5. È dappertutto. Glorioso in alcuni recuperi, migliora in lucidità.

DE BIAGI C. 6,5. Suo il lancio che origina l’azione del vantaggio giallonero. Partono dai suoi piedi le poche cose buone degli ultimi 20 minuti.

CUCS 5,5 In un momento in cui la squadra manca di gioco, dovrebbe aiutare il Pratello a rientrare in partita ma sembra più che altro una scheggia impazzita.

SANTACROCE 6,5. Parte male, restando sempre troppo largo e non eseguendo mai i tagli richiesti dal tridente di cui fa parte. Sigla però il goal che sblocca la partita e sulla fascia vende cara la pelle negli uno contro uno. Un paio di leziosismi evitabili qua e là.

TILLI 5- Troppo brutto per essere vero. Poco incisivo, fumoso, lento, prova conclusioni difficili che la condizione non gli consente di eseguire come dovrebbe. In certi momenti occorrebbe più umiltà e raziocinio.

PASSARIELLO 5,5. Interpreta abbastanza bene il ruolo nel tridente, alternando incursioni di fascia ad azioni convergenti, che gli consentono di operare interessanti traversoni non sfruttati dai compagni. Ogni tanto la gira troppo alla cieca, e sbaglia. Non abbiamo ancora automatismi tali da poter giocare a memoria e le azioni vanno capitalizzate meglio. Perde un po’ la bussola dopo il rigore fallito, calciato con potenza accettabile ma a mezz’altezza. E l’episodio incide ovviamente sul voto finale.

CARROZZA 6,5. Solita prestazione a fiammate. Poco disciplinato in certi frangenti, estremamente altruista in altri. Sta di fatto che per due volte si rende decisivo, sia nell’azione del vantaggio giallonero, sia quando manda in porta un De Biagi R. che conclude così male da ricordare Raducioiu

DE BIAGI R. 6+. Conclude così male da ricordare Raducioiu ma per fortuna a quel punto ha già segnato, al termine di un’azione confusa e fortunosa, il goal che vale i tre punti. Sulla fascia alta gioca decisamente meglio e nel secondo tempo offre spesso la profondità necessaria a dettare il passaggio sulla sinistra.


CETTI 6,5. Difende bene la palla e prende falli importanti, compreso il rigore non trasformato da Passariello. Gli manca il goal, che una traversa impietosa nega alla sua capoccia da pochi centimetri. Di poco, ma ancora in crescita.

7 commenti:

  1. Infatti mi sembrava che Christian avesse giocato già troppo per i suoi standard...
    Ci sono stati momenti di delirio a momenti quasi di lucidità non pratelliano. Un po di culo ci vuole, facciamo un filotto di vittorie e poi pensiamo a stare tranquilli.

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  2. Aggiungerei che il lancio da cui nasce il secondogol eè di Borreggine. Portiamo a casa il risultato e miglioriamo che ce n è bisogno! Vamos !!!!

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  3. piccola aggiunta, visto che mi ha dato più soddisfazione di un gol... ci son stati due salvataggi sulla linea, il primo del tatone .....il salvataggio all'ultimo secondo sulla linea era mio.

    detto questo, e precisando che comunque abbiamo 18 mister e 42 dirigenti che hanno il compito di pensarci.... secondo me col 433 siamo molto scoperti a centrocampo e con un uomo in meno facciamo ovviamente più fatica. A mio avviso ieri dopo il primo gol avremmo dovuto passare al 442 facendo scalare una delle due punte esterne. scusate ma in italia siamo tutti mister quindi mi son sentito in dovere di esprime il mio credo tattico.

    ultima nota... L'ALLENAMENTO DI DOMANI IN CONCOMITANZA CON IL MERCOLEDI DI CHAMPIONS LO RITENGO UN GRAVE SGARRO VERSO LO SPOGLIATOIO. IN QUALITà DI SINDACALISTA DELLA SQUADRA MI RISERVO DI PROMUOVERE OGNI AZIONE A DIFESA DEI PIù AMPI DIRITTI DEI RAGAZZI GIALLONERI.

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  4. Partiamo dal presupposto che nello sport , a qualsiasi livello lo si pratichi, vincere conta molto......Non abbiamo sicuramente fatto una gran partita , altrimenti con il ns potenziale il primo tempo finiva 3-0 , ma vincere nel finale è comunque significativo e da morale alla truppa....avanti così e ora andiamo a prendere altri 3 punti sabato.....VAAAAAAAAAAAAMOS.

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  5. "Quello che ci manca non è – in assoluto – la grinta, ma la continuità-nella-grinta, l’idea che il contrasto vinto una volta vada vinto anche una seconda e una terza volta e che l’avversario debba averne le palle piene di averci fra i coglioni" sintesi perfetta giggio

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  6. ragazzi mi scuso se ogni tanto vedo farfalle per cicale. il trasporto a volte ottenebra la visione. ma non preoccupatevi che baldi e maffeo sono sempre lucidi. Scusate, ora vado a bere.

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