sabato 29 settembre 2007

pratello 3 monzuno 1. pagelle

Pratello batte monzuno 3 a 1. La capolista reagisce dopo il mercoledì nero.

Mentre settembre butta gli ultimi raggi di calore sulle pendici dell’autunno bolognese, lo stadio Lucchini riapre i battenti e il Pratello Fc scende in campo per il primo match casalingo della stagione. C’è da recuperare dopo la clamorosa disfatta di coppa e c’è soprattutto il Monzuno, reduce da una sconfitta per 4 a 6 che brucia ancora. Quando comincia il riscaldamento, a bruciare è soprattutto il sole. Là davanti guida la corsetta mister 8, che per l’occasione indossa i guantoni dell’estremo difensore, pronto a salvare i pali del Pratello in caso di pericolo. L’11 titolare è molto rimaneggiato, causa infortuni e indisponibilità varie. Più accorto il modulo di gioco, che rispetto all’abituale 4-2-3-1, rimpolpa la zona mediana con un centrale aggiuntivo, lasciando la trequarti ai soli due esterni. Il Trittico delle meraviglie si sposta così davanti alla difesa, articolato sull’asse Selo - Schiavo - Lucatti (rientro anticipato per morìa di uomini). Dietro all’unica punta Serioli giostrano a sinistra Trombetti e a destra Carrozza, mentre la difesa aggiunge ai centrali D’Uva e Torosani il laterale destro Trapezio e il laterale sinistro Giglioni. Alla fine finirà 3 a 1 per i gialloneri, come al solito in tenuta giallorosa (prima o poi si dovrà rimediare a questo vizio di forma). Una vittoria per i tanti assenti causa infortunio: capitan Lollo, Alex the rock, Canonico, Lemmo (comunque preziosissimo nelle nuove vesti di viceMister) e un pochino anche per Mauretto, che in ragione di uno stato febbrile ha rimandato il suo incontro con la bandierina del fuorigioco. Ma andiamo nel dettaglio, a quella che Frengo avrebbe chiamto la FREDDA CRONACA. Vi accorgerete che manca un giocatore, il quale - per conflitto d’interessi (e pudore) - non può autovalutarsi.

Mister8, come goalkeeper: 6. Curiosa la svista sul goal subito dal Pratello. L’estremo difensore giallonero si china a tastare le preziosità del manto erboso proprio mentre una sfera insipida e priva di decoro s’arroga l’ardire di fluirgli fra le gambe. Ma ci può stare. Non solo. Dagli spalti, qualcuno vicino all’entourage del coach definisce la mossa di 8 una vera FINezza. Chi ha orecchi per intendere, vada in campeggio, cioè in-tenda. (mamma mia che battuta di merda). Altre sparute sbavature in una prestazione di sostanza e di sicurezza, che non fa rimpiangere il Ragno Nero dei tempi d’oro. Ma forse il paragone con Tancredi, per chi fra voi giovincelli se lo ricordasse, potrebbe suonare fuori luogo. Sempre e comunque presente. Stella polare.

Mister8, come mister8: 7,5. Arrangia alla meglio una formazione priva di molti effettivi, inventandosi un Lucatti nella zona mediana e gettando nella mischia dal primo minuto Serioli, promosso prima punta nell’immediato prepartita. Quando i pezzi orginali mancano, i buoni meccanici sanno sempre come fare. Fai da te.

Trapezio, 6. Per la prima volta dal primo minuto, il nostro Alessandro entra in campo senza timori reverenziali puntando deciso i portatori di palla monzuniani che si propongono nella sua zona di competenza. Deve smaltire la dura botta all’autostima recatagli in chat dal presidente, che per svariate ore fa mostra di non sapere quale persona debba essere collegata al nome in codice Trape. Riacquistata un’identità condivisa, il difensore laterale del Pratello si produce in una prestazione generosa, senza disdegnare qualche velleità in fase d’impostazione. Qualche ritardo nel liberare la zona difensiva gli preclude un giudizio migliore. Quelle palle non devono rimbalzare. Comunque coraggioso, come si conviene a un… Trapezista.

Giglioni, 6,5. Di nuovo terzino sinstro (nonostante il destro naturale del suo repertorio), Giglioni da prova di accortezza e acume tattico, pur macchiandosi in qualche occasione di un’eccessiva leggerezza nel monitoraggio delle ripartente laterali del Monzuno. Sempre pronto a metterci una pezza, dialoga degnamente con un Lucatti in evidente debito di ossigeno, evitandogli talora tristi di figure. Samaritano.

D’Uva, 7. Prestazione meno imperiale di quella dell’esordio con il Derbigum. Gabri resta comunque titolare inamovibile, inoculato nel cuore di una difesa di cui sembra costituire conditio sine qua non, organo pulsante, anima e muscolo. Mexessiano nei disimpegni, Nestiano nelle ripartenze palla al piede, addirittura Materrazziano negli stacchi arerei. Padrone incontrastato dell’area, si propone anche in fase offensiva rischiando il goal su colpo di testa. Come le miniere di Zio Paperone. Inesauribile.

Torosani, 6+. In crescita rispetto ai match precedenti, lascia intendere che i suoi margini di miglioramento sono ampi come il culo di Giuliano Ferrara. Mettici più testa e concentrazione e vedrai che di lì non passa manco Kate Moss col fiato trattenuto. Promessa.

Crugnale, 5.5 Accetta la panchina con stile e professionalità. Quando entra ci mette del gran cuore ma è ancora impreciso nella scelta di tempo sulle palle alte. Potenzialità enormi vengono talora imbrigliate da una tensione che sarebbe bene sfogare sulle caviglie degli avversari. Comunque encomiabile per spirito di squadra, abnegazione e impegno, raccoglie il consenso degli ultras, che gli sono sempre vicini. Gigante (troppo) buono.

Selo, 6. So che mister8 gli darebbe di più, ma chi scrive vuole essere parco per il semplice motivo che il ragazzo potrebbe dare molto, ma molto, ma molto di più. Spesso vacanziero nel primo tempo, entra in partita solo gradualmente, in un crescendo che per altro rimane costante. Migliora la sua condizione fisica, tenta il tiro dalla distanza, chiama a sé i compagni di reparto. Rinato rispetto al mercoledì nero, sembra tuttavia ancora lontano dai suoi giorni migliori. Il rigore, che certo possono sbagliare tutti, è lì a testimoniarlo: rincorsa dritta quasi a tirare di collo, e invece piattone deboluccio su cui il portiere monzuniotta si accascia comodamente. The president è un’altra cosa. Non male quello di oggi, per carità, ma THE REAL PRESIDENT è un’altra cosa. Messico e NUVOLE.

Schiavo, 6.5. Sarebbe un 7, ma nel secondo tempo, con vantaggio ormai acquisito, si sgancia con eccessiva allegria, e lascia scoperta la fase difensiva. Ficcante ed efficace nelle sue sortite, deve forse responsabilizzarsi di più nell’economia generale del gioco, a cui talora sembra preferire l’estro estemporaneo dei suoi colpi di genio. Cuore e polmoni, in ogni caso, non mancano mai. Sicuro come un investimento in mattoni, decide con autorità la sintassi del periodare pratelliano. Flaubert.

Carrozza, 8. La partita è da 7. Ma un goal del genere è roba che giusto Roberto Carlos (se fosse destro). Indovina una traiettoria che chiude virtualmente la partita e semina il delirio sugli spalti. Gemma pregiata del mercato pratelliano, Carrozza mette una firma grande come una casa sulla vittoria che assicura il primato della squadra. Brillante nell’uno contro uno, sicuro negli alleggerimenti, veloce a proporsi sulla fascia, il nostro Toni deve forse migliorare la propria fase difensiva, per cui certamente non è nato ma a cui doverosamente dovrà abituarsi. Resta quel goal. Che goal. Porca Puttana. Houdini.

Trombetti, 7-. Corre più veloce di tutti. È vero, vecchio tromb, manco il vento ti sta dietro, ma non sempre basta. Lo spazio è quella massa amorfa che si profila davanti al tuo futuro, e solo la tua testa può trasformarla nel palcoscenico di un trionfo: se partissi più largo sfruttando le ampiezze del Lucchini, oggi saremmo qui a parlare di una tripletta. Mi ci gioco le palle. Il nostro tromb forse non legge il terrore negli occhi del suo diretto avversario, e non affonda il colpo come dovrebbe. Cincischia un po’ col pallone tra i piedi ed eccede in dribbling quando potrebbe concludere o crossare, ma è comunque un giocatore di calcio e non più un giocoliere di calcio come l’anno scorso. Freddo sul goal. Gump. Forrest Gump.

Serioli, 7,5. Gli manca solo il goal, sfiorato con un pregevole pallonetto. Molto mobile fino all’ultimo minuto, spazia su tutto il fronte offensivo. Legge bene l’evolversi della partita e capisce come e quando tenere palle, procurandosi alcuni calci di punizioni nevralgici. Nel finale tenta anche il tiro dalla distanza ma nel fusto non c’è più tanta birra. Ha il merito di gestire positivamente numerosi palloni sporchi che il centrocampo spara lontano, senza la cura dovuta. Esordio di platino.

Munari, 6. Sarebbe senza voto per i pochi minuti a sua disposizione, ma assicura la sufficienza con una sgroppata che si conclude contro il portiere avversario. Non tutte le cose eroiche producono effetti. Nel Medioevo questa era esattamente la differenza tra l’onore e la gloria. Onore a Guido, gloria alla squadra. Erculeo. (P.s. corri senza BALZARE, che vai più veloce, porco cazzo.)

Triggiani, 6,5. Pericoloso, puntuale, in netta crescita rispetto all’esordio con il Derbigum. Pregevole la sua girata al volo di sinistro, che potrebbe meritarsi miglior sorte. Esibisce anche una maggiore convinzione nei contrasti e aumenta la precisione nei passaggi. Se son rose fioriranno. (Tu intanto continua a innaffiarle…)

Lemmo, 7. Grazie Max. Sei tutti noi.

SINDACATO RIGORISTI

4 commenti:

  1. Bravi ragazzi,copiosi scorrono le lacrime ed il muco sul mio viso,ma non per voi zappatori di campi sempre più imberbi,ma per il maligno virus c'ha vilmente assalito il mio corpo.
    porcaputtana mai che riesca a vedervi vincere.


    ------Schiavo terzino------


    Mauretto

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  2. Come al solito ottime pagelle, complimenti allo Ziliani del Pratello, che in alcuni casi è "troppo buono".

    Lorenzo

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  3. Forza ragazzi! Ieri abbiamo cominciato a comportarci come una squadra . Abbiamo saputo attendere nel primo tempo, li abbiamo studiati , abbiamo difeso in undici.
    Continuiamo cosi'. Con umiltà!

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  4. Lucatti voto 6,5:
    torna a calcare il campo da gioco dopo una lunga assenza ed è subito un operaio del centrocampo. Si batte, difende per poi allargarsi e ripartire. Dal suo magico sinistro nasce la prima rete (deviazione decisiva di un difensore ma il gol è suo) che lo galvanizza a tal punto da arrivare più in là di quanto gli permetterebbe il suo fiato. Gufa sul rigore del Presidente perchè voleva esserci lui dagli 11 metri e questo gli costa un voto in meno in pagella.
    Indispensabile.

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