sabato 9 febbraio 2013

Non avete il diritto di mollare...Pratello - Bar Gil


Prima delle Pagelle una nota della Societá: 
ragazzi, noi crediamo in questa squadra, negli uomini prima che nei giocatori in ognuno di voi abbiamo fiducia se no non giochereste con noi per quanto forti o utili possiate essere.
A volte una sconfitta può essere salutare, a volte ti aiuta a trovare la giusta dimensione e ti da la forza per spingere ancora anche quando sei a tavoletta. Umiltá, senso della squadra e unitá di intenti, solo così possiamo risalire. CORAGGIO, TUTTI INSIEME.

Non penso di avere il diritto di cominciare questa cronaca facendo il cazziatone a chi è andato in campo. Non questa volta. Troppo comodo. E allora cominciamo da qualcun altro, cominciamo dall’allenatore. Impossibile portare la squadra a questa sconfitta, eppure lui ce l’ha fatta. E bravo il nostro mister. Belle le sue chiacchiere sul gioco, sulla ricerca del compagno e del fraseggio, sul gioco in profondità, sul pressing alto. Belle, bravo, bis. E poi? Cosa succede dopo? Succede che si perde. Si perde 1 a 0. Sempre contro il Bar Gil, proprio come all’andata. Bisognerà pur capire come mai. Le considerazioni tecniche e tattiche, in queste ore, busseranno alla testa di tutti, ma prima c’è qualcos’altro. Prima c’è lo stronzo che vi ha messo in campo, dicendovi che si giocava per il primo posto, per vincere il campionato, dicendo che non aveva senso avere altre squadre davanti a noi. Diceva questo, il mister. Temo che qualcuno di voi ci abbia creduto troppo. Temo che dirvelo non sia stata una grande idea. Temo che il comandante in capo abbia fatto una bella stronzata a dirvi che siete i più forti. Per fortuna, se di fortuna si può parlare, ci abbiamo messo poco a capirlo. La prima partita del girone di ritorno coincide già con la prima sconfitta del 2013 e ci dice una cosa molto chiara. Da qui in avanti noi non siamo più i campioncini mancati a cui la sorte sta rubando il podio. Da qui in avanti noi non siamo più quelli che si sono espressi bene ma senza capitalizzare il dovuto. Da qui in avanti noi non siamo più quelli che guardano la vetta della classifica come se fosse casa loro, come se qualcosa di insensato e quasi ridicolo li tenesse ancora un po’ indietro. No. Da lunedì noi siamo come tutti gli altri, siamo come tutti quelli che fino alla fine del campionato sputeranno sangue per fare i playoff. Così vediamo se abbiamo il coraggio e la faccia da culo per credere che anche questo sia scontato, che anche i playoff ci siano dovuti. Non starò qui a rammentarvi l’età media degli avversari che abbiamo incontrato oggi, il fatto che non avessero cambi, il fatto che abbiano giocato buona parte del secondo tempo in 10, il fatto – per me terribile – che la loro panchina fosse deserta perché l’unico loro elemento diverso dai giocatori – cioè il guardalinee – se ne stava dall’altra parte del campo. Non avete idea di cosa significhi guardare la panchina avversaria, non vederci nessuno e dover al contempo constatare che stai perdendo. Contro i fantasmi, praticamente.
Primo tempo interlocutorio ma, a dir la verità, ancora incoraggiante, per la paziente cucitura della trama di gioco e la ricerca del compagno libero. Qualche lentezza di troppo, nella prima frazione, non ci ha comunque impedito di mettere seriamente paura agli avversari, cogliendo due legni e mancando la rete, in più di un’occasione, per pochissimo. L’infortunio di Lanzellotto è una botta di quelle che paghi subito, ma la mole di gioco e la solidità difensiva non vengono meno. Chi fosse stato veramente attento, però, si sarebbe accorto – già nel primo tempo – che l’atteggiamento non era quello giusto. Non è mai giusto, in fondo, se sembri più in partita quando la palla ce l’hanno gli altri. Buona, infatti, la fase di interdizione, buona l’aggressività nell’uno contro uno, buona la voglia di recuperare le palle perse. Molto meno convincente, invece, l’intenzione di fare male, di dare alla fase offensiva quel ritmo e quella intensità che l’avrebbe resa insostenibile per gli avversari. Ci siamo accontentati di guardarci mentre facevamo girare la palla, cosa in sé positiva. Ci siamo accontentati di guardarci mentre tenevano il campo, cosa in sé positiva. Ci siamo accontentati di essere andati al tiro, cosa in sé positiva. Vi do una notizia, gente. Non sono le cose positive che faranno di voi dei vincitori. Sono solo i goal che possono darvi una mano in questo senso. Ma per farli bisogna mostrare di averne davvero voglia, bisogna mostrare quella cattiveria agonistica e quella concentrazione che, fuse assieme, ci avrebbero permesso di chiudere la prima frazione con un ampio vantaggio. Invece niente. Troppo morbidi, generosi, approssimativi, sicuri di noi. Come polli, quindi, siamo andati negli spogliatoi sullo 0 a 0, ripromettendoci di fare un secondo tempo molto più incisivo. Sarà quindi il caso di capire, tutti assieme, cosa cazzo è stato il secondo tempo. Cosa cazzo ci è preso. Cosa cazzo abbiamo pensato di fare. Come mai in 11 contro 10 abbiamo smesso di essere pericolosi. Per quale fottuto motivo ciascuno di noi, e qualcuno più degli altri, ha pensato di poter risolvere la partita da solo. Perché, perché, perché cazzo abbiamo smesso di giocare. Non ve lo potete permettere. Non siete così forti. Non ci possiamo permettere questi scivoloni di carattere, di tensione, di impegno. Ed è ora di capirlo in fretta, perché nel nuovo campionato che stiamo per cominciare non ci sono sconti né indulgenze. Siamo come gli altri, schiaffatevelo in testa. E come gli altri lotteremo a testa bassa, senza più presumere nulla e – anzi – dimostrando tutto. Ogni partita, ogni allenamento, ogni minuto, ogni secondo. E vediamo se, in questo modo, salta fuori qualcosa degno di essere chiamato calcio.

FRANCO 6,5. Vigile e sicuro.

ALBANESE 5. Veloce nei disimpegni e partecipe nella manovra bassa ma sulla punizione si fa una dormitina di troppo.

TERRACENERE S.V. Esce per infortunio dopo pochi minuti. In bocca al lupo da parte di tutta la squadra. Non t’azzardare nemmeno per un secondo a farmi avere diagnosi nefaste.

BORREGGINE 5+. Troppa leggerezza in alcune giocate. Riesce comunque a far valere il proprio tempismo e la propria abilità nell’anticipo. Tuttavia l’errore sul goal, con la punizione regalata per un fallo di mano più che evitabile, pesa parecchio.

CURATOLA 6. Si propone più volte ma viene servito solo a intermittenza. Non trova l’intesa giusta con punte e mediani per infilarsi in maniera devastante sulle verticali dei propri inserimenti.

MARTINSEN 6. Come sopra, ma con un po’ di confusione in più. Qualche tocco impreciso nel primo tempo, molta sostanza, ma la qualità delle giocate – complessivamente – è troppo rara.

TROTTA 6+. Si disimpegna abbastanza bene come mediano basso. In difesa sa cosa fare e gli avversari non sembrano poterlo impensierire, ma non è intelligente nella maniera troppo avventata con cui interviene in scivolata e nell’eccessiva noncuranza con cui alcune sue giocate di prima finiscono nei piedi degli avversari.

OLIVIERI 6 La condizione fisica c’è, la brillantezza delle giocate – invece – si vede solo a tratti. Spesso un tocco di troppo. È comunque nel vivo del gioco e non lo abbandona mai. Ma nel secondo tempo partecipa al festival dell’inutile assieme a tutti i suoi compagni. Senza senso una conclusione da fuori nel finale.

SCHIAVO 6+. Abbastanza bene nel primo tempo: quasi sempre in anticipo, preciso nei passaggi, coglie una traversa e lotta. Nel secondo tempo continua a macinare chilometri ma non trasmette più le geometrie giuste. Si appoggia spesso sulla destra ma propone poche alternative di gioco e non ha più il governo del centrocampo.

MARASTONI 6 Ottimo l’ingresso nel primo tempo, con grande corsa, qualità e intensità. Intelligenti e micidiali i tempi dei suoi inserimenti. Perfetto l’assist per Vieceli, che coglie la traversa. Nella ripresa cerca palloni ovunque provando, praticamente, a portarli in porta da solo. La missione è di quelle proibitive e infatti non gli riesce. Trova il modo di andare al tiro, ma non ha fortuna. Via via meno efficienti i suoi fraseggi con i compagni. Rivedibile.

TILLI 5,5. Nel primo tempo si muove molto, ha qualche spunto interessante nell’uno contro uno ma non riesce a mordere come vorrebbe. Cala nella ripresa, durante la quale – a tratti – fatica a vedersi. Brutte alcune soluzioni su palla inattiva. Gli manca il ritmo partita e, forse, la serenità per rimediare con l’esperienza.

BERRETTONI 5+. Entra per fare l’attaccante esterno, combina qualche uno-due interessante, guadagna il fondo ma non riesce mai a mettere la firma su un’azione decisiva. Spesso rimane troppo indietro e non è abbastanza veloce nell’attaccare lo spazio.

BRANDAO 5.5 Si butta nella mischia, attacca lo spazio, fa molto movimento ma non incide quasi mai nella zona nevralgica dell’attacco. Anche lui, come Tilli, ha bisogno di entrare nel ritmo partita.

VIECELI 6+ Traversa che ancora trema nel primo tempo. La condizione non è delle migliori ma il Kaiser, nel primo tempo, corre bene e si propone con i tempi giusti, imbeccato da difensori e centrocampisti. Anche lui però non incide e, nel secondo tempo, sparisce fra mancati rifornimenti e troppo nervosismo.

DURYASZ 5+. Arcigno nell’uno contro uno, ma manca di lucidità e soprattutto di brillantezza nel breve. I controlli sono un po’ approssimativi. Tenta il diagonale di prima ma non chiude l’angolo e la palla si spegne sul fondo. C’è molto da lavorare.

MISTER LUCATTI 5. Partita preparata male e senza capire le giuste leve emotive sulle quali insistere.

3 commenti:

  1. era ora di tornare sulla terra... te ne sei accorto finalmente

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  2. E tu invece ti sei cambiato il pannolino? No perché se hai qualcosa da dire ti firmi, altrimenti vai all'asilo e zitto.

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  3. Dai Ragazzi, iniziamo a darci dentro, tiriamo fuori le palle! Ci manca il carattere, e chi ce l'ha più degli altri è chiamato a fare la differenza, cosa che non abbiamo fatto sabato. Siamo ancora in tempo, ho visto questa squadra rialzarsi alla grande e definitivamente proprio dopo partite come questa.

    Tilli

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