giovedì 24 aprile 2008

PAGELLONE

per la gioia di grandi e piccini, torna il pagellone...

Alfio 6: sul primo goal del Lagos, i suoi guanti sembrano padelle antiaderenti annaffiate di extravergine. Si scusa per la vaccata e si rimette subito in riga. Nel piccolo Bonzistadium i suoi rinvii viaggiano molto lontano e potrebbero venir sfruttati meglio dalla squadra, soprattutto sulle fasce. Nel complesso non particolarmente impegnato, si fa trovare pronto quando occorre. Stato di forma: 75%. Patatone.

Torosani 5.5: un primo tempo da dimenticare, con la testa e i piedi che seguono percorsi onirici dettati forse dall’assenzio. Paga, probabilmente, la scarsa copertura di Trombetti nella fase difensiva e a volte è costretto ad allargarsi per tamponare più palloni di quanti non siano i suoi piedi. In crescita nel secondo tempo, dove grazie ai goal del Pratello può tornare a respirare, diventando più preciso negli alleggerimenti e più deciso nelle chiusure. Stato di forma 45%. Rivedibile.

Giglioni 6.5: non perde mai la testa, concentrato dal primo all’ultimo minuto. Bene in marcatura, se la cava anche dopo l’uscita del mister, dimostrando autonomia e personalità. Tenta qualche lancio, ma il movimento delle punte non è sempre impeccabile. Stato di forma: 80%. Coriaceo.

Lanzellotto 6.5: autoritario nel primo tempo, regge l’urto del Lagos quando la squadra sembra tirare i remi in barca. Si propone sui calci piazzati e sui corner, mai imbeccato dalle punizioni inutilmente arcuate di Lucatti. è l’unico che non dimentica mai il significato della parola “spazzare”, pur senza rinunciare alla fase di costruzione della manovra. Stato di forma: 88%. Un pastore d’altri tempi. Maremmano.

Trapezio 6: Gran cuore fin quando esce. Capacità polmonare strepitosa, facilità di corsa, scatto bruciante, notevole abnegazione e spirito di sacrificio. Il suo voto non decolla per colpa di varie imprecisioni nel controllo del pallone, nel pressing e nell’organizzazione delle ripartenze. Stato di forma: 85%. Corressero tutti come lui, comunque, saremmo due categorie sopra. Furia.

Trombetti 6,5: Tatticamente più sobrio del solito, cerca di collegare il cervello al culo e per alcuni minuti ci riesce piuttosto bene. In fascia non dispiace, anche se a volte si accentra senza motivo quando invece, sfruttando la sua progressione, potrebbe seminare morte e distruzione lungo tutta la fascia. Quando decide di farsi vedere come esterno puro, viene ignorato dalla salma zampettante di Lucatti. Spostato in attacco, il nostro Tromb ritrova l’odore del proprio territorio naturale e segna il goal del pareggio. Stato di forma: 70%. Dà l’avvio alla riscossa. Miccia.

Lollo 6: Solita grinta da presa della Bastiglia (curioso che il correttore automatico di word cambi Bastiglia con Pastiglia ma questo non c’entra con Lollo), anche se meno ordinato di altre volte. Non smette mai di correre dietro ai portatori di palla avversari, non sempre coadiuvato dai compagni di reparto. Come i suoi colleghi di centrocampo, trascorre il primo tempo senza beccare un rinvio. Il coltello, però, è sempre stretto fra i denti. Stato di forma: 65%. Attila.

Antoniadis 6+: Primo tempo farraginoso, trascorso a scartare se stesso e i ricordi d’infanzia. Al centro della squadra, ne riassume l’iniziale sbandamento abbandonandosi al festival dell’inutile. Perde palloni e pare meno convinto del solito negli interventi. Riposatosi nell’intervallo, rientra con un piglio totalmente diverso: roccioso negli interventi, comincia a farla da padrone sulle palle alte e riesce a passare la palla in meno di tre secondi. A ogni goal del Pratello aumenta la sua grinta e la sua prestanza. Stato di forma: 65%. Climax.

Lucatti 4: Il peggiore. Appesantito, debilitato, moscio, stanco, poco reattivo e senza idee. Per tirargli su il morale, a fine partita, Canonico gli dice che nel primo tempo è l’unico a salvarsi. Falso. Edo gioca la peggior partita da quando, all’età di quattro anni, ha cominciato a correre dietro alla palla. La prima frazione di gioco non è disastrosa solo perché il fisico ancora regge e alcuni alleggerimenti riescono piuttosto bene. Sbaglia però in fase di interdizione, non salta sulle palle alte, si trova spesso fuori posizione, perde palla in modo banale, non vede i suoi compagni e conclude le danze alzandosi un pallone a centrocampo e spedendolo sulla bandierina del corner nel tentativo di cogliere impreparato il portiere. Il suo secondo tempo è fatto della materia dei sogni: vago, etereo, incoerente, parigino. Ragiona più per libere associazioni che secondo schemi o logiche di gioco. Sul 3 a 1, dopo le gemme di Schiavo e Fedi, tenta di non sfigurare regalando al pubblico un pretestuoso tacco al volo che intenderebbe favorire la punta. Ma non accade manco questo. Stato di forma: 18%. Casper.

Fedi: 7,5. Il migliore. Sente la fascia di capitano (anche se non ne “parla” con nessuno) e reagisce molto bene. Nel primo tempo, riesce a far respirare la squadra procurandosi svariati calci di punizione sulla trequarti avversaria. Nel secondo tempo non demorde, continua a proporsi fino al momento del goal: palla larga sulla destra, tiro cinematografico a scavalcare il portiere, angolino (forse addittura palo interno) e goal. Roba da Champions League. Lascia di stucco compagni, avversari, pubblico, panchina, arbitro e guardalinee. Stato di forma: 85%. Lionel.

Carrozza: 6+. Cambia ruolo più volte nel corso del match, ma si adatta alle diverse mansioni senza fiatare. Più giudizioso che in altre occasioni, rinuncia alle invettive verbali contro avversari e compagni e si concentra sulla partita. Tenta il tiro dalla distanza ma non ha fortuna. L’impeto e la voglia di fare lo portano a volte a trovarsi fuori ruolo, come quando vorrebbe battere una rimessa laterale a centrocampo (ma sparisci!!!). Per il resto lotta a spada tratta contro tutti quelli che gli si parano davanti, dietro e ai fianchi. Prende la sua razione sacrosante di botte e fa il suo dovere. Stato di forma: 80%. Redento.

Schiavo: 7. Menisco malandato, poco o niente allenamento nella gambe, entra nella ripresa e si inventa un goal da manuale, sfruttando una grave disattenzione della retroguardia avversaria. Controbalzo d’esterno destro, portiere battuto e Lagos in ginocchio. A centrocampo non è il solito leone che siamo abituati a vedere, ma non potrebbe nemmeno esserlo viste le condizioni fisiche. Fa quello che deve con qualche errore fisiologico e assolutamente trascurabile. Stato di forma: 30%. Resta quella luce nella notte del Bonzi. Su il colletto e… “orvuar”.

Maurizio: 6. Entra con il piglio giusto. Grintoso nelle chiusure e volenteroso nelle ripartenze. Rischia qualcosa di troppo sganciandosi in attacco con eccessiva baldanza, ma è voglia pura e quindi si perdona. Si perdona meno un quasi patatrac combinato assieme a Torosani, che però non determina nulla di grave. È il più anziano in campo ma non sembra. Ha fiato da vendere e grinta quantomeno da affittare. Stato di forma: 65%. Stoico.

Armando: 6. Per la presenza agli allenamenti, l’impegno dimostrato negli stessi e l’attaccamento mostrato nei confronti della squadra, avrebbe meritato di giocare più tempo ma il fatto è stato chiarito con il Mister a fine partita e quindi la faccenda, secondo le agenzie stampa, sembra chiusa. Puntuale nel raccogliere le consegne, si mette a sinistra (che non è propriamente il suo ruolo) e osteggia gli attacchi del Lagos sventolano al vento la sua bionda chioma da lombardo-salentino. Commette un errore in fase di chiusura e si fa saltare perché punta l’uomo anziché temporeggiare, ma si tratta di una cosa minima che non toglie nulla alla risolutezza della sua pur breve prestazione. Stato di forma: 75%. Con la maglia nuova, un rasta in camicia nera. Pensa te…

Munari: 6. Vale lo stesso discorso fatto per Armando. Chissà che non arrivi un’altra maglia da titolare. In coppa, quando ebbe a indossarla, ne onorò i colori fino alla fine. Ora i colori sono cambiati, ma la musica no. Molto deciso fin dalle prime battute, cerca di lottare in tutti i modi per frenare le sortite un po’ balenghe del Lagos, che nel finale si getta in maniera disordinata all’attacco. Dove può ci mette il piede, dove il piede non arriva ci mette il corpo, dove non arriva manco il corpo arriva l’anima. Stato di forma: 85%. Sempre e comunque. Esempio.

Voto complessivo al Pratello Fc: 6,5; Voto complessivo al Lagos: 5,5.

3 commenti:

  1. Ho capito perchè "Patatone"... perchè con la maglia gialla da portiere aderentissima sembro davvero una patata gigante!!!

    Comunque "medierei" il mio voto con quello di Edo... un 5 a tutti e due mi sembra più equo; per il resto, d'accordo su tutto!!!

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  2. voto sal capitano morale che ha accompagnato casper alla partita dopo essere tornata da parigi????faccio io:9....stoica
    Voto alla dirigenza:10 perchè mi hanno trovato il pallone

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  3. ma chi le ha scritte?dai,il 4 ad Edo non ci sta!
    tornava poi da Parigi...

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