venerdì 19 novembre 2010

Pratello F.C. - A.S.D. Bacaro

Cosa siamo? Siamo la squadra molle del primo tempo di mercoledi? siamo la furia di sabato? le grandi triangolazioni dell'arcoveggio, il carattere dell'aretusi?  la delusione del dozza? Siamo quello che vogliamo essere, possiamo dare fiato alle trombe del nostro cantore o mandarlo in depressione. 
Siamo il Pratello F.C. e quando indossiamo i nostri colori dobbiamo fare in modo che li ricordino, che siano stampati nelle loro menti, dobbiamo lasciare un ricordo indelebile delle nostre maglie cosi terribile da non volerle mai piu rivedere...
I convocati per la partita di sabato 20 novembre delle ore 14  dovranno presentarsi al campo sportivo D.Lucchini alle ore 13:
Rocca
Lanzellotto
Stefanizzi
Garro Martinsen
Curatola
Lucatti
Citera
Gatti
Selo
Tilli
Lemmo
Biondi
Triggiani
Olivieri
Vieceli
Carrozza
Donati
Dirigenti:
Telentinis
Lanzellotto R.
Lorenzi
Di lallo
Come al solito ho convocato 17 giocatori, un po' perche' devo avere delle risposte un po' perche' in questo modo riesco a chiamare un po' tutti alle partite. E' il primo anno che mi tocca fare il turn over in maniera sistematica, la vedo un po' come una cosa buona perche' ho sempre tanti giocatori a disposizione, un po' come una disgrazia perche' non lascerei mai fuori qualcuno dei miei ragazzi a cuor leggero perche' tutti buttate il cuore in campo (qualunque campo, che sia d'allenamento o partita) e credetemi ogni volta che scelgo di non far entrare qualcuno soffro esattamente come voi.

18 commenti:

  1. A disposizione per qualsiasi ruolo:titolare,panchinaro,dirigente o semplice tifoso!

    Pietro C.

    ps. Come al solito mi scuso anticipatamente per il mio fisiologico ritardo del sabato!!

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  2. ti piacerebbe cavartela solo con le scuse, sarebbe il caso portassi da bere qualche volta...Sempre co sta scusa del lavoro!!!
    Lo zar c'e'!

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  3. A giudicare dal sole posso evincere che anche Dio non vede l'ora di godersi il Pratello dall'alto con corredo di birra e bestemmie.
    Suoniamo e suoniamoli.

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  4. Che bella squadra che siete...vi faccio i complimenti..sempre così uniti e così numerosi. E la classifica vi da ragione.Sto pensando di venire a fare due chiacchere li con voi e se posibile fare parte del vostro gruppo.
    Resto anonimo ancora,non voglio creare casino nella mia squadra(siamo nelle ultime posizioni!) ma ho avuto modo di vedere come giocate e siete una gran squadra.
    In bocca al lupo per sabato.

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  5. La febbre oramai non ce l'ho più da ieri e quindi sto ritornando pienamente in forze. Spero di stare al 100% domani, ma sicuramente sarò a disposizione del mister.

    Anche se un po' in ritardo, vorrei complimentarmi con tutti per la vittoria in coppa! Al di là delle prestazioni individuali, mi è parso di capire che ci sia stata una sempre più ampia visione comune di intenti e quindi un sempre maggiore spirito di squadra. Come del resto mi è sembrato che per la prima volta, a giudicare dalle parole del pagellone post partita, non ci siano state risse o litigi con i nostri cari, acerrimi e storici rivali. Tutto ciò non fa altro che onore alla nostra squadra che deve puntare necessariamente verso la definitiva consacrazione e quindi alla maturità, attraverso non solo la tecnica e la tattica, ma anche con l'accrescere di questi valori.

    A domani,

    Lemmo

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  6. finalmente un anonimo che non ci copre di merda. Grazie per gli apprezzamenti e le belle parole nei confronti del gruppo. noi che nelle zone basse, in passato, ci siamo stati, sappiamo perfettamente quanto e come possono girare i coglioni. quindi estrema solidarietà.

    Edo, capitano.

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  7. ci sono in senso dirigenziale...ettore

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  8. Peppe presente
    Rocca non so, non ho soldi nel telefono per avvisarlo

    Peppe

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  9. ma rocca non lo guarda mai il blog?

    edo

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  10. SABATO 29 MAGGIO 2010

    BACARO 3 PRATELLO 4. QUESTA CE LA RICORDEREMO.
    Alla fine arriverà, e non sarà un bel momento. vi sentirete vecchi, stronzi, rincoglioniti. Non capirete le nuove tecnologie, i modi di dire dei giovani, le nuove professioni, le nuove mode, non capirete l'ennesima rivoluzione della politica, della cultura, del costume. rimarrete attoniti di fronte al mondo con l'espressione di un vecchio che ha solo due spalle da sollevare. Non sarete particolarmente belli. Se vi sarà andata bene, sarete dei nonni, altrimenti nemmeno quello. Non berrete le birre che state bevendo oggi, il vostro medico vi dirà che non si può fare. Magari avrete pure un bastone, qualcuno che vi accompagna. Sarete ridotti da schifo, anche per colpa del calcio. Perché questo sport non fa bene alla salute, ma solo allo spirito. Insomma: alla fine arriverà, non vi preoccupate. E non sarà un bel momento.
    Ma quando tutti saranno passati, quando l'ultimo gruppo di stronzetti liceali avrà finito di inquinare coi suoi motorini il vostro vialetto, quando rimarrete soli ad assaggiare il venticello che percorre la via, che vi prende la testa e sfugge poco più avanti, là dove la strada volta e non si vede cosa c'è dopo, allora, proprio in quel momento, vi ricorderete questa giornata. Un calciatore vive per queste giornate, per sigillarle nella sua memoria e farne la propria carta d'identità. Noi non siamo nient'altro. Siamo quel caldo, quel caldo insopportabile. Siamo la fatica, il senso di ingratitudine che un campo maledetto ti trasmette alle giunture, ai legamenti, ai tendini. Noi non siamo nient'altro. Siamo la palla che entra nella nostra rete, siamo e ci risolviamo in quell'espressione di cera, che sull'orologio dura un secondo ma nel nostro sangue dura un'eternità e riesce a gelarci anche se fuori sembra di stare in Africa. Noi non siamo nient'altro. Possiamo comprarci una polo più alla moda, una sciarpetta da stronzi con cui sfidare la moda del momento, possiamo vestirci come vogliamo ma alla fine noi non siamo nient'altro. Siamo quella maglia nera, quelle braghe gialle, quella partita che in nessuna maniera e in nessun modo potremmo mai perdere. Siamo lo scatto d'orgoglio, l'occhio che vede il cartellino rosso e dice fanculo, anche in dieci noi vinciamo. Noi non siamo nient'altro. Siamo il nostro palato. Secco, arso, prosciugato. Quel palato che urta contro se stesso tutte le volte che affondiamo lo scatto, che cerchiamo di riprendere l'avversario, tutte le volte che ce la facciamo e tutte le volte che non ce la facciamo. Siamo quella cosa lì. Quella cosa sgraziata, senza nome, senza storia, quella cosa animale che nessun libro potrà mai raccontare. Noi non siamo nient'altro. Siamo il Pratello, e lo saremo per sempre. E non perchè siamo eroi, perchè qui non è un problema di eroi. è una questione diversa, che riguarda lo specchio, quel bastardo che tutte le mattine guardiamo dritto in volto. quella superficie riflettente che ci restituisce sempre la stessa immagine. il volto di uno che senza palla non sa cosa fare. quel volto lì. quello che sotto 3a1, in 10 contro 11, si tira su le maniche e dice "no, col cazzo". E vince. Noi siamo questa cosa qui. Non siamo nient'altro. Potete metterla come volete, ma è questo che ci ricorderemo. Ed è per questo che i 12 di oggi, io, li voglio recitare a memoria, e li voglio ricordare: ALBANESE, GARRO MARTINSEN, COLUCCIO, LANZELLOTTO, LUCATTI, TRIGGIANI, LEMMO, CITERA, TILLI, CARROZZA, VIECELI, AMENDOLARA. Perché a me una vittoria così non è mai capitata. Perché esserci oggi è esserci sempre. Perché io sono orgoglioso di essere il Capitano. Perchè voi siete dei grandi.
    Grazie ragazzi!

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  11. SABATO 29 MAGGIO 2010
    BACARO 3 PRATELLO 4. QUESTA CE LA RICORDEREMO.
    Alla fine arriverà, e non sarà un bel momento. vi sentirete vecchi, stronzi, rincoglioniti. Non capirete le nuove tecnologie, i modi di dire dei giovani, le nuove professioni, le nuove mode, non capirete l'ennesima rivoluzione della politica, della cultura, del costume. rimarrete attoniti di fronte al mondo con l'espressione di un vecchio che ha solo due spalle da sollevare. Non sarete particolarmente belli. Se vi sarà andata bene, sarete dei nonni, altrimenti nemmeno quello. Non berrete le birre che state bevendo oggi, il vostro medico vi dirà che non si può fare. Magari avrete pure un bastone, qualcuno che vi accompagna. Sarete ridotti da schifo, anche per colpa del calcio. Perché questo sport non fa bene alla salute, ma solo allo spirito. Insomma: alla fine arriverà, non vi preoccupate. E non sarà un bel momento.
    Ma quando tutti saranno passati, quando l'ultimo gruppo di stronzetti liceali avrà finito di inquinare coi suoi motorini il vostro vialetto, quando rimarrete soli ad assaggiare il venticello che percorre la via, che vi prende la testa e sfugge poco più avanti, là dove la strada volta e non si vede cosa c'è dopo, allora, proprio in quel momento, vi ricorderete questa giornata. Un calciatore vive per queste giornate, per sigillarle nella sua memoria e farne la propria carta d'identità. Noi non siamo nient'altro. Siamo quel caldo, quel caldo insopportabile. Siamo la fatica, il senso di ingratitudine che un campo maledetto ti trasmette alle giunture, ai legamenti, ai tendini.

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  12. Noi non siamo nient'altro. Siamo la palla che entra nella nostra rete, siamo e ci risolviamo in quell'espressione di cera, che sull'orologio dura un secondo ma nel nostro sangue dura un'eternità e riesce a gelarci anche se fuori sembra di stare in Africa. Noi non siamo nient'altro. Possiamo comprarci una polo più alla moda, una sciarpetta da stronzi con cui sfidare la moda del momento, possiamo vestirci come vogliamo ma alla fine noi non siamo nient'altro. Siamo quella maglia nera, quelle braghe gialle, quella partita che in nessuna maniera e in nessun modo potremmo mai perdere. Siamo lo scatto d'orgoglio, l'occhio che vede il cartellino rosso e dice fanculo, anche in dieci noi vinciamo. Noi non siamo nient'altro. Siamo il nostro palato. Secco, arso, prosciugato. Quel palato che urta contro se stesso tutte le volte che affondiamo lo scatto, che cerchiamo di riprendere l'avversario, tutte le volte che ce la facciamo e tutte le volte che non ce la facciamo. Siamo quella cosa lì. Quella cosa sgraziata, senza nome, senza storia, quella cosa animale che nessun libro potrà mai raccontare. Noi non siamo nient'altro. Siamo il Pratello, e lo saremo per sempre. E non perchè siamo eroi, perchè qui non è un problema di eroi. è una questione diversa, che riguarda lo specchio, quel bastardo che tutte le mattine guardiamo dritto in volto. quella superficie riflettente che ci restituisce sempre la stessa immagine. il volto di uno che senza palla non sa cosa fare. quel volto lì. quello che sotto 3a1, in 10 contro 11, si tira su le maniche e dice "no, col cazzo". E vince. Noi siamo questa cosa qui. Non siamo nient'altro. Potete metterla come volete, ma è questo che ci ricorderemo. Ed è per questo che i 12 di oggi, io, li voglio recitare a memoria, e li voglio ricordare: ALBANESE, GARRO MARTINSEN, COLUCCIO, LANZELLOTTO, LUCATTI, TRIGGIANI, LEMMO, CITERA, TILLI, CARROZZA, VIECELI, AMENDOLARA. Perché a me una vittoria così non è mai capitata. Perché esserci oggi è esserci sempre. Perché io sono orgoglioso di essere il Capitano. Perchè voi siete dei grandi.
    Grazie ragazzi!

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