BAR GIL 1 PRATELLO 5. sulla cima più alta l'inverno non muore mai

Esco di casa barcollando come un ubriacone, solo che sono sobrio. sto andando in ufficio, ma le vecchine alla fermata del 19 penseranno che sono appena uscito da un bordello. mi fa male il ginocchio destro, mi fa male l'inguine, mi fa male la caviglia e forse - anche se non capisco perché - mi fa male pure una costola. insomma, faccio cacare. Ma oggi si zoppica di gioia, appesi alle pareti di un dolore che funziona solo da segnalibro, ficcato in mezzo ai muscoli per ricordarti la loro pagina più bella, la tua pagina più bella, per ricordarti quando hai premuto sull'acceleratore, quando hai dato più di quello che avevi, quando l'erba dell'Arcoveggio l'hai strappata davvero e, semplicemente, hai preso il largo. 5 a 1 alla seconda non è una vittoria. è un rutto lungo e cavernoso in faccia a tutto il campionato, il ruggito della premiata ditta giallonera. Prendiamo ispirazione dall'inverno, che tutto congela. Prendiamo ispirazione dall'inverno, e facciamolo durare ancora a lungo. Iberniamo la classifica. Dalla vetta, se vogliono, ci dovranno staccare a colpi di badile, come si fa con il ghiaccio. Perché sulla cima più alta l'inverno non muore mai. Sulla cima più alta le vittorie sono sempre metafisiche, perché il traguardo che tagli per primo - anche se la vittoria è solo di tappa - si staglia sempre contro tutto il cielo. Perché per ora, sulla cima più alta, la bandiera che vedi, quella che sventola al sole, è gialla e nera.

ROCCA 7-. Rischia il ginocchio sul goal avversario, del quale è comunque incolpevole a causa di un evidente intervento falloso ai suoi danni, non ravvisato dal direttore di gara. Preciso in tutti gli altri frangenti, quando esce con sicurezza e blocca tutti i palloni vaganti. Nel secondo tempo sventa in calcio d'angolo l'unico diagonale degno di nota (in fuorigioco pure quello). Ogni tanto, e di qui il meno, chiama inopportunamente alcuni palloni sui quali non potrebbe arrivare.

CURATOLA 6,5. In fase di copertutra ci mette un po' più del solito a prendere le misure e in un paio di occasioni si fa trovare leggermente fuori posizione. Recupera però sempre con decisione e col passare dei minuti entra a pieno regime, masticando le solite quantità elefantiache di chilometri. rivedibile, ancora, in fase di alleggerimento.

LANZELLOTTO 7+. Costringe l'attaccante avversario al takle scivolato, cose che di solito vengono riservate alle punte dai difensori. Ma forse è proprio questa la sua forza: vedere nell'attaccante avversario la sua propria porta, nella quale segnare ogni volta il suo personalissimo goal. Perché le sue chiusure sono preziose come reti, decisive non soltanto nella misura in cui interrompono la trama offensiva ma anche e soprattutto perché le fanno passare la voglia di ricucirsi nuovamente. non è un giocatore, è un deterrente.

STEFANIZZI 7-. In crescita rispetto all'ultima partita, soffre ancora di qualche acciacco che ne pregiudica la compiuta espressione del potenziale. si esprime ugualmente a livelli egregi, lasciando poco o nulla agli attaccanti del Bar Gil. Stellare negli stacchi di testa, granitico nei contrasti, può solo godersi i margini di miglioramento che ancora tiene in riserva, pregustandosi le sue prossime partite. Bene così.

LUCATTI 7-. Qualche leggerezza in fase difensiva. Purtroppo il capitano le ha sempre commesse e, se tanto mi dà tanto, sempre le commetterà. è un terzino "di belle speranze", nel senso che spera nel bello del calcio, anche quando - talvolta - ci sarebbe poco da sperare e molto da legnare. Con la palla fra i piedi, però, commette pochi errori, dialoga bene con la linea mediana, e cerca con frequenza la sovrapposizione per creare superiorità numerica a sinistra. Eroica la sgroppata sul finire del primo tempo.

GATTI 7,5. Interno prezioso della mediana giallonera, Gatti esegue al dettaglio le prescrizioni del Mister, chiudendo verso il centro a supporto di Schiavo ed allargandosi solo quando l'avanzata dell'esterno avversario assume un rilievo inemendabile alla vista. La prima volta che si sgancia, raccoglie il cross millimetrico di Carrozza e sigla un gran bel goal di testa, baciando il palo e gonfiando la rete. è il momentaneo 2 a 0, ma la partita - a ben vedere - si chiude già lì, anche grazie a lui. Abile nei disimpegni, sollecita i compagni di reparto a una maggiore coesione. Divertente siparietto sull'ammonizione.

SCHIAVO 7. Fa parte di quelli che potrebbe liberarsi del pallone facendo un tocco di meno, ma è anche vero che la palla la sa portare, e pure molto bene. quantità e qualità là dove servono di più, nel cuore del centrocampo, dove ogni pallone brucia sempre un pochino. Luca non perde mai la bussola e come un capitano di fregata, solca i mari dell'Arcoveggio in lungo e in largo, facendo girare palloni a destra e a sinistra. Mediano di platino.

CITERA 7. Quando si scatena la sua piena, non esiste più terraferma. ovunque è tempesta e distruzione. incontenibile, evidenzia però diversi limiti tattici, soprattutto quando evita con testardaggine l'uno-due con il quale andrebbe in porta, praticamente, ad ogni cazzo di azione. Rimane comunque un elemento imprescindibile del centrocampo giallonero, non foss'altro che per l'abnegazione cieca con la quale si prodiga in un lavoro di chiusure e ripartenze che sfiancherebbe un decatleta. Freccia rossa in formato campano.

TILLI 7+. Segna un bel goal, infilando la palla nell'angolino basso dove la prominente sagoma dell'estremo difensore avversario non riesce a proiettarsi in tempo. Il voto, in buona parte, è condizionato da questa rete, nel contesto di una partita che segnala ancora diversi ritardi, più psicologici - a mio modo di vedere - che fisici. Sembra quasi che il pittore della nostra trequarti manchi della serenità necessaria a tenere il pennello senza che la mano tremi, senza che - fuor di metafora - la gamba abbia il sopravvento sul cervello e faccia partire lanci che il cervello stesso, forse, nemmeno approva. Ma il Pratello non è il Pratello senza Primo Tilli. e quando segna siamo contenti tutti. Per lui, con lui. (Anche quando ci mette due ore e venti prima di passare quella cazzo di palla).

D'ADAMO 7-. Entra con personalità, dialogando bene con i compagni e tentando anche un paio di lanci importanti, che mettono in evidenza tutto il suo bagaglio tecnico. Detta i tempi della manovra e mette ordine in un centrocampo pervaso da un entusiasmo quasi eversivo. Fiammingo.

LEMMO 7. Il Giaguaro non si smentisce mai, entrando in campo e firmando un assist dei suoi, frutto della sua classe inesauribile. A volte potrebbe fare cose più semplici ma il tutto è filtrato dalla voglia di fare, che talora può offuscare vista e cognizione. Max gioca comunque al servizio della squadra, esibendosi anche in un paio di recuperi caparbi, segno che due grandi piedi non sono niente senza un grande carattere. A fine partita, uno scambio di opinioni piuttosto acceso con il Capitano turba un po' la serata ma tutto si risolve al pub, da signori (Anzi, grazie per la birra!).

VIECELI 7- Gli manca solo il goal, che per una punta è comunque importante (di qui il meno). Al suo attivo, comunque, un assist e due falli da rigore ai suoi danni grossi come una casa, non visti da un arbitro che, francamente, ha funzionato solo a fasi alternate, quasi imbarazzante su alcuni fuorigioco inesistenti fischiati contro il nostro numero 9 lanciato a rete. Il Kaiser sfodera comunque una prestazione di qualità, scatenando la furia di Citera non appena se ne offre la possibilità. Buona l'intesa con Carrozza. Il goal, siatene certi, tornerà presto.

CARROZZA 7,5. Tocca proprio a lui aprire le danze della grande serata giallonera. Segna un gran bel goal e soprattutto ci mette meno di due minuti. Pronti, via, e il Pratello è subito avanti. Non contento, il Bomber firma anche un assist di grazia adamantina che investe della propria gloria il cranio di Gatti, coronando l'azione che porta il Pratello sul 2 a 0. Il resto è una gara delle sue, fatta di corsa, sudore, sacrificio. Nella quale, forse, potrebbe segnare ancora. Encomiabile la sua uscita dal campo, quando invita la truppa a non mollare un centimentro. L'eccellenza nella lotta.

AGOSTINI 6,5. Nei minuti a sua disposizione ci mette corsa, impegno, passione. Al suo ingresso, ovviamente, alcuni suoi compagni stanno rifiatando e quindi i palloni che arrivano in attacco non sono più limpidi e perlacei come in altri momenti della gara. Difficile, dunque, andare al tiro. Pietro lotta però su tutto il fronte d'attacco, mostrando una gran tigna e una gran voglia di fare che a breve, secondo me, si concretizzeranno in qualcosa d'importante. può migliorare ancora nell'esplosività, soprattutto sulle brevi e brevissime distanze, ma mostra comunque ottimi segni di miglioramento dal punto di vista fisico.

TELENTINIS 8+ IL MIGLIORE. Nei primi tre palloni che tocca ci sono dentro due goal, uno più bello dell'altro. Il primo - bestemmia delle bestemmie - ricorda talune movenze del talento di Bari vecchia, con un movimento in controtempo a sbilanciare il difensore, incapace - infatti - di chiudere adeguatamente sul suo diagonale. La palla, inesorabile, si insacca alle spalle del portiere. Ed è subito teleshow. Di una bellezza anacronistica, invece, il secondo goal: palla calciata d'esterno con l'insofferenza tipica dei grandi, palla magica che non entra in porta ma sala ad essa come a un trono che le sia promesso. A tutto questo, Ettore aggiunge anche una grinta notevole in fase di pressing, giocando a tremila all'ora anche sul 5 a 1. Fantastico.