martedì 2 febbraio 2016

lovoleto 3 - PRATELLO FC 1. Il pagellone.

In certi posti la sfiga ti riconosce da lontano, si sbraccia appena ti vede.
Lovoleto è uno di quei posti. Chiedere a bomber Carrozza.
Nemmeno la nebbia vale a celarti. La sfiga saprà riconoscerti ugualmente e regalarti, ad esempio, un simpatico arbitro dalle dubbie facoltà cognitive, in grado di falsare una partita con la sola imposizione della propria sedicente intelligenza.
Le nefandezze commesse dal fischietto si sprecano: due rossi, un rigore per per fallo fuori area, un goal regolare non convalidato, miliardi di situazioni facili e limpide puntualmente lette al rovescio.
Non piacendomi andare in cerca di alibi, faccio molta fatica - oggi - a escludere l'arbitraggio dalle cause prevalenti della sconfitta.
Sconfitta alla quale, tuttavia, il Pratello non manca di dare una grossa mano.
Troppo timidi i gialloneri del primo tempo, che soffrono un po' troppo sulla destra, dove Ventura si fa saltare facile dall'avversario che conclude a rete per l'1a0. Reazione puntuale ma non organica della squadra, non sempre lesta ad accorciare verso i nostri attaccanti a dispetto delle ridotte dimensioni del campo. Il Pratello trova comunque i corridoi per portarsi in area avversaria e in almeno due o tre circostanze una gestione più scaltra delle occasioni avrebbe certamente propiziato il pareggio. Il primo tempo, durante il quale Curatola rileva Ventura, si chiude in crescendo e il passivo comincia ad andare stretto.
L'approccio alla partita, nella ripresa, è di quelli giusti: intensità su tutti i palloni, pochi tocchi, ricerca del compagno libero e della profondità. Il Lovoleto vacilla. Innocente entra al posto di Forioso ma le prove più convincenti, a centrocampo, sono sicuramente quelle di Olivieri, in giornata di grazia, e di Cetti, che sulle trequarti fornisce una prestazione di qualità e quantità, garantendo pressing e copertura ma mettendo sul piatto anche ottime giocate per le punte e gli inserimenti degli altri compagni. Gli avversari faticano a contenere le folate giallonere, che si fanno sempre più prepotenti. Vieceli e Passariello si cercano maggiormente e, pur non trovandosi sempre, danno l'impressione di poter passare da un momento all'altro. Alta la mira dell'attaccante campano, che spreca sottoporta un ficcante traversone dalla destra, mancato in prima battuta dal Kaiser. Ma è proprio il Kaiser, poco dopo, a sfruttare un cross dalla mancina (non ricordo se di Comoretto o Innocente, abbiate pazienza ma non si vedeva una minchia), prendendo il tempo alle spalle degli avversari e insaccando con un perentorio stacco di testa. L'1a1 sembra il preludio a una vittoria verso cui la partita ha tutta l'aria di orientare la propria inerzia. Gli avversari non sono più in grado di fare fronte all'azione giallonera. Nel momento decisivo, tuttavia, il Pratello rallenta un po', scende di giri, abbassa il baricentro e in più di un'occasione palle di fuoco transitano al cospetto della porta di Schiavo, bravo e fortunato a raccoglierle prima che diventino letali. Graziato da alcuni errori degli avversari, il Pratello riprende coraggio e quando si riaffaccia nella metacampo avversaria tende a fare il bello e il cattivo tempo. Per la verità va pure in goal ma l'arbitro non se ne accorge e la partita rimane sul pari. Rosso diretto per Roby de Biagi, che stende un uomo lanciato a rete fuori dall'area di rigore. Difficile, dunque, darsi ragione del penalty che porta il Lovoleto sul 2a1. Il Pratello tuttavia non si dà per vinto. Christian De Biagi, subentrato a Federico in mediana, scala in difesa, e le chiavi del centrocampo passano a un ottimo Olivieri, che riesce a serrare le fila nonostante l'uomo in meno. La partita è ancora nelle mani dei gialloneri che affrontano lo svantaggio con personalità e mantengono il pallino del gioco. Letale, a questo punto, l'espulsione evitabile di Passariello, che si lascia scappare qualche parola di troppo con il Direttore di gara. Incredibile ma vero, il Pratello riesce comunque a portarsi nuovamente in attacco, riassestandosi con un 332 in cui l'inedita difesa giglioni-de biagi c-comoretto non sfigura affatto. Sul calcio d'angolo della disperazione, tuttavia, si sgancia anche Marco Schiavo, che lascia così sguarnita la porta. Contropiede, 3a1, e tutti a casa. Non prima di aver portato all'attenzione dell'arbitro alcune veloci e cortesi considerazioni.

SCHIAVO 6,5. Leggermente rivedibile la posizione sul goal, ma non è colpa sua. Bene per il resto della partita. Più convinto del solito nelle uscite. In crescita.

VENTURA 5. Prende male il tempo agli avversari, si fa prendere nello spazio e saltare con eccessiva facilità. Pochi i minuti al suo attivo, che non lo aiutano a ingranare. Errori banali sulle rimesse laterali.

LANZELLOTTO 7 Nei piani iniziali doveva partire dalla panchina, ma la febbre di Graziano costringe il centrale pesarese agli straordinari. Benché rientrato da una brutta influenza, Tommy regala una bella partita, di sostanza e carattere, interrotta solo dai crampi.

DE BIAGI R. 6,5 Non sempre impeccabile quando deve rilanciare di prima, offre comunque ottime garanzie di copertura e risolve parecchie brutte situazioni. Giusta, a mio avviso, la decisione di stendere l'avversario lanciato a rete. Bellissima la conclusione da casa sua che per poco non accende la notte di Lovoleto.

COMORETTO 6+. In molte occasioni c'è ancora un tocco di troppo. Quando si applica, però, sa essere molto utile, in entrambe le fasi.

CURATOLA 7. Entra nel primo tempo ed è subito nel vivo della gara. Corsa, intensità e un costante aiuto ai compagni, che si intensifica con l'inferiorità numerica, quando si trova a fare - contemporaneamente - il terzino in difesa e l'esterno d'attacco in proiezione offensiva. Encomiabile.

GIGLIONI 6- In velocità lo fregano troppo facilmente, ma le ridotte dimensioni del campo gli consentono - quasi sempre - di metterci una pezza. Meno brillante, però, della sua ultima prestazione. Sempre bello, tuttavia, vederlo scalciare come un bufalo in mischia.

FEDERICO 6+. Tiene in riga il centrocampo, aiutato dallo schermo offerto da Cetti sulla trequarti. Non brilla per giocate particolari, ma almeno tenta la conclusione ed è fonte di costanti consigli per tutti i compagni.

DE BIAGI C. 6,5 Giocatore abile e sapiente, che sa trovare la posizione in tempo zero. La sua prova è buona nei pochi minuti a centrocampo e altrettanto buona in difesa, con la squadra in inferiorità numerica. Peccato non averne potuto sfruttare le doti in una situazione di gioco non così falsata. Molto utile anche a bordo campo, quando dispensa consigli sensati e puntuali ai compagni che gli passano vicino. Esempio.

FORIOSO 6-. Deve coordinarsi meglio con Comoretto, perché in un paio di occasioni si ritrovano entrambi troppo alti. Quando registra i movimenti corretti, la sua partita migliora. Un po' di fosforo in più ne valorizzerebbe le doti tecniche, diminuendo gli errori in passaggi troppo facili. Gioca comunque con personalità, senza togliere mai la gamba e senza sottrarsi ai contrasti.

OLIVIERI 8. Il migliore. Giganteggia a centrocampo, andando su tutti i palloni con rabbia, anticipo e precisione. splendidi controlli di palla, coniugati a una ricerca lucida del compagno meglio smarcato. Abile nel giro palla per favorire la salita del terzino e anche, in qualche caso, nell'imbeccare i tagli delle punte. Quando il Pratello gioca in 10 e poi in 9, sale ancora più in cattedra, tenendo unito ciò che resta della truppa.

CETTI 7,5. Trequartista di giornata, Enrico si esibisce in una gara splendida, tutta al servizio dei compagni. I suoi valori tecnici, più che buoni, vengono impreziositi da una lettura lungimirante delle situazioni offensive, che si traduce spesso nella scelta dei passaggi giusti. Grintoso in fase di non possesso, aiuta i tre di centrocampo a ripiegare con ordine pressando sulla mediana avversaria. Meriterebbe il goal. Bene così.

INNOCENTE 6+. Aggressivo e convinto, dà il suo contributo alla causa e sfiora l'eurogoal calciando di prima intenzione una palla vagante che ai 30 metri dalla porta avversaria gli passa davanti a mezz'altezza. Only the brave. Avesse segnato l'avrei limonato duro.

VIECELI 7,5. Altro elemento essenziale del gioco giallonero. Nel momento più buio, durante il primo tempo, consente alla squadra di rifiatare, difendendo e recuperando palloni preziosi. Trascina la rinascita del collettivo durante il corso della partita e ha il merito di segnare un gran bel goal. Sempre in partita, si esprime anche su livelli atletici incoraggianti. W il Kaiser!

PASSARIELLO 5.Sarebbe una sufficienza piena, abbondante, robusta, fatta di tanta corsa e qualche fisiologica disattenzione. Ma quel cartellino rosso, con la squadra già in 10 e costretta a giocare in 9, è semplicemente imperdonabile. Benché l'arbitro si meriti anche di peggio, i compagni non si lasciano mai. 




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