domenica 12 maggio 2013

PRATELLO FC 3 - Olimpic Gesso 2. IL PAGELLONE

L'ultimo turno di campionato arride ai gialloneri, che in casa superano per 3 a 2 l'Olimpic Gesso e, praticamente, mettono in cassaforte la qualificazione ai playoff. Il risultato è piuttosto menzognero perché i valori visti sul campo, soprattutto - per la verità - nel corso del primo tempo, avrebbero potuto determinare una vittoria molto più rotonda a favore dei ragazzi di Mister Lucatti. Come molte altre volte, però, anche in questa occasione il Pratello parte bene e va disunendosi alla distanza, regalando campo, spazi e - alla fine - anche un paio di occasioni a un avversario che, sotto di due goal, poteva essere gestito senza patemi alla voce "pericolo archiviato".
Albanese supera il test del riscaldamento ed entra dal primo minuto fra i pali della porta giallonera, mettendosi alle spalle un infortunio al torace che gli aveva precedentemente impedito di scendere in campo. L'altro ballottaggio riguarda il reparto avanzato, dove il Kaiser - in forse per un risentimentto muscolare - decide di provare lo stesso e assieme a Boneventura compone il tandem offensivo iniziale. Alle loro spalle, un centrocampo in linea con Trotta e Marastoni al centro, Olivieri a destra e De Biagi a sinistra. In difesa la relativa novità è costituita da Viani, impiegato come terzino sinistro; completano il reparto Stefanizzi e Borreggine, entrambi centrali, e Curatola, come al solito cursore destro.
Il tema del match è chiaro fin dalle prime battute. Pratello padrone del campo, Olimpic Gesso costretto a rincorrere e a lasciare davanti una sola punta di ruolo, quasi mai innescata dai compagni. I gialloneri, fisicamente e tecnicamente superiori, danno prova di buone qualità di palleggio e senza strafare schiacciano l'avversario nella sua metà campo. La ricerca puntuale della profondità si alterna a una circolazione orizzontale della palla che, in qualche caso, potrebbe essere innescata con maggior frequenza, per sfruttare meglio il lato debole - tendenzialmente il destro - sul quale Olivieri, non esente da colpe, finisce per giocare pochi palloni. Nello scorrimento da un lato all'altro dal campo, il migliore è sicuramente Trotta, che cuce l'azione da una fascia all'altra e gioca un po' più basso rispetto a Marastoni, maggiormente proiettato all'incursione verticale. Nei primi 10 minuti, comunque, Vieceli va alla conclusione tre volte, due di piede e una di testa. La porta avversaria trema, ma il Pratello non passa. Il Kaiser fa in tempo a regalare alla platea del Lucchini anche un bell'assist ma al decimo è costretto ad alzare bandiera bianca per il riacutizzarsi del fastidio muscolare. Al suo posto Tilli, che determina una leggera variazione tattica del modulo di gioco, con Bonaventura che rimane sostanzialmente da solo sulla lina delle punte, accompagnato - a rimorchio - dallo stesso Tilli, in un sostanziale 4-4-1-1. Il Pratello continua a macinare volumi di gioco importanti e concede pochissimo all'Olimpic Gesso. Sulle palle alte, Trotta detta legge dappertutto, supplendo - in questo - a un atteggiamento un po' svagato dei compagni di reparto che, soprattutto sui rinvii dal fondo, si fanno trovare spesso due o tre metri più avanti del dovuto, in qualche caso consentendo controlli troppo facili agli avversari. Le percussioni giallonere, comunque, sono continue e sfiancanti e l'impressione che l'avversario possa capitolare da un momento all'altro pervade spalti e panchina. Il gioco si sviluppa prevalentemente sulla sinistra, con De Biagi bravo ad attaccare la profondità. Splendido un suo cross veloce che si stampa sul capoccione logorroico di Bonaventura: l'attaccante pesarese si inserisce però con leggero anticipo e dovendo pagare qualche centimetro a madre natura non riesce a rimediare con lo stacco di testa; la sfera si perde fuori dallo specchio della porta. Anche Marastoni tenta la fortuna su palla in movimento ma non trova la via del goal. Buona la prova di Viani, che in un paio di occasioni si porta intelligentemente a ridosso dei suoi compagni più avanzati, interviene su palloni respinti dalla difesa avversaria ma non è abbastanza veloce a portarseli sul mancino per concludere efficacemente a rete. Benino Tilli che, però, gioca troppo lontano dalla porta. Quasi inoperoso Albanese, eccezion fatta per una presa bassa e sicura sulla conclusione che corona l'unico break avversario. Nonostante la superiorità schiacciante, però, il risultato non si sblocca fino a quando il Pratello non ottiene un calcio piazzato dai 17-18 metri. Marastoni sistema la sfera come meglio crede, prende le misure e scatta una bella foto al portiere: barriera aggirata, palla sul primo palo, fuori causa l'estremo difensore avversario. L'uno a zero è cosa fatta e il primo tempo si conclude così, assegnando al Pratello un vantaggio che avrebbe potuto e dovuto essere molto più ampio e che, quindi, non deve indurre cali di concentrazione nella squadra. La temperatura, infatti, è piuttosto alta ed è verosimile che, alla distanza, anche i gialloneri possano risentire degli sforzi e della corsa nella quale si sono prodigati durante la prima frazione di gioco. Il mister segnala la cosa alla truppa, invitando a capitalizzare il vantaggio con la giusta maturità, mantenendo le distanze fra i reparti ed evitando di incorrere nella tentazione di dare per morto l'avversario. La risposta della squadra, nelle prime battute della ripresa, sembra buona. Il tema tattico pare invariato e l'Olimpic Gesso non sembra in grado di rimettere in discussione il risultato. Dopo cinque minuti, però, Trotta va in iperestensione sugli sviluppi di un uno-contro-uno e deve lasciare il campo per Innocente, che si sistema a destra facendo slittare al centro del campo Olivieri, che torna così all'antico. Il Pratello avverte l'assenza del perno campano ma, sempre con Marastoni, trova il raddoppio: l'azione, in realtà, porta anche la firma di Bonaventura che, in posizione di sospetto fuorigioco, contende e sottrae palla al portiere avversario e, da posizione defilata, serve il centrocampista veneto: palombella morbida dal limite nella porta sguarnita, palla nel sette, 2 a 0. A questo punto qualcosa s'inceppa. L'assenza di Trotta, che per tutto il primo tempo aveva giocato più basso dei compagni di reparto, schermando adeguatamente la difesa giallonera, si fa sentire in misura via via crescente. Olivieri e Marastoni pressano con altrettanta intensità ma lo fanno, spesso, troppo alti e, in qualche caso, lanciandosi contro l'avversario incuranti delle praterie che si liberano alle loro spalle. Le distanze fra i reparti, soprattutto quella fra difesa e centrocampo, aumentano paurosamente e il Pratello, come per magia, scompare dal campo. Il fenomeno è piuttosto curioso perché l'avversario, in realtà, non fa nulla per metterci in difficoltà. Nelle voragini lasciate libere, tuttavia, anche la manovra lenta e compassata dell'Olimpic Gesso finisce per sortire i suoi effetti. Su una respinta della nostra difesa, infatti, un avversario viene lasciato colpevolmente solo dai nostri centrocampisti e, dopo essersi bevuto un caffè e un amaro, ha ancora tutto il tempo per lasciar rimbalzare il pallone e piazzare la palla in porta. Si tratta, a ben vedere, di un gran goal, assolutamente imparabile, che si insacca all'incrocio alla destra di Albanese. Inutile dire, però, che non è possibile lasciar calciare gli avversari senza opporre alcuna resistenza e alcun pressing. A un quarto d'ora dalla fine Agostini rileva uno sfiancato Bonaventura, che nel secondo tempo - imbeccato da un Tilli tatticamente in crescendo - trova ancora lo spunto per andare alla conclusione, questa volta di piede, senza fortuna. La punta spezina, in evidente ritardo di condizione, tenta comunque di fare la propria parte e presidia - senza mai affondare il colpo - il fronte offensivo giallonero. Il Pratello, che da troppi minuti ha ormai rinunciato alla costruzione organica della manovra, concedendo troppo campo ad avversari che non sembrano nemmeno in condizione di prenderselo, sarebbe tuttavia nelle condizioni per chiudere la gara sul 2 a 1, senza particolari patemi. La latitanza del centrocampo, però, determina un altro lancio troppo facile verso l'unica punta avversaria, abbastanza scaltra - per altro - nell'inserirsi fra i due centrali difensivi del Pratello, che nella seconda frazione di gioco tendono del resto a esprimersi su livelli inferiori rispetto a quelli esibiti nel primo tempo. Albanese esce a valanga ma lo fa in ritardo e in maniera scomposta, riuscendo a farsi stampare in faccia il pallone. Borreggine, invece, entra in ritardo sul pallone e finisce per prendere a calci l'avversario. Come ammetterà lui stesso a fine partita, l'intervento sarebbe da espulsione. L'arbitro lo grazia e concede però una sacrosanta punizione dal limite. La barriera si apre, la sfera passa, Albanese indovina il palo giusto ma la sfera trova comunque il modo di carambolare verso il centro dell'area piccola, dove un avversario - dimenticato dalla retroguardia giallonera - insacca comodo per un pareggio che, pur sapendo di beffa, evidenzia i soliti limiti caratteriali della squadra di Lucatti. La botta è di quelle serie e la squadra non sembra avere più energie, fisiche e mentali, per reagire. Grandinetti rileva Viani e si mette a fare il terzino sinistro, senza sfigurare. A 10 secondi dalla fine, quando ormai le bestemmie dello sconforto si aggirano nella mente del Mister, arriva la luce: Agostini interviene su una palla sporca sulla trequarti, la tocca in modo strano, quel tanto che basta - però - da indurre il difensore avversario nell'errore fatale: da sinistra la corrente De Biagi pesca dal barile le ultime gocce di benzina, preme sull'acceleratore, trova la corsia giusta, entra in area e con un preciso diagonale basso insacca sul secondo palo, battendo il portiere in timida e tardiva uscita. Sommerso dai compagni, l'esterno giallonero esulta in maniera scomposta, così come dovrebbero fare tutti quelli che segnano. 3a2 per noi, ragazzi. Non siamo stati perfetti. Tutt'altro. Ma abbiamo portato a casa tutto il bottino. E non è poco.

Albanese 6. Partita di ordinaria amministrazione, con una parata facile ma sicura nel primo tempo. incolpevole sul primo goal, potrebbe forse fare qualcosa di più in occasione dell'azione che porta alla punizione dai cui sviluppi scaturisce il pareggio avversario.

Curatola 6+. Combattivo e mai domo, soffre i pochi palloni che - soprattutto nel primo tempo - vengono giocati verso destra. Nella ripresa, verso la fine, si scambia con Innocente, va a fare l'esterno alto e trova l'occasione per un paio delle sue sgroppate. Ogni tanto potrebbe provare con più convinzione a girarla di prima verso il centro dell'area.

Borreggine 6,5. Praticamente insuperabile nell'uno contro uno, evidenzia signficativi margini di miglioramento sulle palle lunghe, dove a volte si fa cogliere impreparato. L'azione che porta al pareggio nasce da un suo intervento sconsiderato, poco fuori dal limite dell'area. Spettacolare, però, quando ruba palla ed esce a testa alta con la sfera tra i piedi.

Stefanizzi 6,5. Discorso analogo anche per lui. Non gli si può contestare la mancanza di coraggio, che Daniele dispensa a secchiate dal primo all'ultimo minuto, ma la concentrazione non è sempre ottimale. Nel primo tempo, allargatosi verso sinistra, gioca un pallone rischioso che andrebbe invece sparato in cielo. Complessivamente, fatica a trovare l'intesa con Borreggine quando l'attaccante rimane a metà fra lui e Marco. Con avversari di livello superiore, queste pecche costano molto di più,

Viani 6 Meglio qui che a centrocampo. Lotta come un leone contro chiunque gli si pari davanti, ma gioca ancora con la testa troppo bassa e a volte non vede linee di passaggio facili ed efficaci. Si concede, spesso, un tocco di troppo.

Grandinetti 6-. 10 minuti per il giovane calciatore marchigiano del Pratello. Si schiera in difesa a sinistra e tiene la posizione accompagnando il gioco in un paio di occasioni, senza incidere. Privo di benzina nel serbatoio, sarà al massimo 20% della forma.

De Biagi 7,5. Splendido cross nel primo tempo. Attacca costantemente la profondità, imbeccato più volte da Marastoni. Ogni tanto finisce in fuorigioco perché parte troppo alto, ma dà sempre l'impressione - anche nell'uno contro uno - di poter soverchiare come vuole i diretti avversari. Alla fine è uno dei pochi gialloneri che ancora ci crede e corre e, infatti, si fa trovare pronto all'appuntamento con la gloria, cioè con il goal dell'ex. Bene così.

Olivieri 6+. Grinta e carattere. La qualità, invece, si vede meno di altre volte. Nel primo tempo interpreta in maniera piuttosto stitica il ruolo di esterno. Al centro è senza dubbio più a suo agio ma spesso pressa senza temporeggiare, commettendo falli evitabili. Poco incisivo a ridosso dell'area avversaria.

Marastoni 8-. Il migliore del Pratello. Segna due goal splendidi, da fermo e in azione. Macina la solita quantità elefantiaca di chilometri e non si risparmia fino alle fine. In alcuni momenti, però, dovrebbe ragionare di più e tenere meglio la posizione quando riparte l'azione avversaria (vedi lanci lunghi e rinvii dal fondo). Di qui il "meno" che, tuttavia, non rovina una prestazione sostanzialmente positiva.

Trotta 7,5. Nel primo tempo, forse, il migliore è proprio lui. Para il culo alla difesa, beccando tutte le palle alte e vincendo contrasti a ripetizione sulla linea mediana. Un vero e proprio frangiflutti, abile anche a far ripartire l'azione, dando qualità e respiro orizzontale alla manovra e tirando fuori dal cilindro un paio di servizi intelligenti per mandare a rete i compagni. Quando cambia passo e prova la percussione personale, per poco non arriva in porta col pallone. Peccato debba uscire all'inizio del secondo tempo.

Innocente 5.5 Mi spiace perché sembra che lo faccia apposta, ma probabilmente non ci capiamo sul significato del ruolo di esterno di centrocampo. Intendiamoci: se le cose stanno così, è solo colpa mia, quindi vedrò di rimediare. Sta di fatto che Innocente non dà ampiezza al gioco e appena il Pratello entra in possesso di palla è lento ad allargarsi e non lo fa quasi mai fino in fondo. Volitivo, però, nell'uno contro uno.

Tilli 6,5. Fra i più positivi nelle ultime due sedute d'allenamento, il fantasista giallonero viene sacrificato - inizialmente - dalle scelte del mister che opta per due punte di ruolo e un centrocampo di maggior tenuta difensiva. Entrato dopo soli 10 minuti per rilevare l'infortunato Vieceli, Primo si mette subito al lavoro della squadra. all'inizio pesta un po' i piedi ai centrocampisti, lasciando troppo solo Bonaventura. è però bravo a trovare De Biagi con un gran lancio dalla trequarti e si muove da destra a sinistra per ricevere palloni che in qualche caso non gli arrivano come invece dovrebbero. Meglio nella ripresa, quando manda in porta Bonaventura e, più in generale, gioca più vicino al compagno di reparto. Bisticcia un po' con Marastoni, regalando qualche siparietto che in assenza di Peppe Gatti (Peppe ci manchi!) non si vedeva da tempo.

Vieceli 7-. 10 minuti, un assist, tre conclusioni. Gli manca il goal, è vero, ma non sta bene.

Bonaventura 6,5. Si sfianca come un mulo da traino per tutta la partita. La qualità delle sue giocate, nel medio-lungo periodo, ne risente ma nonostante tutto Sam regala qualche spunto interessante e riesce ad andare alla conclusione di testa e di piede. Si becca un giallo perché parla dodici lingue tutte contemporeaneamente.

Agostini 5,5. Il tono muscolare e la reattività sono ai minimi storici. Bisogna lavorare, anche psicologicamente, sul rapporto con il campo e con l'avversario, acquisendo maggior coraggio e sicurezza. è importante, però, mettere minuti di calcio giocato nelle gambe, in attesa di un'estate da passarsi in palestra. In maniera scomposta ma è comunque nel vivo dell'azione che porta alla vittoria.

Bartolacelli 10. Non entra ma date le precarie condizioni di Albanese dà la sua disponibilità e rimane in panca fino alla fine a tifare per i compagni.

2 commenti:

  1. Lucatti 10: alle 8 del mattino è già pronto a scrivere il pagellone
    Di Marco 3: si presenta al Lucchini con la divisa degli avversari
    Lanzellotto 2: abbigliamento rivedibile, prima della partita i suoi urli per richiamare la squadra negli spogliatoi avrebbero fatto invidia a tarzan
    Carrozza 7-: trova finalmente la sua collocazione ideale in tribuna,il - è per la sua scarsa prestazione da cameraman.

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  2. hahahahahahhahahahhahaha questo è Robert A.k.a. Agostini Duryasz!!!!!


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