venerdì 25 marzo 2016

PRATELLO 1 - San Marino 1. IL PAGELLONE.

Che volete che vi dica? Bravi perché abbiamo pareggiato in dieci?
O forse preferite una bella strigliata, con la quale coltivare i pentimenti del giorno dopo, utili come un buco del culo in piena fronte?
Mah.
Avevamo chiesto una prova di carattere, ma i primi a non riuscire a trasmettere l'urgenza di questa richiesta - forse - siamo stati proprio noi dello staff, quindi non perderò tempo a lamentarmi per quello che in massima parte dipende dalla direzione tecnica della squadra, e dalle dosi eccessive di credito e fiducia iniettate al gruppo nell'intervallo.
Credito e fiducia che, dopo pochi minuti dall'inizio del secondo tempo, si sono rivelati immediatamente immotivati, infondati, scoperti.
Sarò sincero: è difficile che superata la soglia dei 30 anni ci sia margine per un cambiamento caratteriale. Io stesso ho insultato a pieni polmoni, anziché ignorarlo, un ciccione ritardato che se la prendeva con l'incolpevole panchina per gli epiteti a sfondo latitudinale dedicatigli in campo da Sir Robert DeBegees, duca di Sussex e conte di Inverness. Ma anche annettendomi al problema, stronzo fra gli stronzi, non per questo ne riduco l'entità. E se dopo i 30 anni è difficile cambiare, dovrebbe però risultare più facile distinguere i momenti in cui stringere i denti, mettere da parte il proprio gran cazzo e pensare al gruppo.
Voglio condividere con voi un'altra riflessione.
Un'altra di quelle cose che ai nostri livelli mi hanno sempre fatto girare i coglioni a duemila chilometri orari (miracoloso, in fondo, come la forza centrifuga non mi abbia ancora eviscerato i testicoli sparandoli tutt'intorno) è quello strano fenomeno per cui, finita la partita, tutto il nervosismo e la rabbia visti in campo spariscono all'improvviso e nello spogliatoio gli stessi compagni che fino a un minuto prima si insultavano con ferocia si scusano, si danno pacche sulle spalle e si augurano figli maschi e non genoani.
Che ve ne pare se proviamo a invertire lo schema? Così, giusto per vedere come funziona.
La lingua mordetevela in campo, dove c'è altro a cui pensare. Il peggio di voi tiratelo fuori dopo, negli spogliatoi, nei parcheggi di questi campi di merda dove andiamo a giocare, o nei pub - dove la birra, anziché offrirvela, potete spaccarvela in testa stile Trainspotting.
Ovviamente esagero, è un'iperbole. Ma per come la vedo io, dopo un risultato (e una partita) come quella di ieri, nello spogliatoio - a fine gara - non avrebbe dovuto volare una mosca, ognuno avrebbe dovuto farsi la sua doccia e sparire a casa o in qualche boccale di birra in zona tangenziale.
E mica perché sia obbligatorio, intendiamoci.
Il motivo è un altro: non capisco che cazzo ci sia da ridere e scherzare, dopo una partita del genere. Non capisco da dove vi arrivi, dopo la figura di merda fatta in campo (perché di questo parliamo, e non importa che ne siate state artefici o incolpevoli spettatori), la leggerezza spensierata di quelle chiacchiere.
Lo ripeto ancora una volta: non mi sto riferendo a un obbligo, a un cazzo di protocollo da osservare scrupolosamente quando si perdono punti in maniera indecente. Forse anzi è meglio così, forse avete ragione voi, ve la vivete meglio e il coglione sono io. La mia, infatti, è una considerazione del tutto umana: non vi capisco, tutto qua. Abbiamo buttato nel cesso la possibilità di restituire il favore alla capolista e c'è ancora chi a fine partita ha voglia di sorridere e scherzare, azzerando tutta quella furia - inutile e dannosa - vista poco prima in campo.

Il resto?
Boh. Perfetti in difesa nel primo tempo (con uno Stefanizzi a dir poco sontuoso), grande gara di Valenti eccettuata l'occasione del goal in cui tarda a rialzarsi sulla ribattuta, in crescendo a centrocampo con una circolazione di palla via via più veloce e ficcante e con un Willy - benché nervoso - sempre sugli scudi e molto freddo dal dischetto, note positive da Sawaneh e Olivieri, benino davanti ma gli errori sottoporta vanificano il gran lavoro svolto e il fuorigioco, anche se fastidioso, è una cosa con cui occorre fare i conti.

Per i singoli mi limiterò al solo voto numerico: non sono dell'umore per aggiungere altro.
Buona Pasqua e beccatevi sto spoiler: il terzo giorno risorge.

VALENTI 6,5
CURATOLA 6+
STEFANIZZI 6
DE BIAGI R. 4
BALESTRIERI 6+
DE BIAGI C. 6+
COMORETTO 6,5
GIGLIONI 6
GIURIATO 7,5
OLIVIERI 7-
INNOCENTE 6
TILLI 5+
SAWANEH 6,5
PASSARIELLO 6-
VIECELI 5.5




3 commenti:

  1. Il terzo giorno risorge?!! Nooooo!! Mi hai rovinato tutti i film pasquali da qui alla fine del mondo! @#@@#òò$%!

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  2. Rode molto il fatto che abbiamo preso gol con l'unico tiro in porta della partita degli avversari, roba che se avessimo noi quella percentuale staremmo gia in vacanza.

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