domenica 9 marzo 2014

Pratello FC 1 - Margherita A.S. 3 la primavera addormenta il PratelloFC

Il Pratello non sente l’aria di primavera e incassa un passivo di 3 a 1, sul terreno amico del Lucchini, contro il Margherita. Partita a senso unico, anzi a imbuto unico, con i gialloneri prigionieri di se stessi e di una preoccupante carenza di personalità, a cui bisogna immediatamente rimediare. Squadra molto bassa, che pressa male e in maniera disorganica, lenta a ripartire e salire dopo aver recuperato palla, scollegata fra i reparti, troppo frettolosa nelle scelte di alcuni singoli che, talora, si liberano della palla senza aver prima visto se e dove ci sono compagni. Quasi impalpabile il mordente negli uno contro uno e nei contrasti. Male, molto male, anche perché l’avversario – pur meritando, ai punti, la vittoria – non sembra combinare particolari meraviglie e con una gara di maggior attenzione e concentrazione si poteva tranquillamente portare a casa qualcosa di meglio. Carambolesca l’azione del primo goal avversario, che porta alla conclusione di testa, spalle alla porta, un avversario rimasto colpevolmente solo, al limite dell’area piccola. La traiettoria è beffarda e imparabile e si insacca alle spalle di Gjermani, per l’uno a zero. Il pratello risponde in maniera balbuziente, facendo molta fatica a innescare la profondità, vuoi perché le punte tendono a giocare troppo di prima, vuoi per l’imprecisione del centrocampo, troppo spesso approssimativo nei disimpegni e nelle proposte di gioco. La coppia dei centrali difensivi, Baldi e Borreggine, non è all’altezza dei rispettivi curricula: poca comunicazione, scarsa coordinazione reciproca, frequenti situazioni di affanno, brutte copeture sulle spizzate degli attaccanti avversari. Male anche i terzini, soprattutto – questa volta – Curatola, spesso beffato dal diretto avversario e poco attento sui tagli esterni che alle sue spalle convergono verso il centro. Si va all’intervallo sull’uno a zero, con un Pratello inacidito, nervoso e sterile. Dalle fasce alte le uniche note positive, dove il manovriero Tirelli e l’audace De Biagi danno qualche lieve grattacapo agli avversari. Nella ripresa D’Amato subentra al posto di un Olivieri poco lucido: il centrocampista partenopeo prova a dare fosforo e precisione alla manovra giallonera ma poco dopo il suo ingresso il Pratello viene trapassato da parte a parte, come un soldato morente, sulla corsia di destra, dove Curatola concede spazio all’esterno di sinsitra avversario, favorendo l’azione che porta al raddoppio del Margherita. Nell’unica azione degna di nota, in cui Tilli si risveglia da un torpore brancolante servendo il movimento a venire incontro di Bonaventura (subentrato a Tirelli), il Pratello trova la rete: D’Amato serve Carrozza che stoppa bene, si gira e scaglia dal limite contro la porta avversaria; ribattuta corta sulla quale si avventa De Biagi: 2 a 1. La partita è assolutamente rimediabile e Mister Lanzellotto prova a tornare in gara con i cambi. Dalla panchina entrano Balestrieri al posto di Innocente, D’Adamo al posto di Tilli e Triggiani al posto di De Biagi, il migliore del Pratello. Il colpo di grazia però lo sfodera il Margherita: azione di rimessa per vie centrali, che libera il varco alla corsa dell’attaccante avversario: uscita lenta e tardiva di Gjermani, che viene dribblato per l’insaccata comoda a porta vuota. La partita, virtualmente, si chiude qui, anche se c’è ancora l’occasione per salutare il ritorno in campo di Tommaso Lanzellotto, che rileva capitan Curatola e si sistema sulla destra, in difesa, mentre la fascia di capitano passa al braccio di Baldi. È proprio Lanzellotto, per altro, a sfiorare il secondo goal giallonero, ma la mira è imprecisa e la palla si perde alta, sopra la traversa. Sconfitta amara e meritata, figlia di una prestazione discontinua e inconsistente, dai contenuti tecnici bassi e dai contenuti agonistici praticamente non pervenuti. Per giocare a pallone occorre una rabbia lucida, da predatori, che questa squadra – se non vuole collezionare altre brutte figure – deve ritrovare all’istante. Dal primo all’ultimo uomo. Perché così non va. Nella maniera più assoluta.
Gjermani 5,5. Malissimo nei tempi e nella scelta delle uscite, anche se fra i pali mostra buoni fondamentali e una reattività in crescita rispetto alle prestazioni precedenti.
Curatola 5. Mai in partita, soffre e paga dazio quasi tutte le volte che viene puntato dal suo diretto avversario, come in occasione del secondo goal. Almeno un paio di falli evitabilissimi da non ripetere.
Borreggine 5,5 La brutta copia dell’invalicabile centrale difensivo che conosciamo. Insolitamente nervoso, non dà sicurezza ai compagni e non si vede praticamente mai quando la difesa è chiamata a uscire palla al piede. Troppo poco.
Baldi 5,5. Una delle sue gare più brutte da quando veste la maglia del Pratello. Ma lui lo sa meglio di me. Quando ti viene meno un elemento del genere, è difficile che la giornata volga al meglio. Innocente 6- Il più positivo della difesa, anche se non si può certo dire che faccia sfracelli. A suo carico, però, non si registrano particolari nefandezze.
TILLI 6-. Spento e fiacco per lunghi tratti di gara, risulta spesso impreciso nei passaggi e poco incisivo nell’interdizione. Quando si sveglia trova la profondità dalla quale scaturisce l’azione che porta poi al goal giallonero. Troppo poco.
OLIVIERI 5,5. Del gran casino unito a una gran corsa. Non sembra esserci molto con la testa. Spiace, perché gli si legge in faccia la fatica e l’abnegazione che butta sul campo. Ma così serve proprio a poco.
TIRELLI 6. Forse un po’ timoroso nell’uno contro uno, quando – soprattutto a serbatoio carico, nel primo tempo – dovrebbe puntare con più coraggio l’uomo per cercare di saltarlo. È comunque tra i meno imprecisi nella fase di impostazione, mostrando un gioco manovriero che quantomeno consente al Pratello, dalle sue parti, di inanellare due o tre passaggi di fila degni di questo nome. Abbastanza incazzato nell’interdizione. Migliorabile ma sulla strada giusta.
DE BIAGI 7-. Gioca come esterno alto in un 433 anche se dovrebbe fare l’esterno di centrocampo in un 442, quindi – in buona sostanza – non tiene le cosegne e in una squadra “a regime” verrebbe sostituito e insultato a pieni polmoni dall’allenatore. Tuttavia il quadro complessivo è talmente critico che il suo fosforo e i suoi spunti, sulla fascia, tornano comunque utili. Dalle sue parti, il Pratello trova la profondità che riesce a far vacillare la difesa avversaria. De Biagi riesce anche a gonfiare la rete, facendosi trovare pronto sulla ribattuta del portiere avversario.
CARROZZA 6-. Inconcludente nel primo tempo, quando gioca troppo di prima e non entra mai nel vivo del gioco. Più accorto nella ripresa, quando fa veramente una gran cosa in occasione del goal giallonero. Non si intende quasi mai con Citera.
CITERA 5,5. Corre molto e spesso a vuoto anche se, questa volta, tenta in misura maggiore di seguire le consegne dell’allenatore e, pur senza produrre molto, si prodiga al servizio dei compagni. Il rapporto tra energie spese e risultati ottenuti è comunque deficitario. Bisogna razionalizzare gli sforzi e trovare la quadra, perché giocare a calcio in questo modo è frustrante. Non ci credo che tu ti stia divertendo.
BONAVENTURA 6- Non particolarmente brillante, capisce però la situazione tattica della partita, legge bene il frangente e si rende conto di dover accorciare verso il centrocampo per favorire la salita della squadra. Da uno di questi movimenti scaturisce l’occasione che porta al goal del Pratello.

D’AMATO 6+. Volitivo e abbastanza brillante, visibilmente in crescita. Aiuta molto la squadra ma quando entra lo sconforto e la stanchezza sono tali e tal punto diffusi da farlo sembrare un predicatore smarrito nel deserto.
D’ADAMO 5+. Impreciso, frettoloso, insicuro. Deve ritrovare i tempi e le misure, ma deve farlo in fretta, perché da giocatori di questo tipo il contributo richiesto è sempre massimo. Maluccio. BALESTRIERI 6. Pulito e sicuro in quasi tutti gli interventi, anche se una volta si fa cogliere di sorpresa fra gli spazi e il 10 gli sfugge sulla fascia
TRIGGIANI S.V.
LANZELLOTTO 6- Sui suoi piedi la palla del possibile 3 a 2, che finisce invece in piccionaia. Peccato, soprattutto perché se lo sarebbe meritato. Un piacere e un onore rivedere sul campo colui che di giallonero ha non soltanto la maglia ma anche e soprattutto il sangue.


NOTA del MISTER:
Mi piacerebbe vedere tutti i giocatori che hanno partecipato alla partita di sabato ad allenamento, per poter parlare tutti insieme della partita e poter confrontare le opinioni (fermo restando che le mie varranno cmq di più), Martedì c'è un'altra partita e vorrei che la lezione fosse già stata assorbita.


 

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