martedì 4 giugno 2013

IL PRATELLO IN SUPERECCELLENZA. IL PAGELLONE DELLA FINALE (5a0 contro il Calcara) E DELLA STAGIONE

Nelle prime tre partite di quest'anno abbiamo fatto zero punti.
Quelle tre partite lì. Le prime che abbiamo giocato e le prime che abbiamo perso.
In questo modo, non diversamente, abbiamo cominciato il campionato che ci ha portato alla promozione in SuperEccellenza. Poi ne abbiamo perso altre, è vero, ma quelle tre - idealmente - ci hanno accompagnato per tutta la stagione, una continua tassa da pagare a noi stessi, alla nostra intempestività, al modo in fondo un po' stupido con il quale ci svegliamo alla distanza, complicandoci la vita fino all'ultimo. Alcuni, col senno di poi, diranno che è meglio così. Che la vittoria, per questa via, si gusta di più. Può darsi. Di sicuro i play off sono stati una raffica di emozioni e di goal, ben 13 quelli realizzati dai gialloneri nelle tre sfide contro Pontevecchio (4a1), Universal (4a3) e Calcara (5a0), mai tanti in tre partite ufficiali consecutive se pensiamo alle ultime due stagioni del Pratello.
Le motivazioni contano, non c'è dubbio: essere arrivati, comunque, ai play off e poterci giocare la promozione ha buttato nel serbatoio energie ulteriori, che prima non avevamo o non sapevamo come mettere a frutto. Conta, però, anche un'altra cosa:  un lento percorso di maturazione, a mio avviso lungi dall'essere terminato, che ci ha permesso - gradualmente e non senza ricadute - di superare alcuni limiti caratteriali ai quali possiamo imputare il 50% della nostra classifica finale. Allenamenti che solo in qualche occasione sono stati fatti con la dovuta concentrazione, tassi di presenza alquanto discontinui, vere e proprie sparizioni di calciatori che mancano all'appello per settimane e mesi, endemici e atavici assenteismi da maltempo, cagotto e altri alibi, il tutto frullato assieme a un repertorio tecnico buono ma - eccettuati pochi singoli - non sufficiente, di per sé, a tenerci a galla. Insomma, i motivi che hanno reso il nostro percorso più difficile di quello che poteva essere sono molti. Siamo arrivati quinti perché qualcuno, davanti a noi, ha sbagliato meno, molto meno. E quindi sì, potevamo e dovevamo fare di più. E vale la pena di ricordarlo oggi, quando tutto sembra farci pensare che non esista al mondo una squadra più forte di noi. A settembre saremo di nuovo lì, a lottare - anzitutto - per non tornare indietro, e l'aura di invincibilità che adesso, giustamente, vi cinge e vi premia, sparirà e ci riporterà immediatamente alla cruda realtà. Detto questo, ci meritiamo tutto quello che abbiamo ottenuto, e anche questo bisogna ricordarselo bene. Gli infortuni, per esempio, che abbiamo affrontato dall'inizio alla fine dell'anno, infortuni che hanno colpito elementi importanti del nostro organico e che tuttavia sono stati "assorbiti" da una squadra per nulla al mondo avrebbe mollato l'osso. Nella nostra ingenuità, ancora parecchio bambina, siamo forti - in qualche modo - di quella insolente ostinazione che proprio i bambini sanno esprimere al massimo grado, facendo a gomitate con la follia pur di non crescere. Pur di rimanere attaccati al sogno, alla possibilità, all'idea che la realtà non ha alcun diritto di risucchiarci nella sua sega quotidiana di lavoro, menate domestiche, familiari e quant'altro e che, se vogliamo, esistono sempre risorse ulteriori - dentro di noi - da mobilitare all'occorrenza per tenere vivo il Mostro, la scure giallonera. il nostro vero merito è proprio questo. Non essere mai morti. Nemmeno quando pareggiavamo con l'ultima e motivate crepe cominciavano a rompere il profilo e l'integrità dello spogliatoio. Nemmeno quando le prime della classe ci battevano all'andata e al ritorno, come a dimostrarci che questo campionato non sarebbe mai stato cosa nostra. Nemmeno quando uscivamo dal campo per il dolore e intanto si perdeva e non c'era verso - lì per lì - di immaginarsi una soluzione positiva. No, noi non siamo mai morti. Abbiamo parato il colpo finché abbiamo potuto, poi abbiamo cominciato a subirlo (perché l'abbiamo subito), ne abbiamo prese ancora mentre stavamo a terra, ma no, nemmeno allora siamo morti. Come dei maledetti figli di puttana, abbiamo aspettato l'ultimo dei momenti disponibili, l'ultimo dei treni che passavano, l'ultima cazzo di occasione. Non la penultima. L'ultima, porco troia. Abbiamo atteso quel frangente e allora, solo allora, ci siamo alzati. Ci siamo contati, ci siamo guardati. Non avevamo un bell'aspetto. Intorno a noi c'erano solo avversari ringalluzziti e una classifica di merda. Però, un po' in disparte, dimenticati lì quasi per errore, c'erano anche i play-off. E noi ci siamo attaccati a quello, all'unica cosa che ci fosse rimasta. L'abbiamo fatto con i denti, mettendoci a fare ripetute e piramidi a maggio inoltrato, a testa bassa, infilando due o tre allenamenti degni di questo nome, fatti a muso duro, cominciando a credere che dal fondo di quel barile c'era ancora qualcosa da grattare. L'85% di questa ricarica, fisica ma soprattutto mentale, si è riversato nella semifinale con l'Universal, dove la vittoria è giunta in un modo che ti toglie il fiato, le gambe, la tensione, con un'intensità che ti spolpa vivo e rischia di non lasciare più nulla. Mi ha fatto dunque piacere vedere che invece  ci siamo presentati alla Finale decisi a schiacciare sul pedale ancora una volta. Il Pratello scende in campo con Albanese fra i pali. In difesa, da destra a sinistra, Curatola, Baldi - indiscutibilmente il migliore in campo, Stefanizzi e Viani. A centrocampo, sempre da destra a sinistra, Tilli, Marastoni, Trotta e De Biagi. Davanti, al fianco del Kaiser, si rivede dal primo minuto Duryasz. Per il Calcara non c'è partita, in nessun momento della gara. Abbiamo avuto due rigori a favore, è vero, ma entrambi solari e dovuti a una clamorosa superiorità atletica che ha costretto gli avversari al ritardo sistematico e, di lì, al fallo. Inutile dilungarsi nella cronaca di una gara che il goal sottoporta di Trotta, realizzato su assist di Vieceli che proteggeva alla grande un pallone in mezzo all'area, virtualmente chiudeva già. Ricorderemo però le marcature, perché si fa così e perché chi vince la Finale, qualunque finale essa sia, passa in qualche modo alla storia. è proprio il Kaiser a ricevere da De Biagi, autore di una prova maiuscola, il cross teso che gli permette di concludere di potenza, sotto la traversa, per il 2a0. Dopo un primo tempo archiviato con questo vantaggio, la ripresa si apre senza variazioni tematiche, con il Pratello che - anzi - aumenta il predominio territoriale, alza il baricentro, accorcia le distanze e preme più convintamente sull'acceleratore. Ancora De Biagi, dopo una delle innumerevoli sgroppate, prende sul tempo il difensore avversario e lo costringe al fallo. Vieceli , acciaccato, lascia il dischetto a Tilli e il numero 10 sannita insacca sotto l'incrocio. Ci pensa Robert a procurarsi e trasformare il rigore successivo, realizzato con un sapiente piattone a incrociare che gonfia l'angolo basso alla destra del portiere. Più fortunosa la rete conclusiva di Bonaventura, che a porta ormai sguarnita,  si coordina male e con il peso all'indietro calcia un pallone sporco, alto e lento che fa però in tempo a ricadere nello specchio della porta, per il definitivo 5a0. Nella girandola dei cambi, Innocente entra per Tilli, Olivieri per Viani, Agostini per Vieceli, Berrettoni per Trotta e Bonaventura per Duryasz. A fianco di ciascun giocatore troverete oggi due voti: il primo per la finale, il secondo per la stagione. Il Dall'Ara è una storia a sé.

ALBANESE 6,5 (voto stagionale 6,5). Ieri, dopo la partita, mi ha ricordato i "bambini" che faceva una volta. Me li ricordo eccome, Alfred. Ci puoi contare. E non me li ricordo solo io. Quindi dall'anno prossimo voglio che ritorni a quei livelli, perché qui c'è gente che non ti ha mai visto giocare come sai. E mi annoio tremendamente a dover ripetere che sai fare ben altro. Nella Finale Alfred rimane quasi inoperoso ma a parte due prese non proprio immediate si fa trovare pronto sulle poche palle che arrivano dalle sue parti.

CURATOLA 7,5 (voto stagionale 8,5). Partita di sostanza, qualità e intelligenza tattica. Stagione impagabile per continuità (di allenamento e di rendimento), per l'esempio dato ai compagni e per una fascia di capitano portata come si conviene. Giù il cappello, davvero.

STEFANIZZI 7+ (voto stagionale 8). Insuperabile nella finale dei play off, chiude in crescendo una stagione che l'ha visto in qualche momento giocare un po' al di sotto delle sue possibilità. Bilancio comunque positivo per il difensore salentino, che si carica sul groppone un grosso lavoro e aiuta chi gli sta davanti a giocare più sereno e rilassato. Durante alcuni allenamenti - specie nella prima fase della stagione - lavora in maniera perfettibile, pur correndo sempre molto. Speriamo comunque che non ce lo rubi Parigi...

BALDI 9 (voto stagionale 7,5). Finale devastante, nella quale Alessio non sbaglia un colpo, prende tutti i palloni che gli capitano a tiro, e nell'uno contro uno non lascia andare via nessuno. Sempre sicuro nel liberare la zona calda e abilissimo nella circolazione bassa del pallone. Stagione come al solito complicata da infortuni e dolori vari che lo costringono a giocare in maniera sporadica e discontinua. Alessio però rimane sempre in gruppo e quando serve fa anche il portiere.

INNOCENTE 6,5 (voto stagionale 7+). Entra per fare il terzino e fa l'esterno alto. Siamo quattro a zero e va bene così, va'. è fra quelli che durante si allena di più e gli va riconosciuto un indiscusso attaccamento alla maglia. Nel corso della stagione, la concentrazione in partita si vede solo a tratti. Colonna storica del Pratello, che c'era il primo anno e c'è ancora oggi.

VIANI 7- (voto stagionale 7+). In copertura impiega qualche minuto a prendere bene le misure del proprio dirimpettaio ma non rischia nulla e dopo poco blinda tutti i varchi. Poco lucido sulle rimesse laterali, gioca però con precisione crescente i propri palloni, prediligendo un passaggio rasoterra verso il taglio della punta che andrebbe valorizzato più sistematicamente con lo scarico veloce della punta sul mediano e l'apertura di quest'ultimo verso l'esterno alto. Comincia la stagione da centrocampista d'interdizione, giocando spesso da interno nel rombo della prima fase del campionato. Gli mancano però i tempi per giocare in quella zona del campo ed ha invece caratteristiche manovriere che riescono a esprimersi bene in difesa, anche se impara un po' tardi a giocare con la testa alta. Si allena con giudizio ma la sua presenza ad allenamenti e partite risente di un'agenda che va riorganizzata nelle sue priorità. Sempre che gli interessi, da grande, fare il calciatore.

TILLI 7+ (voto stagionale 8), Ha il coraggio di calciare un rigore per stomaci forti e lo trasforma alla grande, gonfiando la rete sotto l'incrocio dei pali. Bellissima un'apertura per De Biagi nel primo tempo. Stagione di sacrificio, con un lavoro che lo costringe a trasferte massacranti e ad assenze forzate. Quando c'è, Primo si allena però sempre con umiltà, silenzio e abnegazione, caratteristiche che in questo gruppo devono diventare molto più condivise se vogliamo vincere ancora qualcosa di importante.

MARASTONI 7+ (voto stagionale 9). Gioca la finale su livelli leggermente inferiori a quelli visti nelle ultime due partite ma si esprime, comunque, su standard che ai nostri livelli non possono essere replicati da nessun altro. Il suo voto, dunque, è relativo alle sue possibilità, non ai valori assoluti visti in campo. Nel primo tempo tarda un paio di passaggi e si fa ostruire il calcio ma è sempre rapido nei recuperi e garantisce una corsa che funge da collante onnipresente fra tutti i reparti. è l'acquisto che cambia la stagione del Pratello e parte di questa promozione è senz'altro farina del suo sacco.

TROTTA 8- (voto stagionale 8,5). Finale di altissimo livello. Va subito in goal, crea continue situazioni di superiorità numerica, non toglie mai la gamba dai contrasti, garantisce un'ottima circolazione della palla e tiene in ordine la manovra anche quando la vittoria acquisita rischierebbe di far sbragare tutto quanto. Entra in gruppo a girone d'andata ormai inoltrato ma ne diventa immediatamente un elemento fondamentale, in campo e fuori. Uomo squadra che nonostante la giovane età mostra serietà e consapevolezza motivata dei propri mezzi. Un futuro capitano.

DE BIAGI 7,5 (voto stagionale 8,5). Gioca la finale come se fosse la più semplice delle partite e tutte le volte che si trova a fronteggiare un avversario si capisce che per lui è semplice davvero. Poco innescato nel primo tempo, quando pure mette l'assist per Vieceli, entra maggiormente nel vivo durante la ripresa, procurandosi un rigore e massacrando la fascia avversaria fino al momento in cui l'ingresso di Innocente lo costringe a scalare terzino. Tesserato all'inizio dell'anno, De Biagi si presenta come libero e non giocherà mai in quel ruolo. Impiegato sulla fascia, mostra tutte le sue potenzialità tecniche e atletiche. Continuo negli allenamenti, dà l'impressione di conoscere abbastanza bene regole e funzionamenti di uno spogliatoio di calcio.

OLIVIERI 7 (voto stagionale 7+). Prima esterno e poi centrale di centrocampo, Tommaso gestisce con maturità una fase della partita in cui è importante rimanere concentrati per onorare fino in fondo l'impegno. Ci riesce con la corsa ma anche con la tecnica, che si evidenzia in alcune precise aperture per l'azione fluidificante di Curatola e, poi, di Berrettoni. Anche lui è fra quelli più continui negli allenamenti e pur essendo una persona di dubbio gusto calcistico si esprime su livelli accettabili, facendo molto spogliatoio. Troppo spesso, però, cazzeggia in allenamento quando si passa alla parte tecnico-tattica, i cui esercizi svolge sovente con sufficienza e disattenzione.

BERRETTONI 7- (voto stagionale s.v.). Troppo lento e imbolsito per la sua età, Andrea ha piedi buoni con cui potrebbe combinare cose egregie se solo si muovesse con i tempi giusti, tendenzialmente 1) prima e 2) più velocemente. Buoni, comunque alcuni fraseggi e alcune palle in profondità per le punte che tagliano.

VIECELI 8- (voto stagionale 9,5). Assist e goal nel primo tempo, più manovriero nella ripresa, sempre in partita. un fastidio gli impedisce di calciare il rigore che potrebbe valergli l'ennesima doppietta. Nonostante i molti acciacchi e la condizione fisica che non riesce mai ad essere coltivata con la necessaria continuità, il Kaiser archivia questa stagione dopo aver segnato una notevole quantità di goal che hanno tenuto il Pratello a galla e, nel finale di stagione, regala alcune prestazioni veramente splendide. Assieme a Tilli, è uno di quelli che si allena meglio, con la mentalità giusta e la voglia di fare senza la quale non si va da nessuna parte.

DURYASZ 7,5 (voto stagionale 7,5). Prezioso lavoro di protezione della palla che aiuta a far salire la squadra e in più di un'occasione costringe al fallo gli avversari. Alleggerisce i carichi di lavoro a Vieceli, sfiora il goal su azione, si procura un penalty e lo trasforma nella maniera in cui secondo me si deve calciare un rigore. Ottimo acquisto di gennaio che infoltisce il parco punto e ne accresce il tasso tecnico e atletico. Grande disponibilità, spirito di sacrificio e simpatia che lo aiutano ad ambientarsi immediatamente nel gruppo, diventandone una colonna portante. Pur essendo merito mio solo in minima parte, è bello sentir dire a qualcuno: "Cazzo, qui mi è tornata la voglia di giocare".

BONAVENTURA 7 (voto stagionale 7+). Entra e segna, a dimostrazione del fatto che la porta la vede e, quando non la vede, almeno si butta (nel calcio si fa anche questo, non vuol dire essere "fanatici" o altro. Se non vi piace andate a cacare su un campo di Rugby). Si crede molto più forte di quello che in realtà e però questa spavalderia gli consente di affrontare a muso duro qualunque avversario e talora di giocargli qualche brutto scherzo. il tiro con cui segna è però impresentabile.

AGOSTINI 6,5 (voto stagionale 6,5). Cerca di trovare il varco giusto per gli inserimenti ma con i propri movimenti disegna archi troppo ampi o divergenti rispetto alla porta ed è quasi sempre fuori asse rispetto alla verticalizzazione. Meglio quando viene incontro, protegge palla e scarica. Ha giocato poco ma si è allenato molto. Deve ancora superare la parte psicologica dell'infortunio ma per ritornare a livelli apprezzabili è necessario un altro tono muscolare e un'altra reattività, soprattutto nel breve e nel cambio di direzione. Ottimo elemento per lo spogliatoio del Pratello FC.

BARTOLACELLI (voto stagionale 6). Quando ha potuto c'è stato. Non è poco.

FRANCO (voto stagionale 6). Valori tecnici medio-alti e buone prestazioni ma il voto si ferma qui per una condotta impropria e per poca umiltà nell'accettazione di alcune scelte. La testa calda del portiere, in questo caso, si è vista fin troppo bene.

LANZELLOTTO (voto stagionale 8,5). Finché rimane in campo è una sicurezza, ma riesce ad esserlo anche quando il crociato lo abbandona. Resta al fianco della squadra, lavora fianco a fianco con lo staff tecnico, fornisce preziosissimi suggerimenti al Mister, si fa carico dell'80% dell'organizzazione e della logistica e, in definitiva, molto semplicemente, se non fosse per lui questo bel giocattolino che si chiama Pratello manco ci sarebbe.

BORRREGGINE (voto stagionale 8-). Deve imparare ad essere un leader. Non è detto che la faccia. è un uomo spogliatoio, che tiene alto il morale e sa scherzare quando serve, ma in campo è troppo silenzioso. è un peccato, però, non capitalizzare con un'altra mentalità il tasso tecnico delle sue giocate. Nel "meno", però, entra anche un atteggiamento troppo passivo, rinunciatario, rilassato e fancazzista durante gli allenamenti. Anche se lui, ovviamente, direbbe che ci arriva dopo una giornata di lavoro vero, mica come Curatola che alle 13 è già lì a farsi le seghe.

MARTINSEN (voto stagionale 6+) Troppo discontinua la sua presenza ad allenamenti e partite. Ovviamente i motivi - lavoro e famiglia - sono serissimi, ma la sensazione è che con un po' di applicazione in più si potrebbero ottenere risultati di gran lunga migliori. A farmelo pensare è quella grinta e quella corsa da vendere, che questo ragazzino classe 1978 (quest'anno sono 35), butta sul campo tutte le volte che entra, anche se non si allena da un casino, anche se ha male, anche se gli sparano nelle gambe. GRRRRRRRR.

TIRELLI (voto stagionale 6+). Gli diamo il voto perché gli vogliamo bene ma nel complesso, vuoi per studiare vuoi perché impegnato a non morire, è mancato troppo a lungo. Se il Pratello insisterà con questo modulo, assolutamente calzante per le sue caratteristiche, e se la sua continuità raggiungerà livelli decenti, non è escluso che possa e sappia ritagliarsi un futuro da protagonista nel Pratello che verrà.

ALBIANI (voto stagionale 5-). Insiste per tornare e poi quando lo fa si allena in maniera distratta, capendo gli esercizi solo a intermittenza e amalgamandosi poco nel gruppo. A un certo punto sparisce di nuovo e non se ne hanno più notizie. Una scommessa persa da parte di Mister Lucatti.

D'ARIENZO (voto stagionale 6-). Ricorderò finché campo l'espressione di uno a cui dici che parte titolare e che ti risponde che non se l'aspettava (quasi un po' scocciato per non potersene stare seduto comodamente in panchina). Vabbè. Peccato perché non sarebbe affatto scarso. Ma si allena col contagocce, senza pianificazione e, quando lo fa, mai con la giusta mentalità. Intende il calcio come un hobby fra gli altri, non come una vera passione e temo che questo gli impedisca di diventare qualcosa di più di uno che ogni due mesi ti fa vedere qualcosa di buono.

D'ADAMO (voto stagionale 4). Un giorno mi prende da parte e mi fa: "Edo, torno". Wow, dico io. Bello, son contento. Viene, fa due allenamenti e poi non lo vede più nessuno.

GRANDINETTI (voto stagionale 5.5) Alcune assenze sono giustificate, altre - e lo sa anche lui - no. Queste qui non sono tollerabili. In nessun modo. Quando si allena e viene stimolato a dovere, mostra di saper combinare anche qualcosa di interessante, ma si tratta di poche perline smarrite nell'indolenza.

GATTI (voto stagionale 8). Lotta come un leone per restare in gruppo, si allena correndo con le suole diverse, sul morbido, ovunque il suo fastidio possa in qualche modo danneggiarlo di meno. Per un po', eroicamente, resiste. Poi, comprensibilmente, molla la presa. Siamo convinti, però, che tornerà presto con noi. Un signor mediano, sempre utile alla causa giallonera.

LEMMO (voto stagionale 7-). Nella prima fase del campionato si allena molto ma non gioca quasi mai a livelli accettabili. Col tempo affiora in lui una stanchezza sempre più preoccupante, che diventa quasi patologica e lo costringe anzitempo al ritiro dal campionato. Io al ritorno del giaguaro, però, ci spero sempre.

SCHIAVO (voto stagionale 7-). Non è più il leone di due anni fa, ma c'è il suo fondamentale zampino nella prima vittoria stagionale al Cavina. Si allena poco e male, preso dalla figa e dall'imminente partenza per Roma, dove è preso da altra figa. Gli vogliamo sempre bene.

COLONNA (voto stagionale 5,5). Parte convinto, si allena molto, si applica, ma molla troppo presto, anche lui per questioni personali. Fino a quel momento non ha avuto modo di esprimersi, in campo e in partita, su livelli apprezzabili. Peccato. Un piacere vederlo sugli spalti per la finale.

D'AMATO (voto stagionale 8+). Brillante in partita e negli allenamenti, per buona parte della stagione si fa carico del centrocampo giallonero e lo culla come una balia amorevole. Il movimento di questa culla, però, è quasi sempre da destra a sinistra e ritorno. Ogni tanto bisogna andare anche in avanti. Quando ci prova, diventa devastante, comprese le sue sortite palla al piede e i bei goal realizzati. Peccato per l'infortunio alla caviglia che lo costringe alla resa quando la stagione entra nel vivo.

CARROZZA (voto stagionale 7,5). Stagione complicata per Carro, che fatica a trovare gli stimoli d'un tempo ma non molla mai il gruppo e cerca anzi di dargli nuova linfa proponendo di sua spontanea volontà che la fascia di capitano passi a Curatola. In campo alterna momenti di grinta leonina a fasi di stanca (soprattutto mentale), che un tempo non si vedevano. Il Mister cerca di reinventarlo ala per sfruttarne alcune caratteristiche pressoché uniche e, soprattutto, per sollevarlo dall'onere di un goal che fatica ad arrivare con continuità. L'operazione riesce solo in parte ma Carro rimane comunque attaccato allo spogliatoio e alla squadra, dando un contributo fondamentale a questa promozione.

TRIGGIANI (voto stagionale 5,5) Gigi, dove cazzo sei? Torna! Una foglia morta al mese mi serve. anche solo per il Karma.

PEGOLO, DI MARCO E LANZELLOTTO T. 10. Giganteschi. Mi hanno aiutato in una maniera che mi è difficile descrivere. Grazie davvero.

PUBBLICO 10. Piano piano l'abbiamo recuperato quasi tutto. speriamo che rimanga con noi perché l'anno prossimo ne avremo bisogno.

Ringrazio tutti, giocatori, tifosi e dirigenti per la fiducia e la pazienza nei miei confronti. In più momenti, durante l'anno, ci sarebbero stati gli estremi per chiedermi gentilmente di farmi da parte. Abbiamo vinto, certo, ma non me ne sono dimenticato. Quindi la vittoria è per voi che ci avete creduto, a volte persino più di me.









20 commenti:

  1. Condivido in ogni virgola l'analisi di Mister Edo, che non si è autovotato per umiltà. Mi permetto di dargli un 9,5 perchè per come lo conosco un 10 non gli piacerebbe, so che lui sa ed è convinto che c'è sempre da migliorare ed è il primo a volerlo terribilmente, per tutti ma soprattutto per se stesso. Un voto massimo se lo merita perchè è stato l'uomo giusto al punto giusto, che ha in pieno rispecchiato la sua squadra. Quando è mancata la tattica c'è arrivato il cuore, quando è mancato il cuore il cervello, la conoscenza dei suoi uomini, persino la gamba (come dimenticare il commovente Amarcord all'Arcoveggio?): insomma, avrà fatto qualche errore ma in un modo o nell'altro ci è sempre arrivato. E in questo calcio pieno di polvere e sudore è così che dev'essere un allenatore.

    Per l'anno prossimo vi auguro e mi voglio aspettare un'annata altrettanto di sostanza. Il mio sogno personale sarà comparire nel pagellone finale, a metà fra staff, pubblico e sparring-partner (un po' più degno) negli allenamenti.

    Grazie a tutti per aver dato un nuovo sfogo alla mia passione calcistica, per aver conosciuto un bel gruppo di amici e per avermi fatto capire meglio il concetto di squadra.

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  2. Sono d'accordo al 100% col voto stagionale datomi da Edo, meno con quello della partita, doveva essere inferiore. Mi rendo conto della mia condizione, ho ricominciato a giocare pochi minuti in queste ultime 4 partite, dopo un anno e mezzo che non disputavo una partita vera. Non sono un fenomeno, lo sapete voi, lo so in primis io, ma non sono neppure quello che avete visto in queste 4 partite. Credo di essere quello che a Vado il 5 dicembre 2011 segnò il gol del pareggio con la prima in classifica e cercò di fare reparto da solo, con Franz fuori per infortunio e Toni acciaccato in campo. Nessuno forse si ricorderà quella partita, ma vi assicuro che quando hai un brutto infortunio certe cose non le dimentichi. Non le dimentichi perchè per tornare com'eri devi anche ricordarti com'eri. Ho pensato anche di smettere, ma poi sono state 3 in particolare le persone che mi hanno aiutato a non mollare:

    - Otto: oltre a confortarmi, mi ha dato sempre consigli e motivazioni per non buttare tutto all'aria
    - Edo: mi ha rotto il cazzo di continuo per convocarmi e tornare a farmi saggiare il campo. "Per tornare quello di prima devi giocare" hai ragione cazzo...
    - Infine Daniele: mi ha semplicemente rimesso in piedi, con una competenza, una disponibilità e una generosità che definirei commoventi. Non si dimenticano queste cose amico mio, ti voglio bene!

    Quest'anno ho cercato di fare tutto il possibile,combattendo contro una caduta dallo scooter (sul ginocchio operato) e 4 influenze che non hanno dato continuità al mio recupero. Non voglio cercare scuse, ma come detto in precedenza, vi chiedo solo un po' di pazienza, perchè non sono quello visto finora...tornerò quello di Vado, non un fenomeno, ma un giocatore su cui questa squadra potrà contare a occhi chiusi.

    Perché il Pratello FC per me è importante, lo sento mio, come una seconda famiglia.

    E dopo questi meravigliosi play-off, sabato andiamoci a prendere la coppa cristo santo.

    Vi amo tutti, come fossimo in un privè oscuro con Olivieri che accarezza il Mister e Giosuè

    ADELANTE PRATELLO!

    PMA

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  3. trovo francamente ingiusto chiosare sulla mia stagione con un commento su cazzeggio e poca attenzione.
    Ho saltato la preparazione, mi sono rotto una costola e altri infortuni lievi, mai giocato nello stesso ruolo più di 2 partite, ma sono sempre stato tra i primi a prestazioni fisiche (vedasi 2 san luca 2° solo a curatola), ne mi sono mai risparmiato o tolto la gamba in partita.
    Questo per dire che mi sono fatto un gran culo in allenamento per recuperare ed avere una condizione accettabile, al netto delle tante stronzate dette e delle possibilità tecniche.

    Ciò detto, confermo quanto si vagheggiava all'inizio della mia carriera pratelliana: il pratello ti entra nel sangue!

    Tommaso

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    1. Infatti sei stato ripreso per gli esercizi tattici,non per il gran lavoro fisico... Detto questo ero convinto che avresti polemizzato sui dubbi gusti calcistici! Anche tu se giochi bene una volta da centrale e l'altra da esterno sei destinato a fare un po' tutto,colpa tua se ti si cambia ruolo! Goditi la curva Andrea costa te la sei meritata

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    2. Si ma era solo per ribadire che di impegno ne ho sempre messo un tot. Anche negli esercizi tecnico tattici.
      Poi il mister quando nessuno capiva un cazzo se la prendeva solo con me però. Vero robert?

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  4. Oddio il voto alla carriera che sa di ritiro! Grazie Edo ora sono ancora più spronato a tornare, cosi spiego ad Olivieri gli esercizi!

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  5. mi sono presentato come libero oppure esterno alto di sinistra e in effetti è quello il ruolo in cui ho reso di più.certo che 5 minuti da libero potevi farmeli fare,sei solo un fanatico edo! impara da Otto a fare l'allenatore,10 minuti di sostanza per poi abbandonare il Lucchini
    Roby

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    1. Mona....appena riesco a stare in piedi di nuovo con un pallone tra i piedi ti insegno l'educazione!

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  6. Fin troppo generoso il voto alla stagione (ho giocato 4-5 partite intere, quasi tutte con il Calcara, e qualche spezzone), spero solo di riuscire a fare meglio il prossimo anno, muscoli e Thomas permettendo!
    Adesso viene il bello, vediamo come si sta al piano di sopra..squadre che l' anno scorso hanno ammazzato il campionato sono retrocesse o quasi..! Ma qui stà il bello..
    Il sunto dei ns. palyoff è semplice: visto cosa succede se pensiamo solo a giocare a calcio?? Se ci perdiamo a battibeccare con l' arbitro o con gli avversari siamo pessimi e perdiamo la testa.
    Leggevo su un sito "innominato" che qualcuno ci dava per perdenti sicuri ieri sera, definendoci come tecnicamente scarsi...evidentemente i commenti sono stati pubblicati un pò troppo con il ricordo della semifinale. Peccato, perchè risultano un pelo troppo faziosi e tesi solo a stuzzicarci. Ora impariamo a non rispondere a commenti come questi (sia in campo che sui blog) e vedrete che il campo parlerà per noi.
    Vamos Pratello, guardiamo avanti ora!!
    Alessio

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  7. Pietro... Io mi vergogno di te come mio capitano.... ahahahah

    Comunque la chicca è il commento sul voto di Borregine...





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  8. voto zero: a chi non sa perdere. Ok il Pratello quest'anno non era chissà quale squadrone ed è stato promosso mentre altri anni avrebbe meritato e non ce l'ha fatta. per noi la ruota gira. Per voi è sempre ferma... alla voce "ROSICONI".

    voto 1: a chi ha promesso e non mantenuto, a chi ha trattato in termini di impegno sta squadra come una zoccola sui viali. Sabato tutti sul carro dei vincitori mi raccomando.

    voto 2: al tempo di merda che ci ha accompagnato in questa stagione.

    voto 3: al comune taccagno, che "se piove campi chiusi altrimenti si rovinano". E' terra CAZZO!

    voto 4: alla parlantina di Bonaventura. che pesooooooooooo :P

    voto 5: all'isteria di 8, la settimana pre-finale l'ho visto sull'orlo di una crisi di nerva .... il completo opposto della squadra, che forse consapevolmente, affrontava la sfida in giustificata rilassatezza.

    voto 6: al mio campionato. Edo è stato mooolto largo. In realtà ho fatto cacare e lo sò da solo. Ma vorrei ammorbarvi con un pò di scuse:
    - caviglia rotta ad agosto, slogata nuovamente dopo il primo match. Ho giocato per forza le partite successive perchè se non sbaglio non c'erano attaccanti oltre a triggiani. Poi la costola, poi l'inguine maledetto.
    - mi è stato chiesto un lavoro da parte del mister che non è nelle mie corde (accorciare e fare sponde). Io sono da lanciare (o nello spazio o nella monnezza fate voi). La cosa mi ha un pò sorpreso perchè Edo mi conosce bene avendomi visto giocare 5 anni. Cmq l'anno prossimo lotterò per riconquistare il ruolo che sento mio. E se nn dovesse andare bene sti cazzi, per il pratello giocherei pure in porta, anzi mi farei la stagione in panchina perchè è uno spasso ( SOLO ORA CAPISCO PQ!!).
    - voto 7: a curatola capitano. L'anno prossimo andrai ancora meglio, male che và c'è Trotta CAPITAN FUTURO!!!!
    - voto 8: Al mister EDO per la dedizione, l'improvvisazione, lo studio, la capacità di stringere attorno a sé collaboratori capaci come Giosuè e Pegolo, per l'intuizione di spostare trotta a centrocampo e De Biagery in fascia, PER L'USO PREDOMINANTE DELLA PALLA IN ALLENAMENTO.
    - voto 9: ai tre nuovi del gruppo Robert, Bonaventura e Marastoni. Simpatici e bravi... la strada per il prossimo calciomercato è questa.
    - Voto 10: al gruppo, nonostante tutto... il pratello fc si è messo un altro anno alle spalle. Ogni tanto mi piace pensare al futuro e credere che questa squadra...tra 10 anni ...sarà ancora a militare in sti campionati di merda!!!


    belllaaaaaaaaa!!!!! è sabato tutti con la polo/maglietta d'ordinanza.




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  9. la "è" finale senza accento e altri errori del cazzo.... non fate i saccenti please

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  10. Nn ho la polo... Vengo.in Golf..ahahababhahahhha

    Basta questa era orrenda

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  11. carROBBENozza perchè non mi hai messo tra i nuovi?ti sto forse sul cazzo?
    roby

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  12. lo sapevo che avresti avuto da ridire. é che ti reputo già un anziano!

    toni

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  13. Roby non sei un anziano, sei un CICCIONE!

    Oooooooohhhhhhh Carrozzoooooooo porco diaaaaaaaazzzzzzzzzzzzzzz Carrozzooooooooooooo!!!

    PMA

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  14. comunque io sabato scenderei col lutto al braccio vista l'assenza di bonaventura.

    toni

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