lunedì 9 luglio 2012

è Lucatti il nuovo allenatore del Pratello FC. La firma arriva nella notte tra sabato e domenica. Il nuovo mister ai nostri microfoni: “Squadra da svecchiare? Il nostro botulino saranno i risultati”.

Capalbio (GR). Sono le 3:45 di domenica mattina. Il buio copre ancora la Maremma Toscana, dove Lucatti è in vacanza per un breve weekend di mare. Non si dorme, tuttavia, in quel di Capalbio. L’ex numero 7 giallonero è al telefono da ore con la dirigenza del Pratello. Le sirene genovesi, che volevano Lucatti sulla panchina della Sampdoria, sono state scartate e Garrone è costretto a ripiegare su Ciro Ferrara. È proprio quello il momento in cui la pressione giallonera diventa decisiva. La storia, il passato, i sentimenti, un legame senza tempo. Due lettere per sancire tutto quanto: “ok”. Lucatti torna al Lucchini, questa volta a bordo campo. La panchina del Pratello è dunque sua, ma chi lo conosce sa già che l’adrenalina non gli permetterà - nemmeno per un secondo - di starci comodamente seduto. Abbiamo così approfittato del suo relax estivo per strappargli un’intervista in spiaggia. Gazzetta alla mano, è lui stesso a cominciare:

-          Ditemi voi se questo è giornalismo. Solo Milan e Inter. Nemmeno una riga su di noi.
-          Coraggio, “Mister”. Lasciamo stare i poteri forti. A proposito, possiamo davvero chiamarla “mister”?
-          Se vi fa piacere… Comunque sì, sono il nuovo allenatore del Pratello. E passatemi quella crema solare, per favore.
-          Le prime sensazioni?
-          Caldo. Ho già alcune ustioni in posti poco simpatici, quindi vediamo di non rompere troppo i coglioni.
-          No, ci riferivamo al Pratello. Cosa sente dentro di sé adesso che ha in mano la panchina dei gialloneri?
-          Sono felice. Felice e orgoglioso. È una proposta che viene da lontano, ma certe condizioni dovevano maturare con calma.
-          Si riferisce a Serra? Crede sia stato silurato per farle posto?
-          Questo dovreste chiederlo alla dirigenza, ma posso garantirvi io stesso che nessuno è stato silurato. Percorsi diversi, strade diverse, nessun conflitto: la separazione fra Simone e il Pratello è stata consensuale.
-          È vero che ha rinunciato alla panchina blucerchiata?
-          Ci sono stati dei contatti, è vero. Ma gli elementi che remavano contro erano troppi. Sono un tifoso della Samp, non sarei mai riuscito ad allenarla con la giusta serenità.
-          Alcuni dicono che anche al Pratello lei potrebbe avere qualche problema di… “contegno”. Crede di essere abbastanza maturo per controllarsi nei frangenti delicati?
-          Che cazzo vorreste insinuare?
-          No no, niente… ci scusi.
-          Mmm, va bè. Andiamo avanti. Anzi, scusate un attimo (Lucatti si rivolge a due bambini di 7 anni che stanno giocando a pallone qualche metro più in là: “Vi sembrano dei passaggi quelle cacatine lì? Che cazzo vi fanno mangiare a colazione? Alghe tritate? Persino Curatola riuscirebbe a fare di meglio”. I bambini cominciano a piangere, arriva il genitore, segue un alterco con Lucatti, che però torna presto ai nostri microfoni) Da non crederci, cazzo. Dai un consiglio e vieni subito insultato. Lasciamo stare, dai, che altro volete sapere?
-          Alcuni dicono che il Pratello comincia a invecchiare, che i giovani innesti sono ancora acerbi. Crede sia necessario svecchiare più convintamente l’organico?
-          Dipende. Diciamo che il nostro botulino saranno i risultati. Mai sottovalutare i vecchietti. è chiaro però che l’ultima parola l’avranno i test atletici. Saranno duri, e non intendo fare sconti.
-          Atletismo zemaniano, dunque?
-          Credo nella forma fisica, sì. Ma non sono affatto zemaniano. Se la mia squadra vince 4 a 3, penso ai 3 goal presi, non mi faccio le seghe sui 4 fatti. La condizione, poi, deve crescere con la palla fra i piedi. Non siamo decatleti, giochiamo a calcio.
-          Molta palla, dunque, nei suoi futuri allenamenti.
-          Assolutamente sì. La preparazione fuori dal campo sarà dura, ma una volta indossati gli scarpini cercherò di ridurre al minimo i minuti senza palla. Ci vorrà collaborazione da parte di tutti, ma credo si possa fare.
-          Cosa ci può dire sulle strategie di mercato?
-          Giovedì ho un incontro con la dirigenza. Vedremo cosa si può fare. L’organico che ha chiuso la scorsa stagione ha dato molto ma dev’essere integrato. Centrocampo e attacco, in particolare, hanno bisogno di più soluzioni. Anche un portiere in più, a dir la verità, non farebbe schifo.
-          Una parola per gli infortunati che devono rientrare?
-          Li aspettiamo tutti. Davvero. Conosco i pensieri di chi è fuori per infortunio. È una brutta vita. Avere la squadra vicino è fondamentale per il buon esito del recupero.
-          La tattica è stata al centro di diverse polemiche, negli ultimi mesi. Se pensa agli esperimenti di Serra, cosa le viene in mente?
-          Non voglio parlare dei miei colleghi. Serra ha provato qualche schema per capire la ricettività della squadra. Non credo di condividere tutto quello che ha fatto, ma in certi momenti era difficile non provare a cambiare qualcosa.
-          Sia più esplicito. Come giocherà il Pratello 2012-2013?
-          Molto dipenderà da quanti e quali innesti ci regalerà il mercato. Al momento i valori tecnico-tattici sono tali da imporci un bagno di sobrietà. Non abbiamo arieti e non abbiamo esterni che sappiano andare al cross con puntualità e precisione.
-          Quindi…
-          Quindi non ci danneremo l’anima con il gioco sulle fasce. Se i giocatori che abbiamo sono adatti a un gioco per vie centrali, faremo quello. Il 3-5-2, per dirla fuori dai denti, non lo vedrete mai. Vorrei tornare all’antico: difesa a 4, il mediano basso con i due interni, il trequartista e due punte.
-          Però… C’è sempre un “però”, vero Mister?
-          Ovvio. Soprattutto sulla trequarti. Bisogna vedere se il passo di certa gente ancora quello di un tempo. Mi aspetto molto anche dai terzini, il gioco comincia da lì e non ci sono scuse. Non possiamo regalare un intero reparto in fase di impostazione. Con la palla fra i piedi voglio personalità. Da tutti. I giocatori che non si assumono rischi e responsabilità possono sedersi in tribuna e restarci.
-          Passiamo alla disciplina. Quale sarà il codice del nuovo Pratello?
-          Allenarsi, sempre. È l’unico modo per avere voce in capitolo, poter parlare, chiedere spiegazioni, avere risposte. Detto questo, chi sta zitto non sbaglia mai. Chi non si allena, in ogni caso, non esiste. Avrete modo di vedere panchine inedite, quest’anno.
-          È una minaccia?
-          No, una promessa. Voglio vederla in positivo. Allenati e sarai premiato.
-          L’ultima cosa, Mister. Ci dica gli obiettivi per la prossima stagione.
-          Vincere dove possibile. Vendere cara la pelle in tutti gli altri casi. I cartellini rossi fanno parte del gioco, bisogna capire quando ha senso beccarseli. In campo voglio vedere concentrazione e orgoglio. Non bisogna perdere la testa, ma nemmeno pensare di essere lì per passare qualche ora in compagnia. Se avremo la giusta cattiveria, nessun traguardo ci è precluso.
-          Si sbilanci.
-          Il minimo sono i play-off.
-          Il massimo?
-          Il massimo sarebbe che vi levaste dai coglioni. Mi togliete il sole e sto cercando di abbronzarmi.
-          Ok Mister, grazie per l’intervista.

Ci allontaniamo sotto il sole. Con la coda dell’occhio vediamo Lucatti bucare il pallone ai bambini che giocavano lì vicino. Le sue parole risuonano su tutto il litorale toscano: “Credetemi, a questa palla ho appena fatto un favore”. Pratello 2012-2013. Si aprono le danze.

9 commenti:

  1. SKY SPORT 24

    Dichiarazione shock di Mr. Lucatti ai microfoni di Sky Sport:"Lanzellotto non fa parte del nuovo progetto, ha quasi 40 anni ed è bollito."

    Fabio Caressa

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  2. Un saluto a tutti i ragazzi del Pratello che ho avuto la fortuna di allenare e di conoscere fuori dal campo-

    U n grosso in bocca al lupo a Edo che possa vincere il campionato perchè ve lo meritate.

    Grazie a tutti e forza Pratello

    Ex mister Serra

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    1. Ciao Mister,

      raccolgo l'eredità con onore e gratitudine. Non ti preoccupare che il tasso di Madonne resterà invariato.

      Ci vediamo presto!

      Edo

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  3. Grazie, Mr. Serra (lascia perdere l'ex e' per quelli che non fanno più parte di un gruppo, tu invece ne farai parte sempre perché' il Pratello e' una specie di famiglia, ogni tanto vede andar via qualcuno ma e' ancora più contenta quando lo vede tornare...
    Caressa e' dal 2006 che non vali più un cazzo....

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  4. L'in bocca al lupo a edo è stato già fatto privatamente.
    Un saluto a Mr. Serra, quando trovi un ragazzino capace di colpire la traversa 5 volte di fila da fuori area come al sottoscritto mandacelo. :)
    P.s: se ci lasci in dotazione l'apparecchio per gonfiare i palloni ti vorremo ancora più bene e ci dimenticheremo del 3-5-2.!!!
    in bocca al lupo simò!!

    toni

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  5. Forza Edo, ora è il tuo turno! Un salutone a Serra e un grosso in bocca al lupo!

    Alessio

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  6. Ciao a tutti, sinceramente mi fa un po' strano immaginarmi Edo come il mio nuovo allenatore, in effetti quando mi era stato detto che era in lizza, credevo che il troppo amore verso la maglia l'avrebbe inesorabilmente portato a rifiutare tale incarico. Ammeto - dunque - di aver ignorato forse, che il troppo amore gli abbia fatto dimenticare che al Pratello lui ha già dato semplicemente tutto: in tutti questi anni ormai, tra caviglie, alluci, polpacci, ginocchia, flessori, estensori, rigori, punizioni, cartellini ed un mare di bestiemmie. Io però, sono sicuro che molti di noi teniamo ben presente tutte queste cose, e mi commuovo al pensiero, che Edo si sia voluto rimettere così in gioco, non si sia voluto tirare indietro alla nostra causa, non abbia voluto godersi la partita dagli spalti laddove presenti, non abbia voluto solamente allietarci con le sue imprescindibili pagelle domenicali; ma abbia voluto sentirsi ancora parte attiva di quel gruppo a cui legittimamente appartiene, per poter condividerne le sensazioni e gli umori. Da oggi in poi, le sue nuove responsabilità dovranno - per forza - essere direttamente proporzionali al nostro impegno ed alla nostra serietà, solo così potremmo tirare fuori il meglio da noi stessi ed aiutare Edo a continuare a dare seguito alla sua grande storia col Pratello. Edo è un giallonero vero!


    Lemmo

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    1. Grazie Max, lacrimoni.
      Condivido tutte le tue riserve - motivo per cui ci ho messo un bel po' a decidere - ma spero che il cuore sia d'aiuto più di quant'è, ovviamente, d'ostacolo.

      Mr Edo

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  7. Finalmente un allenatore che la palla la tocca non la colpisce!!!!Scherzi a parte(non vorrei che i due falegnami/mister precedenti si offendano) sono soddisfatto della scelta.Edo, nessuno più di te conosce le problematiche di questa squadra(forse 8, ma è un difensore) e i punti di forza, quindi hai tutti gli elementi per tirar fuori quanto di buono abbiamo ed eliminare le lacune mentali e comportamentali. Sarà nostro compito aiutarti in questo. La trequarti cercherà di essere il punto di forza.

    Tilli Trequarti Primo

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