domenica 21 ottobre 2012

PRATELLO FC 2 Parco dei Cedri 2. Il Pagellone.


In zona Cesarini c'è qualcosa di giallonero. Nei minuti che al Cavina ci sono valsi la vittoria, ieri è arrivato goal che, almeno, assicura al Pratello il punto del pareggio. Bottino magro e, a dire il vero, troppo sudato: lo scarto fra i valori esibiti sul campo dalle due squadre avrebbe dovuto tradursi - immediatamente - in un netto risultato a nostro favore. invece eccoci lì, a soffrire fino all'ultimo per rimettere in piedi una partita incredibile, nella quale abbiamo concesso agli avversari i tiri dei due goal e pochissimo altro. Nel calcio, del resto, sono davvero poche le cose che si traducono immediatamente. Anche l'algoritmica dei valori funziona fino a un certo punto: il più forte può non soltanto pareggiare, ma anche perdere. Ed è proprio questo che, ieri, stava per succedere.
Vi prego di credermi quando vi dico che per me è estremamente difficile, in questi momenti, dirvi cosa non va. Se penso alla partita di ieri, mi vengono in mente - per lo più - solo complimenti, che non intendo rinunciare a farvi. Complessivamente, infatti, avete giocato bene e, per alcuni consistenti lassi di tempo, addirittura molto bene. La fase della finalizzazione, complice - senz'altro - il rientro di Franz e la sicurezza che ne deriva al gruppo, ci ha visto non soltanto più efficaci ma anche più metodici e consapevoli, capaci di arrivare alla conclusione di testa, di piede, dentro l'area, fuori area, sfruttando l'ampiezza con i terzini e la profondità con l'inserimento dei centrocampisti. Non vi nego che alcuni fraseggi visti ieri, per rapidità e senso tattico, non appartengono alla categoria nella quale giochiamo. Dal mio punto di vista, però, il miglioramento più significativo lo registro nella gestione della palla: diminuisce drasticamente il numero delle verticalizzazioni cieche e si evidenziano maggior pazienza e attenzione nella tessitura di una trama di gioco che sia in grado di lavorare l'avversario ai fianchi, costringendolo - alla distanza - ad aprire le proprie maglie difensive. Rimane, qua e là, qualche giocata ancora troppo impulsiva, ma la strada intrapresa è quella buona.
Tuttavia non vinciamo. E non vinciamo, secondo me, per un motivo molto semplice. Mi spiace dirvelo ma ancora non stiamo andando al massimo. Stiamo andando all'80% del nostro potenziale, forse al 75%. La percentuale residua non è fatta di corsa: non c'è nessuno, in campo, che poltrisca o che si gratti le palle. Il punto non è - in senso stretto - correre di più. Quello che ci separa da una prestazione veramente MAIUSCOLA è, spesso, una nota di carattere interiore, di spirito, di cattiveria agonistica che non si accontenta di rendere evidente l'inferiorità dell'avversario ma che fa in modo di tradurre tutto questo in una vittoria. Anche cinicamente, se serve. Anche con i denti, se serve. Anche prendendo qualche fallo quando veniamo presi a calci e restiamo in piedi come fottuti eroi senza macchia. è questo l'atteggiamento che ti fa diventare terribilmente attento ai dettagli, da come stai in barriera a come segui l'uomo che ti sfila alle spalle su una rimessa laterale. Solo che questo convincimento profondo e radicato, tutt'altro che accessorio e - anzi - inerente l'essenza stessa di questo sport ineducato e bastardo, ancora non ce l'abbiamo. E non possiamo, non abbiamo il diritto, non dobbiamo nemmeno azzardarci a darci una pacca sulla spalla raccontandoci che siamo belli e che ci manca solo un po' di maturità. La nostra età media, ormai, è tale da rendere assolutamente fuori luogo questo tipo di alibi. Dalla prossima volta, in campo, voglio unidici cecchini. Serbi, se serve.
ALBANESE 6+. Incolpevole sui due goal. La spalla lo mette seriamente in difficoltà e non è escluso che in buone condizioni la punizione del vantaggio avversario sarebbe stata sventata. Encomiabile per impegno e attaccamento alla maglia, evidenzia qualche decimo di secondo di ritardo in alcune uscite. Complessivamente positivo.

CURATOLA 7+. Giganteggia sulla fascia destra, dove detta i tempi della proiezione offensiva giallonera trovando buona sintonia di palla con i compagni. Meno bene dall'altra parte, dove deve rientrare sul destro e dove quindi le sue giocate non possono essere veloci come prima, ma questo è più che altro un errore del Mister. Leonino.

LANZELLOTTO 7,5 Partita di raro spessore, agonistico e tattico. dirige egregiamente la difesa e partecipa con intelligenza all'impostazione. Ottimi i tempi delle chiusure. nota di merito per il goal del pareggio, in parte certamente fortunoso ma capace di evidenziare quel carattere e quel coraggio senza il quale non ha senso scendere in campo. Bene così.

BORREGGINE 7. A tratti si rivede tutto il suo sterminato bagaglio tecnico, particolarmente significativo data la sua "relativa" giovane età. Micidiale negli anticipi, trova la forza per prodigarsi in eroici recuperi quando l'avversario lo frega sul primo tocco. finché lo stato di forma non ritorna a livelli ottimali, tuttavia, occorre giocare con più umiltà e meno sufficienza, non soltanto nella scelta dei tempi degli interventi ma anche nella fase attiva, dove alcuni palloni vengono gestiti con eccessivo pressapochismo. Sei al tuo 48%, dai retta a me.

STEFANIZZI 6,5 Leggermente penalizzato da un ruolo non suo, Daniele entra in campo concentrato e volitivo, interpretando con coraggio il proprio ruolo e partecipando di buona lena alla fase di costruzione del gioco. Sceglie, talora, la via più difficile, servendo palloni lunghi che potrebbero essere giocati con maggior convenienza verso il centrocampista più vicino. Meglio, ovviamente, al centro. Per tutta la partitia ci mette un gran cuore e una gran corsa, dando tutto se stesso. è per questo, forse, che gli saltano non soltanto i nervi (vedi l'intervallo) ma anche la gamba, dato che nel finale è costretto a uscire per un sospetto stiramento alla zona mediale del polpaccio. Deve imparare a giocare "a giri ridotti", avendo più pazienza nell'alzare la testa e servire i compagni che cercano di venirgli incontro. Prestazione, comunque, di buon livello.

GRANDINETTI 5. Abulico e intermittente, Marco annacqua le sue buone doti in una prestazione viziata da scarsa concentrazione e passo troppo lento. Guardare di più l'uomo e meno la palla (vedi l'azione da cui poi si origina il secondo goal).

BALDI 6,5. Si scalda pochissimo a causa dell'infortunio di Stefanizzi ma quando entra non fa rimpiangere il compagno, abbassando la serranda sui timidi tentativi di ripartenza avversari e tenendo il centro della difesa da solo quando alla fine Lanzellotto sale per cercare, con successo, la gloria.

GATTI 6,5. In crescendo rispetto all'ultima brutta apparizione, evidenzia ulteriori margini di miglioramento nella valutazione di alcune situazioni, soprattutto quando si ostina a ricercare profondità immediate e poco plausibili. Inoltre, c'è profondità e profondità: almeno due, infatti, le occasioni in cui le punte andavano servite sui piedi, per cercare la loro sponda, e non nello spazio, avendo infatti alle loro spalle difensori meglio piazzati.

INNOCENTE 6. Il ruolo ormai l'ha capito e forse è uno di quelli che ha meglio capito la logica e i tempi degli inserimenti, interpretando il proprio compito secondo un'accezione particolarmente offensiva. Troppo lenti, tuttavia, i tempi di alcune giocate, il cui livello - anche dal punto di vista strettamente tecnico, è onestamente rivedibile.

D'AMATO 7. Bene ma non benissimo. Acquista maggior consapevolezza del proprio ruolo sul campo, va al tiro dalla distanza e si rivela un importante uomo squadra. Non sempre, però, esegue bene il movimento senza palla in verticale, facendosi trovare troppo alto all'inizio della nostra azione. Quella è una posizione che devi raggiungere assieme alla squadra; più volte, invece, eri quasi sulla linea del trequartista in attesa di ricevere un pallone che era ancora nei piedi dei nostri difensori. In altri momenti, invece, hai letto bene il tuo ruolo, con un lavoro - dispendioso, mi rendo conto - a fisarmonica che accorcia sui nostri portatori difensivi per poi salire verso il nostro fronte d'attacco. Preziosissimo nella circolazione di palla da una parte all'altra del campo.

TILLI 6+. Ottimo l'ingresso in campo, con molto movimento, tanto brio e un accorto lavoro di pressing sul mediano avversario quando la palla era nei piedi dei loro difensori. Poi perde un paio di palloni piuttosto stupidi nella nostra metacampo e qualcosa si inceppa. Da lì in poi sembra perdere smalto. Lo si vede nella qualità dei calci piazzati e anche nei movimenti senza palla, meno fluidi e pericolosi.

SCHIAVO 6+. Troppo poco, davvero troppo poco. Lo stato di forma non può ovviamente essere al meglio e il campo non è certamente quello del Cavina, su cui aveva brillato venerdì scorso. Questo Schiavo è però un parente troppo lontano del giocatore che conosco io. C'è sempre un tocco di troppo e la lucidità dei suoi passaggi, altre volte quasi proverbiale, si vede solo a tratti.

VIECELI 7+. Gradito ritorno del Kaiser, che al 50% della sua forma (forse qualcosa di meno) si fa trovare pronto all'appuntamento con il goal, scaraventando in rete una palla vagante proveniente dalla sinistra. è il goal del momentaneo pareggio, che illude il Pratello circa la possibile vittoria. Già nel primo tempo, però, Franz si era distinto per un movimento intelligente, capace di innescare Carrozza in molti modi e di offrire ai centrocampisti linee di passaggio praticabili e veloci. Bellissima la sua sponda che manda Carro al tiro.

OLIVIERI 6-. Non si registrano particolari nefandezze ma l'ordinaria amministrazione non è mai sufficiente per uno messo dentro a giocare sulla trequarti. Un po' scarico nel passo.

CARROZZA 8-. IL MIGLIORE. Non segna ma fa comunque la sua miglior partita. Il primo tempo, eccettuato un passaggio orribile per Tilli - che non voglio vedere mai più, è quasi perfetto per intensità, corsa, pressing, ricerca della porta e del compagno di reparto. Tenta la conclusione più volte, con scarsa fortuna ma tanta voglia. Bellissimo un suo cross dal fondo che per poco non bacia la capoccia del Kaiser.

BONAVENTURA 6- Pochi i minuti a sua disposizione, nei quali però non riesce a incidere come vorrebbe. Tridente affollato ma - all'occorrenza - replicabile.



 

2 commenti:

  1. si vabbè però così sembra che l'unico colpevole del risultato sia grandinetti, poverino l'unico non sufficiente. Io penso che ci manchi concretezza, vogliamo spesso esagerare quando non ne abbiamo le possibilità o non ne abbiamo di piu il fisico. Per me dai nostri avversari dovremmo imparare l'umiltà che penso manchi seriamente nella nostra squadra. Al di là del fatto che penso seriamente che giochiamo il piu bel calcio della storia della squadra, forse è un limite.

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  2. Il libro delle scuse, con me, ha poche pagine.

    Lanzellotto, SEI FUORI.


    Flavio Briatore.

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