sabato 17 marzo 2012

PRATELLO 2 Olympic Gesso 1. Posso smettere di giocare. Di amare no.


 Vorrei che questi tasti si premessero da soli, per una volta. Non sopporto la loro pigrizia. Coperti di lettere, non hanno la minima idea di cosa farsene. Prima di scagliare tutto contro il muro, però, dovrò riconoscere loro qualche attenuante. La parola, ammesso e non concesso che la si trovi, è un abito ingrato, calato sul corpo del pensiero al doppio scopo di renderlo visibile e fotterlo. Dire è tradire, sempre e comunque. Crediamo di avere a nostra disposizione un lessico sterminato ma in realtà è pochissima cosa. La maniera nella quale la realtà si sfrangia e si ricompone alla distanza, il tono flebile con cui le emozioni aggregano e disaggregano le immagini, il pulviscolo atomico dell’esperienza che ci portiamo dentro, tutte queste cose guardano al linguaggio come al loro amico sfigato, con cui sono costrette a uscire ma da cui rimangono puntualmente deluse. Trovare le parole, ecco il mantra che mi accompagna da una vita: non puoi farne a meno, ma ti piacerebbe eccome. Da sempre, per fortuna, l’umanità ha capito che certe cose, se le vivi assieme, non sei costretto a chiamarle per nome. Il calcio è una di queste. Se non la vivi assieme ai compagni, finisce che non ne capisci un cazzo. Allora sì che ti affidi al linguaggio, ossidato nelle opinioni da rotocalco. E il calcio ti sembrerà, puntualmente, l’ennesima manifestazione di un costume nazionalpopolare, caciaro, rozzo, strumento per stordire e governare, circo luminoso fatto di soldi, stadi, contratti, televisioni, scommesse, figa e scandali. Per me no. Per me il calcio è l’attesa del calcio, la fibra muscolare e tesa di quelle giornate passate a covare un allenamento, una partita, una birra con la squadra. Il terrore sottile che ti percorre prima della preparazione estiva, la fatica smisurata – e molto meno sottile – che provi quando a fine agosto cominci a spararti delle gran ripetute, il dolore innaturale che senti il giorno dopo, la data della prima partita che si avvicina, l’estate che diventa autunno, i passaggi che cominciano a filare come si deve, lo scatto che affonda via via più sicuro, i contorni del campo che alla fine diventano quelli di una cornice nella quale far vivere l’opera, addensarla, prendervi parte, dominarla. Lasciare tutto questo equivale a tagliarmi un coglione. E non posso certo fare l’ottimista dicendo che comunque l’altro coglione c’è ancora. Non prendiamoci in giro: una palla l’ho persa, in tutti i sensi. Sapere però che è rimasta sul campo, dove quando serviva l’ho sempre tirata fuori, mi fa pensare che alle mie spalle non c’è niente di incompiuto, che non c’è un rigore a cui mi sono sottratto e che per giocare ho passato più tempo a stringere i denti che a respirare. Non riesco a dire molto altro. Le immagini si sovrappongono una all’altra, bussano per essere dette, per trovare la loro dannata parola. In questi giorni mi sono tornate in mente partite che pensavo di aver rimosso, goal incredibili – una volta ne facevo di assurdi (vi sembrerà strano ma è così), falli indegni di un essere umano, espulsioni, insulti, pianti, lacrime, risate, docce, scherzi, vittorie, sequenze infinite di sconfitte, la pioggia che cade e i campi che chiudono, la febbre di quando ero bimbo e dovevo stare a casa e non sapevo nemmeno cosa cazzo stava succedendo al campo perché non c’erano smart-phone, non c’era facebook, c’ero solo io con un merdoso termometro infilato chissà dove e la mamma che mi spremeva arance tutta contenta di potermi coccolare un po’. Mah. Ho voglia di rinascere e rifare tutto da capo. C’è uno stronzo, nascosto da qualche parte, a cui non ho mai restituito un brutto intervento. C’è il Pratello, la squadra che mi è nata dentro. E ci sono anche un paio di punizioni, che vorrei tirare sull’altro palo.

Rocca 5,5. Più educato ma basta dire lascia se non la prendi, cazzo. se dici lascia il fatto che la palla sia tua dev’essere talmente chiaro da abbagliare chiunque. Altrimenti muto, zitto, silenzio. Eddai.

Lanzellotto 6+. Non parte bene, la regia della difesa gli riesce fino a un certo punto e solo a tratti riesce a imporsi come il punto di riferimento di cui gli altri hanno bisogno. Migliora con il tempo e da metà in poi non passa più niente. Tantissima esperienza, tantissimo cuore. Un calciatore vero.

Baldi 7-. Il migliore della difesa. Benino come centrale puro, anche meglio come libero (nonostante i rimbrotti del Mister). Quasi tutti perfetti i tempi delle chiusure. Notevoli gli stacchi di testa, se pensate all’altezza. Resto però sempre dell’idea che con quei fondamentali potrebbe permettersi qualcosa di più in fase di disimpegno. Lui non lo sa, ma ha ancora significativi margini di miglioramento.

Donati 5. Male. Il 10 fa quello che vuole. Potresti fermarlo come vuoi, non è più veloce di te. Ci vuole più concentrazione. Se ti ci faccio giocare altre 10 volte, non ti va più via. Il problema è che devi essere pronto alla prima. Sei più forte di quello che vuoi farmi credere.

Curatola 6. Potrebbe aiutare di più i centrali in difficoltà, in certi frangenti, ma è solo una mia impressione. Magari al mister va bene così. Infaticabile, come sempre.

Lucatti 5,5. Benino come ala, pessimo come terzino. L'emozione sarà anche tanta, ma per il congedo ci aspettavamo qualcosa di meglio. Dovrebbe uscire prima, ma la voglia di stare in campo lo fa stare lì più del dovuto. 

Stefanizzi 6,5. Entra e la difesa ne guadagna in stabilità e sicurezza. Un brutto cliente per qualunque attaccante.

Olivieri 6,5. Nel primo tempo mi piace poco, anzi quasi mai. troppo rinunciatario nel gioco, poco intraprendente. Migliora molto nel secondo tempo, quando pur senza estrarre conigli dal cilindro riesce comunque a darsi un ritmo di gioco efficiente, di cui la squadra si giova parecchio. Gli chiederei più personalità con la palla fra i piedi. Lo puoi fare. Lo devi fare. Fallo. Ah, dopo i venti metri a casa mia si tira. In almeno due occasioni hai fatto dell’altro. magari piace al mister. A me no.

LEMMO 5,5 Non ci siamo, ancora non ci siamo. Ti voglio troppo bene per mentirti. Mi aspetto molto di più. Palla a terra, testa alta, impostare, illuminare, vedere, creare. Io voglio il giaguaro.

TILLI 6. incostante ma voglioso. La maggior parte dei suoi problemi sono psicologici. Deve solo scrollarsi dalle spalle quella perenne incazzatura che lo avvolge. A quel punto potrà viaggiare talmente veloce che nemmeno lo vedrete passare. Per me è sempre stato un privilegio scendere in campo al suo fianco, ma da troppo tempo a questa parte non lo vedo più giocare ai suoi livelli. Rimetti il culo in carreggiata e comincia a fare la differenza come sai fare tu. Cioè tre, quattro, cinque volte a partita. E pochi cazzi.

INNOCENTE 6+. Ci mette un gran cuore. Entra di prepotenza e dà un gran da fare ai suoi diretti avversari. Non è sempre lucidissimo negli uno-due ma l’atteggiamento è ottimo.

CARROZZA 6,5. solita prestazione leonina. A volte viene criticato troppo sull’ultimo tocco, ma si tende a dimenticare i 50 metri palla al piede che si è fatto prima. Io no, io me li ricordo tutti. Segna un goal solare, annullato dalla pochezza dell’arbitraggio.

VIECELI 8-. Il migliore. Oggi ho rivisto il Kaiser di qualche anno fa. Meno altruista e più cecchino. Palla, porta, goal. La ricetta è semplice e lui la conosce benissimo. Bello il primo: tiro dal limite a fil di palo. Bellissimo il secondo: pallonetto dentro l’area, alta scuola e tutti a casa. Un onore fare la mia ultima partita con uno come lui.

TRIGGIANI  6. Ordinaria amministrazione

GRANDINETTI s.v. troppo poco per poterlo giudicare. I fondamentali sono molto buoni. Ma devi imparare qualche scafataggine in più dai tuoi compagni più anziani. Appena rientra Schiavo, voglio che lo segui anche quando va a pisciare. Se non prendi appunti su come se lo scrolla, ti inculo.

Serra 7. Ha vinto e ha ragione lui. Ma come gli ho detto a voce, al suo posto, non avrei mai cambiato modulo.






6 commenti:

  1. Eh cambiamo la classifica quà a fianco???!!!

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  2. latte, caffè e pagellone tutta la vita.
    grazie capitano

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  3. grandi ragazzi!!grande pratello!!!PQ

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  4. Grande Edo! Grazie per il voto, sempre troppo generoso (notare che l'uomo sul gol avversario era mio..).
    P.S. domani non ci sarò, ci vediamo giovedì

    Alessio

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  5. Date retta al vostro mister PIOLSERRA e vedrete che ne perderemo poche.................... Anche grazie ai moduli che non vi piacciono...............

    A DOMANI IL MISTER

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  6. dai ragà, scrolliamoci di dosso sta cazzo di paura di perderle...
    toni

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